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Geoingegneria

Credits: Enciclopedia BritannicaLa Geoingegneria, secondo l'Oxford Geoengineering Programme della più antica Università del mondo, sarebbe «l'intervento deliberato, su larga scala, nei sistemi naturali della Terra, per contrastare i cambiamenti climatici».

La pretesa affermazione, quindi: «Spesso s'intende impropriamente per geoingegneria l'ingegneria climatica, cioè l'applicazione di tecniche artificiali d'intervento umano sull'ambiente fisico (atmosfera, oceano, biosfera, criosfera, idrosfera, litosfera ecc..) volte a contrastare i cambiamenti climatici causati dall'uomo» riportata su una piattaforma ampiamente consultata, ma che essa stessa considera i suoi contenuti “inaffidabili”, per cui volutamente evitiamo di citarla, con tanto di note a supporto, attribuite all'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR 1) e a un articolo della Royal Society 2) che il termine sia improprio decade di ogni fondamento.

Lo stesso dicasi su quanto affermato in altra pagina: «La credenza, tuttavia, gode di un notevole credito: una ricerca su scala internazionale eseguita nel 2011 ha quantificato nel 17% del campione la parte di popolazione che si dichiarava convinta dell'esistenza di programmi segreti di irrorazione su larga scala per scopi d'ingegneria climatica e di gestione e riduzione della radiazione solare (Solar radiation management). Le affermazioni sull'irrorazione per motivi di controllo climatico è stata sottoposta, nel 2016, a una procedura di revisione paritaria il cui risultato è stato l'inesistenza di prove a sostegno di tali “teorie”», citando i lavori di vari autori. 3)

Forse, una rapida consultazione della voce “Geoingegneria”, sull'Enciclopedia Britannica, avrebbe potuto schiarire meglio le idee su cosa rappresenti: «la manipolazione su larga scala di un processo specifico centrale per il controllo del clima… proposte progettate per alterare i sistemi meteorologici… Una delle tecniche più conosciute è l'inseminazione delle nuvole (cloud seeding)». E… tra le deliranti proposte, non manca di aggiungere che: «l'esercito americano ha suggerito che le armi nucleari potrebbero essere utilizzate come strumenti per alterare i climi regionali e rendere alcune aree del mondo più favorevoli all'abitazione umana»… sì… tra qualche milione di anni…

Il programma di Oxford, infatti, prosegue entrando nei dettagli: «… una vasta gamma di tecniche di geoingegneria proposte. In generale, queste possono essere raggruppate in due categorie:

Gestione delle radiazioni solari (SRM) o geoingegneria solare

Le tecniche SRM mirano a rispecchiare una piccola parte dell'energia del sole nello spazio, contrastando l'aumento di temperatura causato da livelli aumentati di gas serra nell'atmosfera che assorbono energia e aumentano le temperature. Alcune tecniche proposte includono:

  • Valorizzazione Albedo. Aumentando la riflettività delle nuvole o della superficie terrestre in modo che una parte maggiore del calore del Sole sia riflessa nello spazio.
  • Riflettori spaziali. Bloccando una piccola parte della luce solare prima che raggiunga la Terra.
  • Aerosol stratosferici. Introduzione di piccole particelle riflettenti nell'atmosfera superiore per riflettere un po' di luce solare prima che raggiunga la superficie della Terra.

Rimozione di gas serra (GGR) o Geoingegneria del carbonio

Le tecniche GGR mirano a rimuovere l'anidride carbonica [d'ora in poi: diossido di carbonio, o CO2 ndr] o altri gas serra dall'atmosfera, contrastando direttamente il maggiore effetto serra e l'acidificazione degli oceani. Queste tecniche dovrebbero essere implementate su scala globale per avere un impatto rilevante sui livelli di gas serra nell'atmosfera. Alcune tecniche proposte includono:

  • Rimboschimento. Impegnarsi in uno sforzo di piantumazione di alberi su scala globale.
  • Biochar. Sequestro del carbonio a lungo termine nel suolo.
  • Bioenergia con cattura e sequestro del carbonio. Crescere la biomassa, bruciarla per creare energia, catturando e sequestrando il diossido di carbonio creato nel processo.
  • Cattura dell'aria dall'ambiente. Costruire macchine di grandi dimensioni in grado di rimuovere il diossido di carbonio direttamente dall'aria e conservarla altrove.
  • Fecondazione oceanica. Aggiunta di nutrienti all'oceano in luoghi selezionati per aumentare la produzione primaria che attira il diossido di carbonio dall'atmosfera.
  • Agenti atmosferici migliorati. Esporre grandi quantità di minerali che reagiranno con il diossido di carbonio nell'atmosfera e immagazzinare il composto risultante nell'oceano o nel suolo.
  • Miglioramento dell'alcalinità dell'oceano. Macinare, disperdere e dissolvere rocce come calcare, silicati o idrossido di calcio nell'oceano per aumentare la sua capacità di immagazzinare carbonio e migliorare direttamente l'acidificazione degli oceani».

