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Contrordine compagni ambientalisti: l'auto elettrica inquina

La UE vieta le auto a combustibili tradizionali dal 2035, ma le istanze ambientaliste più intransigenti non si accontentano: la transizione green impone scelte, dicono, più radicali. Cioè il ritorno al calesse. Ma i cavalli non emettono?

Di Max Del Papa

A conferma che la UE non si cambia, si lascia, piove l'ennesima pietra in forma di normativa: il Consiglio Europeo sancisce dal 2035 niente più auto tradizionali, ovverosia “inquinanti”, quelle a carburanti fossili per capirci: just elettrico integrale. Il tutto mentre già oggi la filiera dell'auto, che piace chiamare “automotive”, patisce licenziamenti nell'ordine del 20%, e siamo solo all'inizio. Tanto accade sul presupposto che i combustibili classici emettono CO2 che “uccide il pianeta”, ma è una frottola colossale, cresciuta sulla manipolazione dei dati, dei riscontri, sull'invenzione di circostanze, impatti, comparazioni, come riassume lo scienziato Franco Battaglia, che è uno scienziato vero, non un virologo, da ultimo su “la Verità” ripreso dalla testata nicolaporro.it; ma l'immane truffa, in seno all'Ipcc, si chiama “climategate” e parte nel 2009; da allora viene passata sotto silenzio tanto è gigantesca, insomma “qui viene giù tutto”, l'unico a metterci una pezza fu Donald Trump e lo dipinsero per pazzo: aveva ragione, si tratta di alcuni cialtroni che puntavano al Nobel, a poltrone climatiche redditizie assai e truccavano l'impossibile e si raccomandavano a vicenda. Su quel presupposto da grande rapina al treno il globalismo finanziario ha costruito l'affare del futuro corrompendo la comunicazione pseudoscientifica, qualcosa che dieci anni dopo si sarebbe verificato pari pari nel caso del Covid. È la famosa “permacrisi” che piace ad Ursula, uno stato ininterrotto di allarme costruito su menzogne, per spremere la popolazione globale insieme controllandola.

Lo sporco affare dell'energia pulita fa contenta la Cina, che soddisfa i deliri occidentali non sognandosi affatto di assecondarli in patria. La UE essendo nata come comitato d'affari della grande industria e del mondo finanziario non dimentica la sua missione, solo che oggi finisce per agevolare il Dragone, che detiene, anche in virtù di una neocolonizzazione africana brutale, sulla quale le anime belle antiamericane non fiatano, il grosso dei materiali per assemblare le parti delle auto elettriche a partire dalle batterie; poi ci sono i microconduttori che fanno marciare quei computer su ruote, poi il pannellame solare, insomma una risoluzione come quella europea, condensata nel pacchetto demenziale “Fit for 55”, vuole azzerare le emissioni industriali di CO2 che impattano lo zero virgola sul pianeta, mentre la stessa sostanza impatta assai favorevolmente sulla vegetazione, in rigogliosa crescita in tutto il mondo; al contrario, finisce per distruggere il mercato continentale e lanciare in modo possente quello asiatico, del quale si pronostica un impatto planetariogià da domani del 25%. Oggi le guerre si fanno, e si vincono, così; allo stesso modo si perdono: solo in Italia sono garantiti almeno centomila nuovi disoccupati. In Europa saranno cinque, sei volte tanto. “Per questi motivi”, come si legge nelle sentenze della giustizia italiana, l'America è corsa ai ripari, Biden ha emesso un Inflation Reduction Act – ci informa Matteo Milanesi sulla citata testata nicolaporro.it, riprendendo anche un reportage di Federico Rampini – in cui si cerca di mettere una toppa alle follie suicide di stampo ambientalista con una normativa improntata a protezionismo che spinge alla produzione interna; ci sono pure gli immancabili, mitici incentivi o bonus, 12mila dollari per ogni auto elettrica acquistata. Ovviamente, sono milioni che entrano nelle tasche del contribuente per uscirne subito dopo in forma di tasse. Come sempre dal lucidissimo capo di stato americano, tutto si risolve in un compromesso all'italiana, un pastrocchio sclerotico che vorrebbe salvare le capre dei produttori di automobili coi cavoli dei fanatici “ambientalisti”; i quali, toh, hanno scoperto che non va bene neppure l'hard electric: tutti quei metalli rari, quelle batterie che non si sa come smaltire, quelle reti di ricarica che poi sempre alle energie tradizionali risalgono. Via, via, si vieti anche l'auto elettrica. C'è sempre un ambientalista più demente che ti manda ai pazzi.

Avanti con l'auto senza carburante, però vi blocco una miniera di rame, nickel e cobalto in California, ragiona Biden. In Cina non hanno di questi problemi. Tutto questo casino immane, che già oggi costa al contribuente dai sei ai sette trilioni di euro l'anno, ricordiamolo ancora che nasce e cresce sull'erba avvelenata della frode. Ma non basta mai e adesso la scema di Greta e gli attivisti del minestrone, tutti finanziati da Soros, che fanno? Pisciano sulla Gioconda perché l'auto elettrica è la nuova morte, la peste del duemilaventitrè? Torniamo ai bicicli di Mao? Ai cavalli, ai carretti? Ma perché, i cavalli non emettono, non inquinano? Stando così le cose, per salvare il pianeta e chi ci sta dentro l'unica soluzione è sterminarci tutti e lasciare che il pianeta cresca su se stesso come ai tempi dei dinosauri. E forse non sarebbe una cattiva soluzione. Definitiva, se non altro. L'energia completamente amorfa, che non lascia conseguenze, che non libera scorie, non esiste, c'è l'atomo che è la più pulita, la più sicura e quella con meno rifiuti, ma un referendum demente decise dopo Chernobyl, che fu un disastro strutturale del comunismo sovietico al tracollo, che no, il nucleare era di destra, via, via, alla larga, si fa a meno, c'è il sole che ride. Venivamo da tempi in cui un coglione qualsiasi si alzava e poteva proclamare: dieci, cento, mille giornali, e la domanda “chi li paga?” veniva posta come una provocazione. Poi la faccenda è arrivata davvero, coi blog, eccetera, ma nessuno legge e tutti riempiono. Quando si voleva la fantasia al potere, quando il libro dei sogni si imponeva sulla realtà: toccò all'energia, e siamo qui a pagarla tre volte il dovuto, comunque più che in tutto il mondo. Poi dare la colpa a quel pazzo di Putin è facile, ma le bollette carogna le abbiamo sempre avute noialtri.

Non fa niente, abbiamo rinunciato a produrre – non a consumare – energia atomica, abbiamo rinunciato alla ricerca applicata, stiamo rinunciando alla macchina-macchina e non ci serviranno né la macchina-tostapane né le carrozze di Sherlock Holmes o la Biga romana. Ma niente paura, Giorgia Meloni fa i saltini di gioia perché la UE la ha accettata e il suo vice, il padano Salvini, dice: la Lega c'è, la Lega vigila. Lui fa il vigile e il traffico impazzito del mondo gli viene addosso. L'unica speranza siamo noi, le formichine del mondo il cui stentato buon senso alla fine fa giustizia dei dotti deliri di chi pretende di pensare al posto nostro. Che si imponga la realtà caotica, come sempre, all'eccesso di fanatismo dirigista.

Extrapedia Autori
16 febbraio 2023
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db/contrordine_compagni_ambientalisti_l_auto_elettrica_inquina.txt · Ultima modifica: 17/02/2023 14:49 da @Staff R.