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Proclama solenne

Questo Documento da me redatto in corrispondenza del ribollire ad altissima temperatura di tutte le incongruenze procurate dalla pandemia appartiene al rilievo speciale che le persone intelligenti possono decidere di riconoscere ad una dimensione comunicativa solenne.

Partiamo dall’assunto di voler accettare qualunque attività prodotta dal comportamento umano come inevitabile e quindi necessaria per l’evoluzione della storia.

Una tale posizione porta a considerare con amore anche le attività più funeste e pericolose per la loro nefanda ricaduta sull’umanità.

Non accade da molto tempo che gli elementi contrari a promuovere la veridicità di un argomento siano così abbondanti e così pertinenti.

Comunque, dovrebbe essere stato ben spiegato, per quanto io già raccontato in numerose occasioni, che non vedo ben chiara la comprensione delle reali cause che hanno condotto molte persone a patire di effetti patogeni da causa ignota, ponendosi nelle condizioni di andare incontro ad evoluzioni anche letali, proprio per il prosieguo di azioni ancora meno chiare, quanto assolutamente inappropriate.

Non voglio ripetere le disàmine che ho condotto già in precedenza.

Soltanto sinteticamente, ripeto che l’umanità è vittima di una truffa colossale, ingegnata ancora una volta da poche menti contorte, capaci di inalberare gli assunti paranoici che possiedono diffusamente la popolazione.

I meccanismi che rendono possibile il fenomeno nella sua interezza fanno capo a: ignoranza, condizionabilità, suggestione, paura, delirio, presunzione, materialismo, corruzione, amoralità, e molte altre sfumature della natura umana, che non generano nulla di costruttivo.

Infatti, la natura umana si esprime spesso tramite dinamiche a dir poco distruttive.

Abbiamo potuto fare esperienza della fallacità della scienza, altrimenti presentata come asservimento politico a forze oscure dipendenti direttamente dalla speculazione finanziaria.

Voglio subito dire che non sono nelle condizioni di tacere, tanto meno di avere paura, tanto meno di ritrarmi nelle mie occupazioni.

Al contrario, mi sento al centro del mondo, perché esercito la storicità della mia esistenza sulla realtà sociale che vivo insieme agli esseri umani.

Sono un uomo del mio tempo, appartengo alla mia società, ho la mia cultura, ho costruito la mia coscienza e non risento dei condizionamenti che annichiliscono la dignità e il prestigio di qualunque entità vivente.

Sono importante perché mi comporto in modo dignitoso, intelligente e responsabile.

Capisco che il linguaggio da utilizzare in questo momento non è più quello per provare un discorso, ma solo un linguaggio per fare capire che è possibile amare anche chi opera tanto male.

Partiamo dal mio amore per il Papa.

Egli ha voluto parlare di una via da seguire, ma non si è chiesto che cosa potesse essere una sua parola chiara sulla vita e sulle leggi che la regolano.

Una menzione a Mattarella, che continua a rendersi irraggiungibile proprio sul piano che un Presidente dovrebbe garantire liberamente al popolo, quello umano.

Voglio indirizzare il mio amore a tutti i Professori universitari, anche quelli più importanti, che hanno la fortuna di poter influenzare in modo sano il comportamento dei professionisti e delle persone, ma hanno preferito rifugiarsi nella paura di esprimersi.

Un’altra attenzione la rivolgo a coloro che hanno saputo speculare anche sulla pateticità delle menzogne pandemiche.

Molti di questi uomini stanno realizzando profitti spaventosi, ma li utilizzeranno per foraggiare i propri interessi privati, mentre fingono di svolgere azioni socialmente utili.

Per esempio, una lode speciale rivolgo ai costruttori di mascherini, ma sono fiero di non aver dedicato la mia creatività a tale presidio così assurdo.

Quanto amore ha cercato di portare al mondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ma forse si è dimenticato il vero fine che tale organizzazione dovrebbe avere.