Dello stesso avviso le controparti d'oltreoceano.

L'Università di Harvard, attraverso il suo “Progetto di Geoingegneria” riprende gli stessi concetti e distinzioni, essendo, questa disciplina, “convenzionalmente suddivisa in due grandi categorie”, le stesse descritte dalla Oxford University. Si sofferma, in particolare sulla “Geoingegneria solare”, laddove puntualizza che: «eventuali benefici derivano da nuovi rischi e incertezza significativa. Per esempio, mentre la scienza più recente potrebbe mostrare alcuni benefici a livello globale, gli impatti locali potrebbero variare ampiamente. Ci sono molte altre incertezze scientifiche che non sono ancora ben comprese… ci sono state anche preoccupazioni relative alla sua etica, governance e potenziali impatti sul sistema climatico… Inoltre, la Geoingegneria solare (in gran parte) non affronta l'acidificazione degli oceani… potrebbe ridurre la quantità di perdita di ghiaccio marino, gli impatti sugli ecosistemi e sul clima alle alte latitudini, contribuendo a limitare i cambiamenti nella circolazione oceanica e lo scioglimento dei ghiacciai».

Sono molte le domande in sospeso alle quali si spera di dare le opportune risposte, anche attraverso un corso dell'Harvard College sull'etica del cambiamento climatico (Lucas Stanczyk). 4) Non mancano programmi di confronto (“Moral Hazard”) con «le reazioni delle persone alle diverse presentazioni dei cambiamenti climatici e della Geoingegneria solare… (Gernot Wagner)» 5) e progetti «sulla capacità ossidativa per quantificare meglio i potenziali impatti della Geoingegneria sulla qualità dell'aria superficiale, sulla composizione atmosferica e sugli impatti associati alla salute (Loretta Mickley)» 6)

La Yale School of Forestry & Environmental Studies, attraverso la sua rivista online Yale Environment 360, non solo riprende gli stessi temi tracciati dal programma di Oxford, citando anche Steve Rayner 7) (fondatore e direttore dell'Institute for Science), ma li amplia in un articolo del 29 maggio 2019, spaziando su proposte e resoconti di altri:

