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Dignità

N. H. Dr. Salvatore Rainò: Ufficiale Medico Dirigente di Servizio Sanitario in congedo – 13° Battaglione Logistico di Manovra (Encomio Solenne, per il senso di altruismo e il cosciente sprezzo del pericolo) - Medico Chirurgo - Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica - Specialista in Medicina Interna - Omeopata Unicista Hahnemanniano LUIMO - Ricercatore bioenergetico

Stasera, come sempre, sono andato a fare la spesa in un negozio, e sono entrato, come abitualmente faccio, senza mascherino.

Sinora, compresa questa sera, non è mai accaduto che qualcuno abbia avuto il coraggio di riportarmi all’ordine, dicendomi che devo indossare la museruola.

Anzi, a dire il vero, quando è capitato che ci mettessimo a parlare, anche senza fare riferimento ad argomenti relativi al mascherino, tutte le persone, in mia presenza, dopo qualche minuto, hanno abbassato il presidio indossato, e devo dire, l’hanno fatto, dopo aver mostrato un visibile imbarazzo.

Eppure, io non vado parlando di mascherino, né si né no.

Io vivo, mi esprimo, cammino, parlo, con tutto il bagaglio che ho realizzato nella mia vita, non breve e non poco avventurosa, ove l’avventura più imponente è stata quella di estrarre dal mio sviluppo tutta quella vastità di caratteristiche che mi rendono una persona interessante.

Stasera, lo scenario era talmente triste, nel guardare tutte quelle persone con il mascherino fin sotto gli occhi, a rischio di lesioni congiuntivali, che, nell’esserne privo, io ho provato, per la prima volta, un certo orgoglio, nel sentire, mi si consenta, la mia supremazia intellettuale e culturale.

Sono tempi duri, talmente duri, che a me interessa soltanto confermare le mie doti, e stare ben attento a non scendere a compromessi, che possano anche minimamente scalfire il prestigio che ho conquistato e di cui godo abbondantemente ormai da tempo, a maggior ragione per il fatto che non sono più giovanissimo.

Ho sempre esercitato un carisma particolare, dote naturale, che veniva fuori anche quando ero bambino.

Però, voglio spiegare che proprio l’insieme delle mie doti, la successione dei giudizi dei miei Professori, in tutto il corso scolastico, compreso quello ventennale accademico, che stendevano commenti alla mia personalità, descrivendola come dotata di caratteristiche eccezionali, richiede naturalmente, in questo periodo di appiattimento, il suo riscatto a pieno regime, anzi proiettandomi verso l’ambizione di essere, ancora di più, me stesso, cioè speciale.

Non voglio cadere in quella forma di umiltà, che non ho mai tollerato, mentre ho praticato, francescanamente, la modestia, che fornisce più opportunità di eccellere, senza dimenticare che si può sempre fare di meglio.

Il lettore si accorgerà che, stasera, mentre scrivo, in me si esprime una forza inarrestabile, che non offre scampo alla pochezza.

La pochezza è responsabile della passività di fronte ad imposizioni assurde, grottesche, che si evidenziano, nella loro incongruenza, tanto di più quanto più è alto, o dovrebbe essere alto, il così detto livello culturale dell’individuo in questione.

Questa benedetta cultura, che è stato da sempre il mio pallino centrale, e alla quale non intendo rinunciare per nessun motivo, nemmeno a costo di morire.

Per questo motivo, dico con fierezza che “io sono io” e sorrido, divertendomi a vedere come reagiscono le persone che mi ascoltano e mostrano un poco di imbarazzo, quasi a dire che mi lasciano parlare, per non gettarmi all’aria.

Ma questo non è mai accaduto, perché ho sviluppato non solo le arti marziali, in quanto ho sviluppato con perseveranza maniacale l’arte di ottenere ragione, come direbbe Schopenhauer.

Questa arte non è frutto di ambizione smodata, non è frutto di un io ipertrofico, al contrario nasce da una intrinseca sensazione di essere piccolo e bisognoso di crescere, questo da sempre e per sempre.

Per questo motivo, ho studiato talmente tanto, da riuscire ad immagazzinare moli smisurate di nozioni, che mi diverto a legare tra di esse, per condurre le mie ricerche e costruire i miei modelli sperimentali, ma anche per scrivere come stasera, cioè in modo tale da lasciare il segno e provocare qualcosa di indimenticabile in chi mi ascolta.

