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Lingue formali

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In Matematica, Informatica e Linguistica, un Linguaggio formale consiste di parole le cui lettere sono tratte da un alfabeto e sono ben formate secondo una serie specifica di regole.

L'alfabeto di un Linguaggio formale consiste di simboli, lettere che si concatenano in stringhe della lingua. 1) Ogni stringa concatenata da simboli di questo alfabeto è chiamata una parola, e le parole che appartengono a un particolare linguaggio formale sono talvolta chiamate parole ben formate o formule ben formate. Un linguaggio formale è spesso definito per mezzo di una grammatica formale come una grammatica regolare o una grammatica libera dal contesto, che consiste nelle sue regole di formazione.

Il campo della teoria formale del linguaggio studia principalmente gli aspetti puramente sintattici di tali linguaggi, cioè i loro modelli strutturali interni. La teoria del linguaggio formale è nata dalla linguistica, come metodo per comprendere le regolarità sintattiche dei linguaggi naturali. Nell'informatica, i linguaggi formali sono usati tra gli altri come base per la definizione della grammatica dei linguaggi di programmazione e delle versioni formalizzate di sotto-insiemi di linguaggi naturali in cui le parole del linguaggio rappresentano concetti associati a significati particolari o Semantica. Nella Teoria della complessità computazionale, i problemi decisionali sono tipicamente definiti come linguaggi formali e le classi di complessità sono definite come gli insiemi dei linguaggi formali che possono essere analizzati da macchine con potenza computazionale limitata. Nella logica e nelle basi della Matematica, i linguaggi formali sono usati per rappresentare la sintassi dei sistemi assiomatici, e il formalismo matematico è la filosofia secondo cui tutta la matematica può essere ridotta alla manipolazione sintattica dei linguaggi formali in questo modo.


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1)
Stefano Crespi Reghizzi (2009) - “Formal Languages and Compilation”
db/lingue_formali.txt · Ultima modifica: 13/04/2019 16:06 (modifica esterna)