  • Sir David King (ex capo scienziato del governo britannico) ha contribuito a garantire l'accordo sul clima di Parigi nel 2015, ma non crede più che tagliare le emissioni che riscaldano il pianeta sia sufficiente per evitare il disastro. King ha dichiarato che per combattere il cambiamento climatico sarebbe necessario quadruplicare la tassazione sulle emissioni di carbonio portandola a 150 dollari per tonnellata (i sistemi di scambio di quote delle emissioni di carbonio rappresentano il più grande e performante mercato del mondo: tali politiche hanno già generato, per esempio, ricavi per 32 miliardi di dollari nel 2017). King ha anche contribuito alla realizzazione del “Center for Climate Repair” che fa parte della Carbon Neutral Futures Initiative dell'Università di Cambridge, guidata dalla dott.ssa Emily Shuckburgh, che prevede interventi anche di “Ocean Sprying”.
  • Marcia McNutt (presidente della National Academy of Sciences e presidente del comitato che ha redatto il rapporto SR1.5 pubblicato da IPCC) ha dichiarato 8) che: «L'urgenza del problema del cambiamento climatico, come documentato nel rapporto più recente dal gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, suggerisce che è molto tempestivo esaminare più a fondo la fattibilità di questi approcci. Stiamo esaurendo il tempo per mitigare i catastrofici cambiamenti climatici. Sebbene le strategie d'intervento sul clima non siano un sostituto delle azioni per limitare le emissioni di gas a effetto serra, alcuni di questi interventi, come la riflessione della luce solare, potrebbero dover essere considerati in futuro, ma prima dobbiamo studiarli più attentamente e determinare meglio come governare gli esperimenti sul campo».
  • David Keith (fisico dell'Università di Harvard) ha sviluppato la propria tecnologia brevettata, con l'utilizzo della chimica, per rimuovere il CO2 direttamente dall'atmosfera. Keith è co-fondatore di Carbon Engineering, una società che annovera Bill Gates tra i suoi sostenitori. Il dott. Keith e i suoi colleghi sostengono, in un articolo pubblicato su Joule, che la tecnica di rimozione del CO2 che hanno perfezionato non è un sogno irrealizzabile, anche se “contiene tubi in abbondanza…”
  • Kelly Wanser (CEO di Luminus Networks, membro e direttore esecutivo del Marine Cloud Brightening Project - MCBP) L'MCBP mirerebbe a testare la premessa che spruzzare una sottile nebbia di acqua di mare nelle nuvole “sbiancandole”, potrebbe riflettere più luce solare nello spazio. L'MCBP, una forma di gestione della radiazione solare (SRM), è iniziata con lo sviluppo e il test indoor di ugelli di nebulizzazione. Il supporto iniziale per lo sviluppo dell'hardware è arrivato dal fondo per la ricerca innovativa sul clima e l'energia (FICER), finanziato da Bill Gates e indirizzato da David Keith e Ken Caldeira. Non è chiaro da dove provenissero i finanziamenti per le prove sul campo previste dal progetto (Budget totale: 16,3 milioni di dollari). Nel 2010, la Wanser annunciò un esperimento triennale su larga scala che doveva coinvolgere 10 navi e 10.000 chilometri quadrati di oceano, ma, dopo che i media riferirono dell'esperimento, incluso il coinvolgimento di Gates nel finanziamento, tutte le tracce del progetto e dei suoi collaboratori scientifici scomparvero dal sito web del Project, per riapparire dopo qualche anno, presentandosi come un gruppo d'innocui pensionati che, invece di giocare a golf, armeggiano nei loro laboratori.
  • Cesare Marchetti (dell'Istituto internazionale per l'analisi dei sistemi applicati con sede a Laxenburg, in Austria). Nel 1977 ha discusso sui modi per catturare tutte le emissioni di CO2 in Europa e iniettarle per farle affondare, attraverso le correnti termoaline, nell'Oceano Atlantico. «La corrente sotterranea mediterranea che entra nell'Atlantico a Gibilterra è stata identificata come una di queste correnti; potrebbe avere una capacità sufficiente per affrontare tutto il CO2 prodotto in Europa anche nel 2100 (tratto dall'Abstract pubblicato su Springer)».
  • Mikhail Ivanovich Budyko Climatologo russo e uno dei fondatori della climatologia fisica. Nel 1974, presentò il concetto di gestione artificiale delle radiazioni solari con aerosol di solfato stratosferico se il riscaldamento globale fosse mai diventato un problema.
  • Edward Teller (inventore della bomba a idrogeno uno dei primi membri del Progetto Manhattan, incaricato di sviluppare la prima bomba atomica). Nel corso della sua vita, Teller è stato conosciuto per la sua personalità instabile. Propose di mettere specchi giganti nello spazio per riflettere la luce solare.
  • Johan Rockstrom (direttore scientifico dell'Istituto di ricerca sull'impatto climatico di Potsdam) affermava a proposito delle emissioni di CO2 che: «Abbiamo ancora due anni per “piegare la curva” verso il basso».
  • Gernot Wagner (direttore esecutivo del programma di ricerca sulla Geoingegneria solare dell'Università di Harvard);
  • Peter Cox e Tim Lenton (dell'Università di Exeter in Inghilterra). Cox ha affermato che: «Il fatto che i ricercatori di una delle migliori università del mondo stiano costando il dispiegamento di uno schema così radicale dimostra quanto sia diventato urgente il problema del cambiamento climatico» E Lenton: «Sono contrario all'introduzione di nuovi forzanti come l'iniezione di aerosol di solfato nella stratosfera, ma sono favorevole all'emulazione e al miglioramento di cicli di feedback naturali, come la rigenerazione delle foreste degradate». Sottolineano inoltre le preoccupazioni su chi sarebbe responsabile di tali sforzi.
  • Robin Chazdon (ecologo dell'Università del Connecticut), propone la piantumazione specialmente di specie che fissano l'azoto in terreni poveri, che potrebbero aiutare ad accelerare il restauro climatico.

