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A un passo dalla guerra

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
24 maggio 2016

C’è una gran voglia di menare le mani nell’Europa dell’Est. Il 15 Maggio, da Varsavia, l’inviata de “La Stampa“, non aveva dubbi (link): «Siamo a un passo dalla guerra». Chi? Noi e la Russia, ovviamente. Probabile. Anzi, molto probabile, stando a quando ha scritto il quotidiano torinese.

Ma c’è chi si spinge oltre e più in là nel tempo, come Sir Richard Shirreff, ex generale della Nato, che dice (link): «Rischiamo una guerra nucleare con la Russia se, entro un anno, non aumenteremo le nostre capacità di difesa nei Paesi Baltici».

L’ex generale ha scritto un libro, intitolato “2017. Guerra con la Russia“, in cui ipotizza un conflitto tra le potenze occidentali e Vladimir Putin. Ma più interessante del titolo è il sottotitolo: “Un avvertimento urgente da un vecchio comandante militare“. Un invito, più che un avvertimento, verrebbe da dire.

Il rischio di un conflitto è scontato e le prove molte: le 5 mila tonnellate di munizioni spedite in Germania dall’America, d’accordo con l’UE (link). Il trasferimento di centinaia di uomini delle forze speciali americane in Bulgaria, ai quali si uniranno migliaia di unità militari regolari (ambasciatore Eric Rubin ai media ucraini), per soffocare la presenza russa nella regione. Intensi i preparativi per allestire le basi (si veda mappa) per l’accoglienza definitiva dei militari (la pagina non esiste più - ndr). L’accordo bellico tra Ucraina e Turchia annunciato da Mustafa Abdulcemil Cemiloglu, ex leader dei tatari di Crimea (un agente della CIA secondo l’FSB russo), per la creazione di una “Brigata musulmana” che comprenderà volontari e jihadisti provenienti da: Tatarstan, Uzbekistan, Azerbaijan, Cecenia e Georgia, per combattere a fianco dei separatisti in Crimea e penetrare in territorio russo (link). La Turchia che sfida l’aviazione russa in Siria con tanto di duelli aerei per allargare il conflitto siriano (link). L’entrata in funzione dello scudo antimissile in Romania (12/05 – link) per cui, già alla fine di dicembre 2013, F. William Engdahl, su “Nsnbc RT” (la pagina non esiste più - ndr) accusò Washington di giocare alla roulette russa con la difesa missilistica. Poi, non dimentichiamo gli Iskander puntati verso l’Europa (sì, ci sono davvero, ma perché non ricordare anche i missili Nato verso la Russia) e i caccia russi che affiancano quelli polacchi; le continue esercitazioni militari russe al confine con le repubbliche baltiche e, dall’altro lato, le esercitazione Nato ai confini russi. Quello che manca è solo il “giusto” pretesto da dare in pasto all’opinione pubblica per giustificarsi nei confronti della Storia…

Tutto vero. Tutto tragicamente reale. È un gioco di muscoli: la Nato fa un’esercitazione per far vedere quanto è forte e Mosca ribatte con forza uguale e contraria. E viceversa.

Stando ai resoconti della Nato, Putin sarebbe il nuovo Hitler che punta a mangiarsi la Polonia. «Hanno avuto la Cecenia, la Georgia e l’Ucraina: cosa aspettano ancora?» si chiede il ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski. Parole simili sono usate anche da Sir Richard Shirreff, come se tutti recitassero un unico copione: «Dobbiamo giudicare il presidente Putin per le sue azioni e non per le sue parole. Ha invaso la Georgia, ha invaso la Crimea e l’Ucraina. Ha usato la forza e l’ha fatta franca».

Dubbi leciti. Ma, per attenersi ai fatti, l’intervento in Ucraina rappresenta una risposta russa a un’avanzata occidentale: in pochi ormai credono nella storia della rivolta spontanea. “Maidan” fu organizzata a tavolino, così come la “Rivoluzione delle rose” in Georgia (la pagina originale non esiste più - ndr - nuovo link). Verrebbe da dire che la voglia di menare le mani venga da un’unica parte. Quella che, almeno per ora, è considerata la “parte giusta della Storia”.

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/a_un_passo_dalla_guerra.txt · Ultima modifica: 28/08/2021 16:42 da @Staff R.