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Che la rivoluzione abbia inizio! 1° parte

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
16 maggio 2016

Come già evidenziato a proposito della “Unione Europea” i Padri Costituenti scelsero di creare una Costituzione rigida. L’art. 139 infatti, prevede che: “La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale“. La cessione di sovranità, rappresenta un atto eversivo contro la personalità giuridica (anche internazionale ovviamente) dello Stato e, dunque, pacificamente un reato (ovvero la cessione ha conseguenze penali disciplinate negli artt. 241 e ss. C.P.). L’Italia, quindi, non può diventare una Regione degli Stati Uniti d’Europa, tanto meno può rinunciare ad alcuna parte della propria sovranità che deve rimanere sempre e comunque nelle mani del popolo a cui essa, ex art. 1, appartiene.

In una che dir si voglia “democrazia”, la difesa della Costituzione spetterebbe, dopo i principali latitanti, in ogni caso, alle Forze Armate, alla Magistratura e, in ultimissima analisi al popolo.

Le prime volgono lo sguardo altrove e, forse è meglio così, perché non si sa a quali conseguenze potrebbe portare una siffatta presa di posizione militare.

La Magistratura è diventata (o forse lo è sempre stata) una componente politica privilegiata, al servizio dei “poteri forti” esercitati all’interno delle Logge massoniche di cui fanno parte anche i vari giudici, magistrati e, via discorrendo (si conoscono tutti i nomi, cognomi, date d’iscrizione e logge d’appartenenza). Un Magistrato, per esempio, avrebbe un vincolo ferreo con l’etica legata alla sua professione e non dovrebbe prendersi la libertà d’esprimere opinioni su chicchessia. È vincolato, senza uscire dallo stretto corridoio legislativo, a esprimere unicamente giudizi motivati, a conclusione di regolari processi. Altrimenti deve andare a fare il libero professionista! Ogni volta che s’è preso questa libertà (si vedano recentemente i vari: Davigo, Caselli, Morosini, ecc…), ha invaso il terreno della politica, che è quello delle opinioni. I giudici, con le loro ingerenze, hanno più potere del potere politico. Lo controllano, mentre loro non sono controllati da nessuno. È un’ingerenza brutale e gravissima del potere giudiziario sul potere esecutivo.

Eclatante il caso Berlusconi (colpevole, o innocente che fosse) contro il quale sono state aperte centinaia d’indagini, finché non ha lasciato la presidenza del Consiglio. Se era colpevole non ha subito condanne (se non un banale affidamento ai servizi sociali), se era innocente è stata una vessazione per forzarne l’allontanamento. In entrambi i casi si evince il ruolo “oscuro” della Magistratura e i suoi diretti legami e coinvolgimenti politici. Tutti lontani dal suo magistero. Finché le toghe saranno multicolori non potranno garantire la piena tutela della Costituzione!

A questo punto, resta il popolo, che ha una sola possibilità: riprendersi la sovranità sottrattagli ma, in questo, occorre intelligenza, perché i rischi sono elevati.

Allora, è bene prendere nella dovuta considerazione che, tutte le rivoluzioni che partono dall’alto, portano a un’inevitabile dittatura, dove i diritti sono ridotti sotto la soglia dell’indispensabile e la libertà è totalmente cancellata. Come la storia insegna, ogni dittatura è supportata dai cosiddetti “poteri forti”, quindi al suo servizio. Difficile da gestire, non dura mai a lungo, perché c’è sempre qualcuno che, con la scusa di liberare il popolo dalla schiavitù, ne elaborerà e instaurerà un’altra, magari mascherata da democrazia e, sempre sotto l’egida dei suddetti poteri che coronano viepiù i loro obiettivi. Esclusivamente economici. Menefreghisti assoluti nei confronti della vita altrui.

Le rivoluzioni, invece, che partono dal basso, portano alla vera democrazia, all’incorruttibilità, allo svincolo totale dai poteri forti e, quello che più conta, non costano alcun sacrificio, né umano, né economico.

Ecco un esempio emblematico che le rivoluzioni dal basso si possono fare con successo.

Nessuno avrebbe mai pensato che si potesse sbaragliare un gigante delle biotecnologie come la Monsanto, ma le scelte responsabili dei singoli possono davvero fare la differenza e sconfiggere sistemi che si ritenevano inattaccabili.

La Monsanto ha segnalato un crollo dei profitti, nel 2015, del 25% (34% solo nel primo trimestre dell’anno) per le vendite delle sue creazioni di colture geneticamente modificate (solo uno dei semi di mais più venduti della Monsanto è caduto dell’11%) e del suo erbicida più venduto, il Roundup.

La Monsanto incolpa la ripresa del dollaro americano sulle altre valute che ha reso i prodotti più costosi, ma la verità è un’altra: nel mondo comincia a crescente la consapevolezza sui potenziali pericoli degli OGM e il reale impatto negativo che pesticidi ed erbicidi hanno sulla salute umana e l’ambiente (si veda rapporto ISPRA anni 2013-2014: pesticidi nel 64% delle acque di fiumi e laghi italiani). Un numero mai visto prima di agricoltori stanno passando a colture non OGM e a trattamenti biologici e naturali.

Oltre ai profitti in caduta libera e, a una necessaria ristrutturazione aziendale da 1,2 miliardi di dollari, la mega corporazione ha pagato una multa di 80 milioni di dollari, negli Stati Uniti, alla Securities and Exchange Commission (SEC), a titolo di penale per aver mentito, non solo ai consumatori in merito alla sicurezza dei semi geneticamente modificati e del loro erbicida più venduto, ma anche agli investitori!

Questo significa che, ogni singola persona, può avviare con assicurato successo la sua piccola (grande) rivoluzione, attraverso scelte consapevoli da applicare alla quotidianità.

In fondo, a casa vostra, “la legge siete voi!

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/che_la_rivoluzione_abbia_inizio_1_parte.txt · Ultima modifica: 19/08/2021 16:00 da @Staff R.