Un messaggio di amore rivolgo a tutti gli uomini di farmindustria, che hanno il coraggio ancora di guardare in volto i propri familiari, come se potessero scindere il campo della vita fuori di casa da quella svolta in casa.

Vorrei spiegare ai Medici che si stanno esprimendo con tanto amore inutile, perché assecondano comportamenti che sono contrari esplicitamente a qualunque atto d’amore.

Quanto amore provo per i parenti di tutti i deceduti di questo periodo, che hanno capito male, che hanno assecondato e che hanno sostenuto i rituali macabri, che generano le condizioni per procurare altre sofferenze.

E quanto amore provo per chi mi odia, e vorrebbe farmi tacere oppure umiliarmi, ma proprio non ci riesce, perché io rappresento una delle forze intoccabili della natura umana propensa ad azioni benefiche per la collettività.

Un amore delicatissimo lo provo per tutte quelle anime innocenti che prendono lo stipendio, indossando una divisa, auguro loro di poter provare le emozioni che provo io quando aiuto le persone in difficoltà, anche senza compenso.

È difficile amare chi fa del male, ma se si pensa a quanto costa fare del male proprio a chi lo fa, si capisce la mia misericordia verso di loro.

E quanto mi dispiace per i Magistrati, che stanno nascosti e ritardano nel realizzare proprio la centralità della propria missione, mentre tutti gli uomini più valorosi attendono che essi facciano qualcosa. Chissà come si sentono quando posano il capo sul cuscino ogni sera che ultima una delle loro giornate sterili se non dannose.

Ah, quanto amore provo per tutti questi fratelli, così persi per i meandri dell’inutilità sociale più bieca, ma grazie a Dio tutti lautamente stipendiati.

Immagino che non vi sia amore che basti per sorreggerli nel naturale senso di colpa che continuamente emerge e si affaccia all’uscio della loro anima.

Non ho nessun dubbio che tutto ciò che è vietato adesso è esattamente ciò che andrebbe fatto, ma prego perché l’amore di Dio aiuti tutti i responsabili a potersi redimere e poter operare il contrario, per poter provare a sé stessi che qualcosa valgono.

Una parola speciale per il Presidente dell’Ordine dei Medici, che si trova forse nella peggiore situazione in cui un uomo di valore non vorrebbe trovarsi mai, in quanto è costretto dalle circostanze a dimenticare le proprie conoscenze scientifiche ed i valori fondamentali che conferiscono il senso alla missione medica. Prego ogni giorno per la salvezza della sua anima.

La dose di amore da rivolgere ai Governatori regionali non è indifferente, in quanto stanno, per circostanze contingenti, sporcando la propria dignità ed offendendo la propria intelligenza, fatto per il quale meritano davvero tutta la compassione possibile.

I Sindaci, che hanno la facoltà di indirizzare saggiamente la vita della propria comunità, sono particolarmente bisognosi di amore, perché è incalcolabile la difficoltà che incontreranno non appena dovranno spiegare a tutti perché sono stati così deficienti e meschinamente collusi, invece che parlare con amore alle persone. Essi sono i più danneggiati nell’essenza ineluttabile del misfatto pandemico, perché hanno dovuto mentire a sé stessi, dopo aver giurato fedeltà alla Patria.

Che pena dover benedire tutti gli operatori che redarguiscono i cittadini, perché non indossano bene il mascherino, o perché tentennano nel farsi misurare la temperatura all’ingresso dei negozi. Ma, l’amore è tanto più ardito quanto più dementi ne sono i beneficiari.

Tanto amore necessitano i giornalisti, che sono al massimo del sacrificio di devozione al nulla e pertanto meritano una particolare commiserazione amorevole.

Per non parlare di tutti coloro che, in proporzione diretta alla propria ignoranza, si sentono investiti del dovere di fare rispettare i provvedimenti, nati dal vivaio della più stupida osservanza al senso della perdizione animica per rispettare leggi e consuetudini, già da tempo palesemente offensive per le vite delle persone e per la loro crescita.

