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Assad vince nuovamente le elezioni parlamentari in Siria

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
19 aprile 2016

Siria: il partito “Baath” di Basar Al-Assad stravince le elezioni parlamentari. Elezioni provocatorie, quelle tenutesi il 13 u.s., come sottolineato dal segretario stampa del dipartimento di Stato Usa, John Kirby? Sicuramente sì! Ma necessarie per sottolineare, per l’ennesima volta e, porre in evidenza agli occhi degli ottusi che ancora credono alle panzane della “Coalizione internazionale”, che in uno Stato sovrano, il Popolo sovrano, ha eletto democraticamente il suo rappresentante e, lo riconferma per la terza volta (la seconda votazione parlamentare dall’inizio della guerra nel 2011).

È sufficientemente esaustivo il risultato, per permettere a una Nazione di autogovernarsi e perseguire i propri interessi, senza essere oppressa dalle grinfie di quanti vogliono sfruttarla a proprio esclusivo vantaggio? Caparbiamente: NO! Perché, già quel mellifluo personaggio che risponde al nome di François Hollande, aveva espresso lo scorso 4 marzo la sua contrarietà (badate bene: “contrarietà”, come se fosse il padrone assoluto della Siria), durante una conferenza stampa congiunta, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, a Parigi: «L’idea di tenere presto elezioni nei prossimi mesi, non è solo provocatoria, ma è anzitutto del tutto irrealistica».

Anche Kirby, chiaramente, aveva criticato la decisione del presidente siriano Bashar Al-Assad di indire le elezioni parlamentari, sottolineando che il voto non può essere considerato credibile «non sarà né legittimo, né rappresentativo del popolo siriano date le circostanze di conflitto che il Paese si trova ad affrontare (chissà per colpa di chi?)» e, le elezioni non saranno, eque o libere quando «le persone sono attaccate dal proprio governo» o «non partecipano alle elezioni perché costrette a fuggire dal loro Paese, dalle loro case, dalla loro comunità», Dichiarazioni ammantate di ambiguità, spudoratezza e falsità inaudite perché, ormai e fortunatamente, conosciamo molto bene tutti i retroscena!

A tappare definitivamente la bocca a chi spara stupidaggini a raffica, ci ha pensato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova che, lapidaria, ha invitato a sostituire nel contesto delle affermazioni: “Siria” con “Ucraina”. Sulla sua pagina Facebook, infatti, la Zakharova ha paragonato la situazione in Siria con quella presente durante le elezioni in Ucraina, la cui validità è stata sostenuta dalla Comunità internazionale. Secondo la Zakharova, Kirby (e aggiungo Hollande e, quant’altri blaterassero a vanvera allo stesso modo) dovrebbe riflettere e sostituire la frase “le elezioni parlamentari in Siria nel 2016” con “le elezioni presidenziali e parlamentari in Ucraina nel 2014″, avvenute in condizioni simili, ma ritenute valide a tutti gli effetti.

Fatto sta che il partito “Baath” del presidente siriano Assad, con la coalizione “Unità nazionale”, hanno ottenuto 200 dei 250 seggi del parlamento. La commissione Elettorale nazionale della Siria ha pubblicato i nomi di tutti i candidati eletti con il voto del 13 aprile, avvenuto sotto la supervisione di una delegazione del parlamento russo che ha controllato il corretto andamento del voto.

Degli 8.834.994 cittadini aventi diritto al voto, più di cinque milioni si sono recati ai seggi elettorali per esprimere la propria preferenza, nonostante le minacce di attentati, da parte dei terroristi, al soldo di chi voleva impedire questa consultazione elettorale a tutti i costi.

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


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