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Il segreto della vita

Ormai, ho parlato un po’ di tutto (sempre dal punto di vista delle mie esperienze), traguardando i punti comuni a noi tutti, affinché fossero d’orientamento a chi volesse incamminarsi sul sentiero, apparentemente arduo, della propria evoluzione. Evoluzione che non è una libera scelta, ma un cammino obbligato essendo, noi tutti, anelli della stessa “catena di montaggio” della Realtà.

Per svelare i segreti della vita non è necessario osservare l’Universo, con gli esorbitanti costi che comporta e con le difficoltà che implica, basterebbe osservare il corpo umano, ritenuto da sempre e a ragion veduta, la copia conforme dell’Universo stesso (Macrocosmo – microcosmo). Ma, anche in questo caso, l’articolata struttura del corpo umano richiederebbe competenze diverse, per comprendere il suo complesso funzionamento e, l’interazione dei 50 trilioni di cellule che lo compongono.

In questa specie d’infinita matrioska frattale, che compone l’Universo possiamo, molto più semplicemente, osservare una singola cellula del corpo umano, dato che la stessa riproduce, in miniatura e a tutti gli effetti, lo stesso corpo interamente costituito e, per similitudine ultima: l’Universo. Ed è proprio la cellula che ci dà, non tutte per ora, ma quasi tutte le risposte, che stiamo da tempo cercando a livello scientifico e, col minore dispendio di risorse e d’energie.

Tracciando una base di partenza e riconducendo il tutto, in modo stringato in un modesto articolo, possiamo dedurre che in filosofia (e non solo come vedremo) esistono due distinte scuole di pensiero che si rifanno a due principi opposti molto datati. Agli antichi Greci con: Democrito (460-370 a.C.) e Socrate (470-390 a.C.).

Entrambi si espressero sul funzionamento della vita. Al primo dobbiamo il concetto di “Atomo” (letteralmente: “Indivisibile”) da cui prese forma la più vasta nozione di “Materia”. Secondo Democrito la vita consisterebbe in atomi che collidono e rimbalzano di continuo nel vuoto. Tutto ciò che esisterebbe è nell’universo fisico, in ciò che è visibile e, oltre a ciò, non ci sarebbe nulla.

Secondo Socrate, invece, l’anima foggerebbe la materia e, quest’ultima, sarebbe un’ombra corrotta di quella ideale rappresentata dall’Energia (dal Campo). Per Socrate il mondo invisibile sarebbe perfetto, mentre quello visibile no. È assolutizzando questo principio che si basa, per esempio, la religione cattolica, ma non è la sola.

Concetti, questi, che entrano tuttora e, a pieno titolo, nel nostro quotidiano. Cellule comprese, soprattutto laddove si vuole individuare il tipo di controllo che presiede al loro funzionamento, cioè al funzionamento della vita.

Anche qui troviamo due scuole di pensiero: la prima “outsider” secondo la quale il controllo proviene dall’esterno (dall’anima) ed è diretto all’interno (alla materia) seguendo il principio di Socrate; la seconda diametralmente opposta “insider” procedendo dall’interno (dal nucleo) verso l’esterno, secondo gli insegnamenti di Democrito, ai quali aderì anche Isaac Newton (1643-1727) con la sua teoria che riduceva l’Universo a un “macchina”. Per cui alla Medicina, che insegna i suoi precetti, rimane solo una “macchina fisica” da investigare. Così la si può sezionare per capirne il funzionamento, escludendo quell’essenziale forza vitale anticipatamente introdotta da Cartesio (Rene Descartes 1596-1650) col suo famoso «Cogito ergo sum»: “la Mente”. Mente che… sobbalzate pure… alla luce delle nuove scoperte (poi mica tanto nuove: 1989-1997) non risiede nel cervello, che è solo un elaboratore d’informazioni (5%) e una banca dati (95%), ma nella pelle (Ectoderma, Mesoderma, Endoderma)!