Dovremo realizzare servizi molto efficienti di recupero mentale, ma soprattutto spirituale per tutti gli operatori che amorevolmente stanno approfittando del sacrificio loro imposto per apportare una maggiore sicurezza finanziaria alla propria famiglia.

E come possiamo dimenticare i farmacisti, che si stanno immolando dietro ai loro schermi in plexiglas, che eroicamente rischiano la propria vita per non tentare di usare quel minimo di conoscenze scientifiche che li spingerebbe a chiudere la farmacia in questo periodo. Quanto amore dobbiamo esprimere per queste persone.

Medici e infermieri si stanno votando al sacrificio più immane, ma cosa credete, perché pur essendo teoricamente in possesso delle nozioni per capire si sono prostituiti, sopportano il sacrificio di dover giustificare incrementi di stipendio, dovendo mentire sulla viltà della loro attività dannosa per la società. Tanto amore anche per queste figure così in difficoltà.

A tutti gli operatori religiosi, che peggio dei medici stanno fingendo di credere alla bestialità satanica dell’imposizione pandemica, assumendo comportamenti che generano sicuramente i più gravi sensi di colpa, ma non fa niente, Dio li perdonerà.

Insomma, una miscela di mercenarietà, compromessi, viltà e tanta pochezza, ma grazie a Dio tutto ciò porta una nuova ricchezza, inaspettata e quindi accolta con la semplicità dei puri di cuore, ma con le mani sporche di sangue. Una preghiera amorevole per tutti loro.

Quanta mancanza di vocazione e di preparazione scientifica a carico della coscienza atrofizzata di tantissime persone, per le quali dobbiamo solo nutrire tanto amore, altrimenti ci esauriremmo nel fare il contrario.

Benedico tutti, e resto saldo al mio sacrosanto dovere di dire la verità, anche se dovesse crearmi il problema di essere additato da coloro che si agitano nelle tenebre dell’abisso dei vaccini, prossimo venturo.

Una prece già anticipata a tutti gli stolti che si concederanno per farsi sodomizzare dalla più insulsa delle attività umane, il vaccino, capace di smentire persino l’istinto protettivo naturale delle mamme.

Un gesto di amore speciale per gli insegnanti, che devono sacrificare il proprio livello culturale e le proprie doti morali, per non dover dire chiaramente di crepare di paura delle infezioni e di nutrire tanto odio per chi si presenta a scuola.

Ovviamente, l’elenco dei fortunati ad essere raggiunti dal mio amore non finisce qui, ma in ultimo vorrei citare il mio grande punto di riferimento, Giuseppe Conte, che raffigura in sé tutte le note caratteristiche per potere parlare del pèrdono.

Infatti, questo individuo, assieme alla sua combriccola, pensa di poterla fare franca, ma non immagina che sarà condannato a ricevere baci di continuo per giorni e giorni, da numeri sconfinati di pazienti positivi per il coronavirus.

Indovinate quale sarà la sua condanna. Non di certo quella di contrarre il virus, ma esattamente il contrario, cioè egli non riuscirà a contrarre la malattia anche se si sforzerà di farlo, per rendersi credibile nelle sue ostentate quanto improvvisate sicurezze infettivologiche.

In questo speciale destino, in cui egli finirà, si manifesterà tutta la violenza criminale delle decisioni che egli ha imposto a tantissime persone, approfittando che esse non erano provviste della forza per reagire.

Ovvio, la figura che il buon Conte farà per il fatto di non riuscire ad ammalarsi sarà l’anello di congiunzione fra la sua macabra scomparsa come politico, il declino inesorabile di qualunque rispettabilità, una fitta manovra di recupero mentale, non disgiunto da vari interventi degli esorcisti più rinomati al mondo, per non lasciarlo morire nell’inettitudine più sommaria, come è giusto che, per la legge del Karma, che sia, quando una persona che ha preteso di essere presa sul serio finisce per diventare l’emblema del tripudio meritevole degli insulti della gente comune, come quando si legavano i rei detenuti alla gogna e si portavano in giro per le strade affinché ognuno potesse riversare gli escrementi sul loro volto meritevole.