Si, voglio essere indimenticabile, voglio continuare a cambiare irreversibilmente la vita di chi mi incontra, voglio essere quel gran genio che la mia nipotina, candida, dice essere il suo grande nonno.

Scherzo, ma non troppo, in quanto la vita mi ha dato la gioia di ricevere i più maestosi complimenti da tantissime persone che sono tra le più importanti al Mondo.

Resto schivo, quasi fuori del Mondo, silenzioso quando vi è ansia di parlare attorno a me, ma io il mascherino non lo indosso, non perché come alcuni giornalisti minorati mentalmente dicono di chi non indossa il mascherino è un cretino, ma perché semplicemente, “io sono io”, e i miei argomenti per spiegare la follia del suo uso sono interminabili e tali da paralizzare anche il diavolo in persona.

Pertanto mi rivesto di tutta la mia importanza e sono prefissato per inchiodare al muro col mio sguardo, che già basta a avanza, il malcapitato che dovesse essere già così confuso da non capire che non conviene cimentarsi con le mie arti dialettiche, irrorate da una vitalità assoluta e da un sapere sconfinato.

Mi dispiace per chi non dovesse gradire il modo in cui sto scrivendo.

Queste persone possono sempre fare in tempo a sparire, poiché le ripercussioni per loro potrebbero essere anche peggio di quanto può procurare un mio confronto con idioti come Conte o qualche altro della combriccola deviata, in buona o cattiva fede.

State tranquilli. Ve ne é per tutti!

Mi modero solo perché nessuno ha il coraggio di affrontarmi, altrimenti sono pronto a procedere, e auguri!

Questo articolo non passa dalla piattaforma di un social che non merita più che io vi ponga attenzione, in quanto le lezioni di Dignità che io ho ricevuto nella mia vita non sono nemmeno immaginabili dalla compagine striminzitamente megalomane di organizzazioni “sdoppiate”, come Facebook e Youtube.

Questo articolo è materiale mio, che transita nel mio sito personalissimo, dove chi supera le colonne d’Ercole rischia di avventurarsi in un film senza fine.

Credetemi, non lo consiglio a nessuno.

Perché ho deciso di scrivere così causticamente?

Semplice!

Perché la mia natura è aristocratica, quindi non incline ad amalgamarsi, se non per innalzare il proprio livello.

L’educazione ricevuta mi ha sempre distinto.

Il senso della dignità inculcato dalla mia famiglia è, evidentemente, diverso, da quello vissuto da altri personaggi, che oggi ricoprono incarichi ufficialmente molto più rinomati del mio, ma che, privatamente, mi hanno riconosciuto di essere culturalmente superiore a loro. Bene, queste persone hanno ripetuto il mantra: ”Io resto a casa” ed ora hanno anche avuto delle premiazioni e altre ne avranno, MA NON VARRANNO MAI QUANTO ME.

E’ normale che la mia naturale aristocrazia si riprenda i suoi spazi e brilli, di fronte all’oscura fama di esserini da quattro soldi, che la notte non riescono a dormire, ma continuano a vaccinarsi.

Quanto ai rappresentanti istituzionali delle vicende di oppressione, che stanno togliendo intelligenza, cultura a dignità alle persone, beh, sappiano che se volgono la loro attenzione verso la mia nobile figura, avranno una bella lezione, e torneranno a scuola ad imparare etica, educazione e qualche nozione che si incarni in modo più realistico nella vita che stanno distruggendo.

E come dimenticare i miei compiti?

Come essere disposti a scendere a compromessi con la grande truffa che chiamano organizzazione sociale?

Le mie uniche ricchezze sono i miei talenti, che spendo da sempre per chi voglia valorizzare un’opportunità del genere.

L’ignoranza è miseria volontaria. Nel mio caso, la Cultura è frutto di uno sforzo continuo di accrescimento al servizio dell’Umanità.

Non posso ingannare nessuno, con questa fandonia del covid!!!!

Extrapedia Autori
22 ottobre 2020
Credits


db/dignita.txt · Ultima modifica: 10/06/2021 18:43 da @Staff R.