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Coronavirus: seconda ondata o nuovo attacco?

Tutti sono rimasti sorpresi dalla “brutalità” della “seconda ondata”. Alcuni epidemiologi avevano previsto questo arrivo, ma rari sono quelli che hanno previsto che fosse così incisivo. Inoltre, scienziati specializzati in epidemie di coronavirus avevano insistito sulla natura delle curve di propagazione di questo tipo di virus che mostrano sempre, dopo un picco grave, un calo improvviso o addirittura la scomparsa della contaminazione. La “seconda ondata” li ha lasciati perplessi perché le dinamiche dell'epidemia non erano usuali. Lo studio pubblicato su medRxiv 1) potrebbe dare una spiegazione plausibile. Se non si trattasse, quindi, di una “seconda ondata” ma piuttosto di un nuovo attacco, con un virus che “avrebbe acquisito” varianti che gli permettessero di distinguersi dal suo modello originale?

Questa ipotesi non è scientificamente convalidata, è un'intuizione speculativa che medici come il famoso professor Didier Raoult non esitano a portare avanti. Durante una lunga intervista concessa il 27 ottobre u.s. al giornalista David Pujadas su LCI, ha affermato che eravamo in presenza di una seconda epidemia con una variante del virus. Questo è il motivo per cui, secondo lui, alcune persone potrebbero essere infettate due volte, cosa normalmente impossibile perché questo metterebbe in discussione il principio stesso della vaccinazione. Ne trae la conclusione che siamo in presenza di un'altra variante del virus che lo rende diverso e il predetto studio dei ricercatori svizzeri e spagnoli sembrerebbe dimostrarlo.

In questo caso, anche se si tratta di un “preprints” non siamo in presenza di una pornostar (titolato come: dirigente marketing) e di una scrittrice fantasy (passata per: “redattore scientifico”) impiegati presso l'oscura società statunitense di analisi di dati sanitari “Surgisphere”, che erano dietro lo studio pubblicato con tanta superficialità da Lancet e New England Journal of Medicine e che ha influenzato con dati falsi le politiche dell'OMS e quelle di diversi governi sull'uso dell'idrossiclorochina, bloccandola, per il trattamento Covid-19 (“The Guardian” - 03 giugno 2020). Qui si potrebbe intravvedere un motivo valido per bloccare l'idrossiclorochina, che costa solo 6 euro, onde promuovere il remdesivir che ne costa 2.100… ma queste sarebbero solo “fantasie da complottisti”.

Gli autori dello studio (anche per conto del consorzio SeqCOVID-SPAGNA): Emma B. Hodcroft, Moira Zuber, Sarah Nadeau, Tanja Stadler e Richard A. Neher fanno capo all'Università di Basilea (Biozentrum) e all'Istituto di bioinformatica di Basilea, in Svizzera. Iñaki Comas fa parte della “Tuberculosis Genomics Unit”, del “Biomedicine Institute of Valencia” (IBV-CSIC) e del “CIBER de Epidemiología y Salud Pública” (CIBERESP) in Spagna. Fernando González Candelas, oltre a fare parte anch'egli del “CIBER de Epidemiología y Salud Pública” (CIBERESP) è membro dell'Unità di ricerca congiunta “Infezione e salute pubblica” FISABIO-Università di Valencia, Istituto di biologia dei sistemi integrativi (I2SysBio), sempre in Spagna.

Secondo gli autori, le nuove sequenze genetiche di questo virus chiamato “20A.EU1” differirebbero dalle sequenze ancestrali «in 6 o più posizioni, inclusa la mutazione A222V nella proteina spike e A220V nella nucleoproteina». I ricercatori hanno anche osservato che «la dimensione di 20A.EU1 è aumentata rapidamente durante l'estate e ora rappresenta gran parte delle sequenze in diversi paesi europei». Questa dinamica può essere seguita quasi in tempo reale su Nextstrain. La struttura del gruppo per 20A.EU1 può essere visualizzata qui.