Anche questo è amore, in quanto, se fosse il contrario, cioè trascurare definitivamente ciò che di corporeo resta di lui al mondo, dopo ciò che ha fatto, sarebbe molto peggio e il Conte si sentirebbe così male da doversi togliere di mezzo da solo.

E non ditemi che lui non c’entra niente, dato che la storia è di caratura mondiale. Altrimenti rispondo che anch’io non sarei stato responsabile per il fatto di aderire alle nefandezze poste in essere dai Medici. Invece, io mi sono discostato con fermezza, anche se poteva essere scomodo, ma, per questo motivo, sto passando alla storia e rimarrò un caposaldo dell’etica, della lucidità, ma soprattutto dell’amore verso tutti i miei simili.

Piuttosto, agli agonisti principali di tale inganno chiamato pandemia, vorrei rivolgere due parole, dal profondo della mia anima.

“Cari Fratelli, avete avuto la fortuna di essere potenti, influenti, di poter decidere del destino della vita di milioni di persone, avete avuto un potere che poteva rendervi simili a Dio, ma avete preferito somigliare al diavolo e corrispondere alle sue pressioni più infime, per poter infierire con tanta malvagità.

Non vorrei essere al posto vostro, non vorrei nemmeno stringervi la mano, perché siete infettivi, trasmettete quel virus che si chiama delirio di potere, intinto di tutte le ingiustizie del mondo.

Ma anche per voi c’è la nostra condanna, amarvi, non dimenticarvi, pregare di continuo perché almeno una piccola porzione della vostra nullità emerga dal fuoco dell’inferno, per lasciarvi vivi, in modo che possiate espiare le vostre colpe molto molto a lungo, anche questo è un segno del nostro amore.

Quanto al buon Gates, la fine più giusta è che lui sia dimenticato in modo così profondo che in Internet non resti nessuna traccia del suo nome.

E poi vi sono i gestori di Facebook e quelli di YouTube, che davvero meritano il nostro ricordo più sublime, in quanto loro avrebbero voluto continuare a censurare con la loro perfida e insulsa grettezza, gli interventi più intelligenti ed onesti degli esseri umani che non stanno con le mani in mano di fronte al male.

Ebbene, il segno del nostro amore sarà di dargli sempre la parola per giustificare ciò che hanno fatto, per tormentarli a trovare un motivo, che ovviamente non c’è, in modo che si consumino nel tentare di cercare l’inesistente e si logorino all’infinito in questa operazione.

A tutti coloro che avranno bisogno di un’ambulanza, per sé o per i propri cari, la fortuna riserverà l’occasione di riflettere sul senso del loro diniego di assistenza a causa del virus, ma avranno l’assistenza adatta, rappresentata da un corso di formazione permanente che fingerà di trasmettere tutte le atroci corbellerie che loro hanno usato per rifiutare di fare il proprio dovere con il prossimo, quando ne aveva bisogno.

Grazie a tutto questo trattamento che riserveremo loro, queste persone potranno redimersi, ma solo alcuni potranno raccontarlo, perché creperanno prima, come hanno fatto accadere agli altri con le loro mani.

Ah. Quanto amore!!!

E dove non arriverà la forza dell’amore, arriverà la forza della capacità di rispondere, volta per volta, agli attacchi che vari idioti avranno la stoltezza di muovere verso le persone che rimarranno, per rispondere ai tentativi di privazione di libertà, che, prima o poi, si configurerà nella sopravvivenza dei superstiti, inavvicinabili persino da quegli ultimi “eroi” della demenza, che ancora avranno l’idea di alzare un braccio”.

Extrapedia Autori
05 dicembre 2020
Credits


db/proclama_solenne.txt · Ultima modifica: 10/06/2021 18:43 da @Staff R.