Nel 1953 Watson e Crick introdussero la storia del DNA: una doppia elica a spirale secondo la quale, il modello e le sostanze di cui è composto il corpo umano, si troverebbero in ogni singola elica, a loro volta costituite da un modello formato dalle cosiddette Basi (A-B-C-G) che costituiscono il codice genetico. La sequenza delle Basi determinerebbe la struttura delle proteine che nel corpo umano sono più di 150.000. Basandosi sui propri convincimenti, Watson e Crick introdussero il concetto di “Dogma Centrale” (i 10 Comandamenti della Biologia che s’insegnano ancora nelle Università) e di “Supremazia del DNA” (DNA>RNA>Proteine), da cui il “Determinismo genetico” per cui sarebbero i geni a controllare la vita, in sintonia con i precetti di Darwin e non l’esatto opposto, com’è stato ampiamente dimostrato.

Allo stesso modo, agli inizi degli anni ’80 i genetisti, imbrigliati tra la logica materialistica newtoniana e le speculazioni darwiniste sull’ereditarietà, erano ormai convinti anch’essi che i geni controllassero la vita. Da qui, prese successivamente forma il “Progetto Genoma Umano” (1990), basato sul convincimento che le 150.000 proteine, presenti nel corpo umano, dovessero avere un altrettanto numero di geni che le attivassero.

Progetto altruistico e umanitario per promuovere, in tutto il mondo, lo sviluppo di nuove applicazioni mediche? Ma quando mai!… Identificare le basi genetiche di tutti i tratti caratteristici umani, sia positivi che negativi; creare un database di ricerca e gli strumenti per l’analisi dei dati; brevettare il tutto e venderlo alle industrie farmaceutiche… Sarebbe stato l’affare del secolo e di tutti quelli a venire, avendo in mano la gestione diretta della salute dell’intera umanità! In una parola: una genialata puramente speculativa…

Fortunatamente la Natura ci ama e toglie, dalle mani di chi vorrebbe sostituirsi a essa, le armi per poterlo fare impunemente fino in fondo: il corpo umano sebbene complesso, ha solo 23.000 geni, tanti quanti un verme a malapena visibile (il Cernorhabditias elegans, un organismo di sole 1.271 cellule). E la prova provata che il nucleo cellulare, ove sono custoditi i geni, non è il cervello delle cellule sta nella sua asportazione (Enucleazione). Le cellule private del nucleo continuano a vivere e a svolgere le loro funzioni, solo che diventano… come gli eunuchi. Sono castrate e per questo non riescono più a riprodurre se stesse o parti di sé, quindi il nucleo, comprensivo dei geni, non rappresenta il cervello, ma la gonade, della cellula.

La Matematica (alla base della piramide scientifica) si sta trasformando in Matematica Frattale, la Fisica in Fisica Quantistica, la Chimica in Elettro-chimica… ma la Biologia e la Psicologia ristagneranno ancora a lungo coi presupposti ai quali vogliono rimanere saldamente ancorate. Dietro a queste, la Medicina che s’insegna ancora nelle Università, la quale continua imperterrita a considerare il corpo umano una macchina biologica, per quel Dogma (Centrale) che si rifà, in quanto dogma appunto, a un’astrazione religiosa e non a indagini scientifiche.

L’ereditarietà darwiniana ha condotto l’uomo a sentirsi impotente, ad arrendersi all’inevitabile destino. Questo l’ha portato non solo all’irresponsabilità, ma a essere vittima di convincimenti sbagliati.

L’attivazione delle proteine, invero, avviene tramite i recettori e gli effettori posti su tutta la superficie della pelle delle cellule (tanti quanti sono gli stimoli che possiamo ricevere dall’ambiente in cui viviamo, per cui l’evoluzione della specie è direttamente proporzionale alle dimensioni delle cellule – all’estensione della loro pelle – che a sua volta è direttamente proporzionale all’aumento degli stimoli. E il numero di questi “interruttori” è anch’esso proporzionale e variabile).

Sono gli stimoli esterni captati da ogni preposto recettore che, trasmessi all’interno della cellula dal corrispondente effettore, mettono in moto un particolare tipo di proteina. Questa, collegata ad altre, attiva un meccanismo concatenato, come se si trattasse di tanti ingranaggi di un orologio meccanico e, tutte assieme presiedono, nel corpo umano, alle necessarie funzioni fisiche e biologiche del momento.