Pur difendendo i sistemi naturali: «Forse la risposta più promettente sta nel tornare alla natura, nel ripristinare le foreste naturali» e, anticipando che: «L'intervento umano con il sistema climatico è stato a lungo considerato un passo sconsiderato e rischioso per rallentare il riscaldamento globale». Arrendevolmente, ammette che: «con l'aumento delle emissioni di carbonio, le iniziative per studiare e sviluppare le tecnologie di geoingegneria stanno guadagnando terreno come potenziale ultima risorsa».

Il Global Climate & Energy Project (GCEP) della Stanford University, pur riprendendo gli stessi concetti (di Geoingegneria!), nella sua conclusione è molto cauto sul tema:

«Per combattere gli effetti previsti dei cambiamenti climatici, sono state prese in considerazione alternative alla riduzione delle emissioni. Chimica atmosferica su scala globale o progetti infrastrutturali potrebbero ridurre la quantità di radiazione solare intrappolata come energia sensibile o consumare il diossido di carbonio (CO2) e altri gas serra già presenti nell'atmosfera.
Mentre sono possibili molti approcci, un esempio di tale progetto è la rimozione della CO2 dall'atmosfera su larga scala. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso reazioni chimiche in fase gassosa seminate, o attraverso la fecondazione dell'oceano per l'assorbimento del CO2. Un altro esempio riguarda l'applicazione di uno strato di sostanze chimiche riflettenti o particelle nell'atmosfera superiore per ridurre la radiazione incidente sulla superficie terrestre. Una terza idea è quella di costruire un grande oggetto riflettente tra la Terra e il Sole per bloccare alcune radiazioni incidenti prima che raggiungano l'atmosfera.
I progetti di Geoingegneria altererebbero inevitabilmente il clima su scala globale. Sarà molto importante comprendere appieno gli impatti degli approcci di Geoingegneria prima della loro attuazione
».

E aggiunge su “Standford Earth”: «La geoingegneria solare potrebbe essere la nostra ultima risorsa per i cambiamenti climatici. Un nuovo articolo scritto da Marshall Burke di Stanford suggerisce che è improbabile che pompare anidride solforosa nell'aria prevenga i danni alle colture dal riscaldamento globale», citando un articolo di David Wallace-Wells pubblicato su “New York Magazine” l'8 agosto 2018.

Anche National Geographic 9) si è occupato del predetto studio condotto da Marshall Burke e Noah Diffenbaugh (anch'egli scienziato del clima presso la Stanford University) ed è curioso notare un punto in particolare: «Ma i ricercatori hanno anche trovato qualcos'altro nei dati: molti dei paesi della zona temperata (“The Goldilocks zone”), che già tendevano a essere più ricchi, sembravano persino ottenere qualche lieve ineffabile beneficio economico dal riscaldamento. Con l'aumento delle temperature in molti di questi paesi, anche la loro produzione economica è cresciuta».

Fin qui una sintesi della Geoingegneria ufficiale, attraverso le più influenti Università del mondo…

Prime Considerazioni

Intanto, è bene rammentare che: «Inizialmente lo chiamarono “riscaldamento globale”, ma poi, constatato in seguito che le temperature tendevano a diminuire piuttosto che aumentare, gli autori di questa colossale truffa scientifica ne mutarono il nome in “cambiamento climatico”… In breve, i miliardi di dollari dei contribuenti che sono andati a studiare i modi di seppellire, o altrimenti eliminare, il CO2 dalla nostra atmosfera sono poco più che tentativi di ridurre uno dei driver essenziali de “la principale fonte di cibo, fibre e carburante per la vita sulla Terra (William Engdahl10)

Se riprendiamo l'articolo di Wallace-Wells e confrontiamo quanto riportato a proposito della scienziata climatica Wallace Smith Broecker 11): « Naturalmente, ha continuato Broecker, c'era un'altra opzione: la geoingegneria solare. Potremmo sparare dell'anidride solforosa nell'atmosfera, dove si trasformerebbe in goccioline di acido solforico in grado di riflettere almeno parte della luce solare che arriva verso la Terra, il che potrebbe controbilanciare gli effetti del riscaldamento del pianeta…» con le parole di Burke: «è improbabile che pompare anidride solforosa nell'aria prevenga i danni alle colture dal riscaldamento globale», è chiaro anche ai più profani che la conversione del biossido di zolfo (SO2) in acido solforico (H2SO4): quelle goccioline di acido solforico non facciano molto bene alle colture… e non solo a quelle…

