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Pericolo! Dal Covid alla cecità il passo è breve

Mentre gli italiani non si rendono conto della gravità della situazione (perché la TV non lo dice), che da tempo sarebbe volutamente portata già alla soglia delle estreme conseguenze, per avere tolto loro: il lavoro, lo stato sociale, la dignità, l’istruzione pubblica, i servizi pubblici, la sanità pubblica e gratuita; gli ospedali, le cure e la chirurgia per ogni patologia diversa dal Covid; le libertà politiche e civili fino a vietargli di uscire di casa la sera, chiudendoli in un coprifuoco da tempo di guerra e facendoli braccare e multare dalle polizie come tanti delinquenti, ecco giungere, questa volta per vie mediatiche, brillanti intuizioni anticontagio dall’ennesimo etichettato “esperto virologo” Fabrizio Ernesto Pregliasco:

«Invito tutti all'astinenza in questo momento»

Si parlava di Covid e sesso a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, dove è intervenuto il Prof. Pregliasco, che è l’attuale Direttore Sanitario dell’IRCCS (Istituto Ortopedico Galeazzi) di Milano, oltre che ricercatore in Igiene generale e applicata all’Università degli Studi di Milano. È inoltre consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di Roma. Nel corso della sua carriera annovera la collaborazione in dodici sperimentazioni cliniche di vaccini e farmaci antivirali (tratto dal suo curriculum).

Tutto fuorché virologo, ma prodigo nel togliere anche l’ultimo diritto rimasto a questa plebaglia ignorante che sta sprofondando nel terrore superstizioso per una malattia perfettamente curabile: la dolce intimità tra conviventi!

«L'invito - ha spiegato Pregliasco - purtroppo è a quella che potrebbe esser drammaticamente un'astinenza, per non dire ad attività onanistiche come unica alternativa». Il sesso più sicuro, insomma, sarebbe l’ipsazione (termine coniato da Hirschfeld per sostituire onanismo e masturbazione ritenuti imprecisi) «Il guaio è che anche il nostro familiare può essere asintomatico».

Ecco ritirato in ballo un significato terminologico volutamente storpiato per convincere le persone sane che sono malate senza saperlo. A provare l'assurda stupidaggine sarebbe il tampone impreciso normalmente nel 93% dei casi e il surnatante portato oltre la soglia massima di corse (oltre le 30 corse il risultato è essenzialmente privo di significato come affermato anche da uno dei massimi esperti mondiali di PCR, il prof. Stephen Bustin – in Stefano Scoglio) E, in molti casi, la persuasione spesso va a segno nelle menti più deboli: «Un aspetto degno di nota, tuttavia, è che alcuni soggetti, una volta informati di essere infetti, hanno riconosciuto di non essere poi del tutto asintomatici (Ben Cowling, professore e responsabile della sezione di epidemiologia e biostatistica presso la School of Public Health dell’Università di Hong Kong – in National Geographic»

L’amara verità è che siamo ripiombati nel XVII secolo, più precisamente nel 1673, alla prima rappresentazione della commedia-balletto “Il malato immaginario” (Le Malade imaginaire) del drammaturgo francese Molière (da ricordare che nel XVII secolo, in Francia, il termine “imaginaire” significava “pazzo”).

Perciò, bisognerebbe astenersi dal sesso anche all'interno della coppia: «È questo il problema - ha continuato Pregliasco - in ogni caso un'attività sessuale ha un certo rischio e le “variazioni sul tema” possono essere impegnative». Alla domanda se andrebbe tenuta la mascherina anche durante il rapporto, ha concluso che: «è molto complicato farlo, d'altra parte tutte le variazioni sono a rischio di un contatto»… e i baci? Nemmeno per sogno: «Sono rischiosissimi – ha incalzato – Tutte le variazioni sono assolutamente a rischio di contatto. Questo è il quadro».

Se Pregliasco fosse il solo a parlarne, si potrebbe pensare alle esternazioni isolate di uno psicopatico, pagato per rigirare sadicamente “il coltello nella piaga”, tanto per testare la resilienza di un popolo portato al rincoglionimento più totale. Non è così! Fanno proprio sul serio per ficcare il naso anche nelle nostre camere da letto: il 18 u.s. su Rai 2 campeggiava a tutto schermo il vademecum “gentilmente” proposto da Roberta Rossi, sessuologa e psicoterapeuta dell’Istituto di psicologia clinica, che come imprescindibile monito esortava a: “Contatti il meno possibile ravvicinati”. Dopo la masturbazione, quindi, siamo al sesso “contactless”… va a finire che la nuova ribellione giovanile nel 2020 si esprimerà limonando di nascosto!

Sembra, così, che dopo volerci rovinare il Natale con un possibile lockdown, controllando anche il numero degli invitati, le deroghe per i “congiunti” siano destinate a scomparire anch'esse e che s'instauri un nuovo rischio: la cecità per masturbazione, o alla meno peggio la condanna all'inferno. Per quest'ultima basterebbe aprire gli occhi e guardarsi attorno…

23 ottobre 2020
Redazione di Extrapedia


db/pericolo_dal_covid_alla_cecita_il_passo_e_breve.txt · Ultima modifica: 03/03/2021 09:52 da @Staff R.