Questo si riallaccia alle opinioni sbagliate sull’ereditarietà. Invero, un gene difettoso (mutante) può modificarsi sotto l’influsso di quella forza vitale che è la mente, quando non è arrendevole alle imposte evenienze, oppure può fare l’esatto opposto. Oppure, ancora, ci porta a invecchiare e morire, mentre è dimostrato da diversi decenni che le cellule staminali presenti in ogni parte del corpo, opportunamente “coltivate” senza la diretta interazione con le cristallizzazioni della mente umana (convincimenti sbagliati, o superati da tempo, dettati da altri e non diretti da noi, ma accettati come dato di fatto: l’inevitabile vecchiaia e l’altrettanto inevitabile morte, per esempio), possono vivere centinaia di anni in perfetta salute, senza invecchiare e, non solo.

Perché, allora, “ereditiamo” le malformazioni dei nostri genitori? Solo perché lo ha stabilito Darwin e noi tutti lo abbiamo accettato come dato di fatto! La nostra mente lo ha accettato come dato di fatto e imposta, conseguentemente, il programma: “malformazione”…

Perché invecchiamo e moriamo? Solo perché ci è stato insegnato da sempre che per l’uomo funziona così! La nostra mente provvede a realizzare le nostre convinzioni, innesta quindi e persegue, il programma: “vecchiaia e morte”…

Qualcuno ricorderà la trilogia dei fratelli Wachowski: “Matrix”, la cui prima parte fu scritta alla fine del secolo scorso. Imperniata sulle macchine che “coltivavano esseri umani per trarne energia” come tanti generatori, in un periodo dove la nuova biologia stava appena ipotizzando una consistente carica elettrica presente nel corpo umano. Ogni cellula, infatti, come è stato poi dimostrato, sviluppa un voltaggio pari a 1,4 volt, poca cosa direte voi, ma se si moltiplica questo voltaggio per tutte le cellule del corpo umano, si arriva a 70 trilioni di volt, presenti costantemente nel nostro corpo. Un’energia straordinaria che opportunamente indirizzata… può fare davvero miracoli!

Concludendo, ogni proteina ha una propria sequenza che è unica (si veda il Ciclo di Krebs) determinata dal DNA e una “colonna vertebrale” al pari di quella scheletrica umana (formata da 20 diversi aminoacidi), composta da elementi collegati tra loro, che le conferiscono la possibilità di movimento.

Il movimento è attivato da segnali chimici (sostanze come: un farmaco, un ormone, o un fattore di crescita, ecc…) e da onde vibrazionali (positive, o negative, nel senso di buone o cattive vibrazioni), che interagiscono con la carica elettrica negativa della proteina.

Ogni tipo di segnale (chiave del movimento) giunge unico per tutti ed è captato e, interpretato soggettivamente, dal preposto recettore posto sulla pelle e opportunamente indirizzato alla rispettiva proteina (serratura del movimento) dal relativo effettore.

La vita ha origine dal movimento e quando le proteine cambiano forma, grazie alla mobilità della loro colonna vertebrale, generano il comportamento. Una proteina (serratura) priva di segnale (chiave) è una “porta” chiusa… ferma… immobile. Quindi, il corpo ha bisogno di segnali esterni per muoversi, cioè per vivere. E questi segnali possono giungere anche contorti, di fronte: a traumi e tossine lette come tali (cioè, possiamo assumere veleni in gran quantità, per esempio, e non risentirne se le nostre convinzioni sono saldamente radicate in questo senso), o alla mente che li traduce e trasmette in modo sbagliato, o nel momento sbagliato.

La mente controlla il segnale proveniente dal Campo e la mente è nella pelle, la cui funzione si estrinseca in quell’interazione tra recettore ed effettore, che si traduce in: “Consapevolezza dell’ambiente attraverso una sensazione fisica“.

Consapevolezza dell’ambiente attraverso una sensazione fisica è, nei vocabolari, la spiegazione di: “Percezione”.

Quindi, il Segreto della Vita sarebbe: la Percezione!

Ma, attenzione, le percezioni possono essere giuste, fuorvianti, o sbagliate, perciò in ultima analisi: sono le nostre credenze (effetto placebo o nocebo) a controllare veramente la vita…

A questo punto, come è stato detto e ridetto, siamo noi e il modo in cui vediamo il mondo a controllare la nostra biologia, cioè la nostra Vita.

Ecco che la nuova scienza si lega alle più antiche filosofie e tradizioni, calando il sipario su una “fola” che ha imperversato per millenni.

E vissero felici e contenti?… dipende solo ed esclusivamente da noi!

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db/il_segreto_della_vita.txt · Ultima modifica: 28/01/2021 18:58 da @Staff R.