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Esito referendum e considerazioni

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
18 aprile 2016

Referendum fallito, niente quorum

ROMA – Il referendum abrogativo sulle trivellazioni in mare è fallito. Con una percentuale del 32% di votanti, il quorum (50% + 1) non è stato raggiunto. Allo scrutinio di quasi 15 mila sezioni su un totale di 61.652, malgrado la consultazione non abbia valore, il Sì al referendum primeggia con il 75,98%. Già alle 19:00 era chiaro come il quorum fosse un miraggio. A quell’ora aveva partecipato solo il 23,48% degli elettori.

AFFLUENZE – La Basilicata è stata la regione italiana che ha registrato la più alta affluenza, con il 49,5%, unica Regione a sfiorare il quorum. E unica provincia a superare quota 50% è stata Matera, con poco più del 52%. In Puglia l’affluenza è sopra la media italiana, anche se si ferma poco oltre il 40%. Fanalino di coda si rivela la Campania con affluenza del 17,57%.

Tra gli elettori all’estero, l’affluenza è stata ancora minore. Hanno votato per posta 782.709 elettori, pari al 19,81%. Lo rende noto la Farnesina, sottolineando che in Europa la percentuale delle buste restituite alle Sedi sul totale di plichi inviati è del 19,4%, in America Meridionale del 21,5%, per l’America Settentrionale e Centrale il dato è al 17,91% mentre nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è al 16,56%.

PER COSA SI VOTAVA – Gli elettori erano chiamati in sostanza a dire se volevano che ”quando scadranno le concessioni, siano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio”.

Si è trattato di un referendum abrogativo: in caso di vittoria del Sì (ovvero Sì alla cancellazione di una parte della legge che proroga “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”) le concessioni per gli impianti di estrazione di gas e petrolio entro dodici miglia dalla costa non sarebbero state rinnovate.

Con il fallimento del referendum (che equivale a una vittoria del No) la norma rimane in vigore così com’è, ovvero l’attività di estrazione potrà continuare fino all’esaurimento del giacimento.

RENZI – Il premier Matteo Renzi ha commentato a caldo il risultato: «Il governo non si annovera tra i vincitori. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme», ma «massimo rispetto per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai». Poi attacca i promotori del referendum: «Ma gli sconfitti ci sono, hanno nomi e cognomi. Sono quei consiglieri regionali e alcuni presidenti di regione che hanno voluto cavalcare questo referendum per esigenze personali. Per esigenze di conta interna da parte di qualcuno. È la dimostrazione che la demagogia non paga».

La verità sulla “bufala di referendum” che segnalavo è sintetizzata in quel «malgrado la consultazione non abbia valore» riportata in forma stringata e si esplica nei seguenti punti:

  • I promotori del referendum hanno dimostrato piena incapacità, sprecando inutilmente denaro pubblico, per una consultazione che doveva essere imperniata sul blocco immediato delle attività fino al ripristino degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale, giacché si dicevano violati, se non addirittura inesistenti. Nonché sulla totale revisione sia delle franchigie, sia delle royalty che negli altri Paesi europei arrivano al 30% (20% in più rispetto a quelle applicate in Italia). Contestualmente, doveva essere fatta piena luce su chi ha concluso contratti a totale vantaggio di “Total” e “Shell” e in palese danno per il Paese, con tanto di provvedimenti giudiziari, perché chiunque, con un po’ di buon senso, si giocherebbe gli attributi che ci sono stati tanti interessi privati in queste trattative pubbliche.
  • L’elettorato si è dimostrato genuflesso di fronte a un’alternativa secca tra: occupazione e salute. Ha vinto ancora una volta il “Codice Taranto” e, lo stesso elettorato, non ha imparato nulla dalle lezioni precedenti che non riguardano solo il petrolio. In una parola ha scelto volontariamente di rimetterci la salute, se non la vita, quindi, nessuna lamentela futura su ciò che ha scelto liberamente! Anche intentare cause legali (come è accaduto sull’amianto) e pensare di vincerle, d’ora in poi sarà impensabile…
  • «Il governo non si annovera tra i vincitori. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme (che per la maggior parte sono stranieri, ma ecco confermato il palese ricatto!)», ma «massimo rispetto per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai (mi sembrava che fosse stato il governo stesso a consigliare l’astensione dal voto… per caso voleva tutti perdenti?)».

Sic transit gloria mundi…

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/esito_referendum_e_considerazioni.txt · Ultima modifica: 18/08/2021 09:04 da @Staff R.