Anche le osservazioni presentate dall'ex direttore 12) della CIA John Owen Brennan, al Council on Foreign Relations, il 29 giugno 2016 (che nulla hanno a che vedere con le “scie chimiche”, come molti scriteriati hanno voluto attribuirgli in modo fraudolento), nella parte conclusiva riprende: «la gamma di tecnologie - spesso definite collettivamente come Geoingegneria - che potenzialmente potrebbero aiutare a invertire gli effetti di riscaldamento dei cambiamenti climatici globali. Una che ha attirato la mia attenzione personale è l'iniezione di aerosol stratosferico, o SAI, un metodo per seminare la stratosfera con particelle che possono aiutare a riflettere il calore del Sole, più o meno allo stesso modo delle eruzioni vulcaniche.
Un programma SAI potrebbe limitare gli aumenti della temperatura globale, riducendo alcuni rischi associati a temperature più elevate e fornendo all'economia mondiale un tempo aggiuntivo per la transizione dai combustibili fossili.
Il processo è anche relativamente poco costoso: il National Research Council stima che un programma di ISC pienamente implementato costerebbe circa 10 miliardi di dollari l'anno.
Per quanto promettente, andare avanti con l'ISC solleverebbe una serie di sfide per il nostro governo e per la comunità internazionale. Dal punto di vista tecnico, le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra dovrebbero comunque accompagnare la SAI per affrontare altri effetti del cambiamento climatico, come l'acidificazione degli oceani, poiché la sola SAI non eliminerebbe i gas a effetto serra dall'atmosfera.
Dal punto di vista geopolitico, il potenziale della tecnologia di alterare le condizioni meteorologiche e beneficiare determinate regioni a spese di altre potrebbe innescare una forte opposizione da parte di alcune nazioni. Altri potrebbero cogliere i benefici della SAI e allontanarsi dal loro impegno per la riduzione del diossido di carbonio. E, come con altre tecnologie rivoluzionarie, mancano norme e standard globali, per guidare l'implementazione e la messa in pratica dell'ISC
»

In questo discorso si potrebbe intravvedere il peso e l'enorme influenza dei tanti, farneticanti, sostenitori di tale teoria. Qui, tuttavia, il condizionale è d'obbligo, in quanto un Direttore della CIA non poteva dimenticare i rapporti compilati, nel 1974, dalla sua stessa Agenzia, presentati, tra l'altro durante il novantanovesimo Congresso del Senato degli Stati Uniti tenutosi il 10-11 giugno 1986 13):

in cui si afferma che: «il mondo si sta raffreddando e l'inizio della prossima era glaciale è imminente», concludendo che: «Se il raffreddamento continuasse per diversi decenni, ci sarebbe quasi sicuramente una carenza assoluta di cibo».

Ammesso e non concesso che queste relazioni siano state dimenticate, come Capo dell'Intelligence, non poteva disconoscere gli studi di Chabibullo Ismailovič Abdusamatov, scienziato e astrofisico russo, direttore del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale e capo della ricerca spaziale presso l’Accademia russa delle Scienze, al Pulkovo Astronomical Observatory di San Pietroburgo: «Abdusamatov da anni parla di una “nuova era glaciale imminente” per il nostro pianeta. Secondo le teorie di questo studioso, è il Sole a determinare il clima del pianeta, e non le attività umane, e negli ultimi tempi si sarebbe verificato un forte calo dell’irradiazione solare, al punto che il global warming s’è arrestato da 10-15 anni, e che addirittura negli ultimi anni le temperature del pianeta starebbero diminuendo».

Abdusamatov, in linea con i predetti rapporti della CIA, non è il solo scienziato a sostenere tali tesi e, anche qui, Brennan doveva esserne al corrente, essendo tutti ben noti al governo americano. Il prof. Richard A. Muller, fisico statunitense, docente presso l'Università di Berkeley, in California, e presso il Lawrence Berkeley National Laboratory, svolge anche attività di consulenza per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ed è attivo, sempre per il governo, come ricercatore e scienziato. Non un perfetto sconosciuto, quindi! In una delle sue innumerevoli pubblicazioni ”Ice Ages and Astronomical Causes“ (del 2000), 14) secondo una tabella indicante, in base ai profili dell'isotopo dell'ossigeno, fluttuazioni di temperatura per un periodo di tre milioni di anni, ha evidenziato problematiche incongruenze rispetto la teoria di Milankovitch, avvertendo: «Questi dati dovrebbero mettervi in apprensione […] la prossima era glaciale è in procinto di piombarci addosso».