Panoramica filogenetica della SARS CoV-2 in Europa. L'albero mostra un campione rappresentativo di isolati dall'Europa colorati con l'amminoacido nelle posizioni 222, 477 e 614 della proteina spike. Una nuova variante a rapida diffusione (blu; 20A.EU1) con la mutazione S: A222V è apparsa all'inizio dell'estate ed è comune nella maggior parte dei paesi con sequenze recenti. Una variante distinta (20A.EU2) con la mutazione S: S477N è diffusa in Francia. A destra, la proporzione di sequenze appartenenti a ciascuna variante (per tutta la durata della pandemia) è indicata per paese. L'albero e la visualizzazione sono stati generati utilizzando la piattaforma Nextstrain

I ricercatori svizzeri e spagnoli che hanno pubblicato la ricerca insistono sull'importanza delle mutazioni che hanno osservato. Secondo loro, alcune mutazioni sono adattive e aumentano di frequenza perché aumenta la velocità di trasmissione del virus. Tali adattamenti sono normalmente previsti dopo una zoonosi quando un patogeno non è ancora completamente adattato al suo nuovo ospite o in patogeni endemici che sfuggono all'immunità preesistente, come nel caso, per esempio, dei virus dell'influenza stagionale.

Ma durante un'epidemia dinamica, è particolarmente difficile dire senza ambiguità se una particolare variante stia aumentando di frequenza perché ha un vantaggio intrinseco o per fattori epidemiologici. In effetti, i ricercatori scrivono: «Esiste una tautologia secondo la quale qualsiasi nuovo grande gruppo deve essere cresciuto di recente e sono necessarie più fonti indipendenti di prove per supportare un potenziale di trasmissione intrinsecamente elevato».

Nonostante queste difficoltà, gli autori dello studio notano un'alta frequenza di questa variante in diversi paesi europei, che attribuiscono principalmente agli spostamenti tra paesi. Ma osservano anche «una crescita rapida e costante di questa variante in diversi paesi con una frequenza di oltre il 50% in alcune località». Hanno anche osservato che «la sua frequenza nel Regno Unito ha continuato ad aumentare anche dopo la fine del principale periodo di viaggi estivi». Pertanto, tutto suggerisce che questa variante del virus abbia acquisito un vantaggio competitivo rispetto ad altre e si trasmetta molto più rapidamente.

Questa ipotesi dovrà essere corroborata da ulteriori studi perché si può anche pensare che l'accelerazione della propagazione di questa variante possa essere coincisa con l'arrivo di nuovi fattori stagionali. Ciò costituirebbe quindi una spiegazione alternativa o complementare.

Comunque sia, siamo certi che, con tutte le possibili varianti, prosegua il “Piano segreto della Cina per armare i virus” prospettato dal generale Chi Haotian: «Il nostro sviluppo economico consiste nel prepararci per i bisogni della guerra! Non si tratta di migliorare la vita dei cinesi nel breve periodo. Non si tratta di costruire una società capitalista orientata al consumo. Pubblicamente, continuiamo a sottolineare lo sviluppo economico come il nostro centro, ma in realtà, lo sviluppo economico ha la guerra come centro! (si veda il nostro precedente articolo ”Vittime o artefici del nostro destino?)“». Aspettiamoci, quindi, altri Covid… 21… 22… MA IMPARIAMO AD AFFRONTARLI non nei modi previsti e imposti da politicanti e pseudo-scienziati corrotti!

10 novembre 2020
Redazione di Extrapedia


1)
Gli autori utilizzano il servizio medRxiv per rendere i loro manoscritti disponibili come “preprints” prima della certificazione tramite revisione tra pari, consentendo ad altri scienziati di vedere, discutere e commentare immediatamente i risultati
db/coronavirus_seconda_ondata_o_nuovo_attacco.txt · Ultima modifica: 03/03/2021 09:50 da @Staff R.