Inascoltata la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) la quale, scettica sul fatto che la Natura sappia provvedere a se stessa anche senza l'intervento di qualche pazzoide, deve ammettere che: «[…] il rallentamento del tasso di riscaldamento globale medio della superficie che si è verificato tra il 1998 e il 2012 (rispetto ai 30 anni precedenti) si è concluso in modo inequivocabile… La spiegazione più probabile della mancanza di un significativo riscaldamento della superficie terrestre negli ultimi dieci anni è che i cicli climatici naturali hanno causato cambiamenti nella circolazione oceanica…» 15) 16)
Per quanto riguarda, poi, “l'effetto serra” (concentrazioni di diossido di carbonio, o CO2), spiega che: «Durante il PETM, 17) la temperatura media globale sembra essere aumentata di 5-8° C (9-14° F) fino ad arrivare a una temperatura media di 22,7° C (73° F). (La media globale di oggi è di 15,5° C o 60° F). All'incirca nello stesso momento, i dati paleoclimatici, come il fitoplancton fossile e i sedimenti oceanici, registrano un massiccio rilascio di diossido di carbonio nell'atmosfera, almeno raddoppiando o forse addirittura quadruplicando le concentrazioni di fondo». 18) Questo dimostra, ancora una volta, che la Natura ha saputo ben gestirsi da sola!

Carrie Morrill del National Climatic Data Center precisa: «Dovresti tornare all'ultimo interglaciale [periodo caldo tra le ere glaciali] circa 125.000 anni fa per trovare temperature significativamente più alte di quelle di oggi».

Inascoltata anche la NASA nella sua pubblicazioneCarbon Dioxide Fertilization Greening Earth, Study Finds“ del 26 aprile 2016: «[…] da un quarto alla metà delle terre vegetate della Terra hanno mostrato un significativo inverdimento negli ultimi 35 anni, in gran parte a causa dell'aumento dei livelli di diossido di carbonio in atmosfera. Un team internazionale di 32 autori provenienti da 24 istituzioni in otto paesi ha guidato lo sforzo, che ha coinvolto l'uso di dati satellitari dello Spettrometro a risoluzione moderata della NASA e degli strumenti di radiometria ad altissima risoluzione avanzata della National Oceanic and Atmospher Administration per aiutare a determinare l'indice o la quantità dell'area di copertura fogliare, sopra le regioni vegetate del pianeta. L'inverdimento rappresenta un aumento delle foglie su piante e alberi equivalente a un'area pari a due volte gli Stati Uniti. Le foglie verdi utilizzano l'energia della luce solare attraverso la fotosintesi per combinare chimicamente il diossido di carbonio aspirato dall'aria con acqua e sostanze nutritive prelevate dal terreno per produrre zuccheri, che sono la principale fonte di cibo, fibre e carburante per la vita sulla Terra. Gli studi hanno dimostrato che un aumento delle concentrazioni di diossido di carbonio aumenta la fotosintesi, stimolando la crescita delle piante. Tuttavia, la fertilizzazione con il diossido di carbonio non è l'unica causa dell'aumento della crescita delle piante: azoto, cambiamenti nella copertura del suolo e cambiamenti climatici a causa della temperatura globale, le precipitazioni e i cambiamenti della luce solare contribuiscono tutti all'effetto verde». Dello stesso avviso anche l'Agenzia europea per l'Ambiente di cui parleremo più approfonditamente in ”Riflessioni“.

Che il Rapporto «segreto, [del Pentagono], soppresso dai capi della difesa degli Stati Uniti», come posto in evidenza da ”The Guardian“ in un articolo del 22 febbraio 2004, fosse ”segreto“ e sia stato effettivamente soppresso (anche solo temporaneamente) è falso. Tant'è che il link fa riferimento a una copia che conserviamo nei nostri archivi, 19) ma pare che Brennan non ne fosse a conoscenza… Tale rapporto dell'ottobre 2003, dal titolo: ”An Abrupt Climate Change Scenario and Its Implications for United States National Security20), fu commissionato dall'influente consigliere della difesa del Pentagono Andrew Marshall e redatto da Peter Schwartz, consulente della CIA ed ex capo della pianificazione presso il Royal Dutch/Shell Group, e Doug Randall della Global Business Network con sede in California. Dal contesto delle analisi, i cui scenari si protraggono fino al 2030, emerge: «In questo rapporto, in alternativa agli scenari di riscaldamento climatico graduale, delineiamo uno scenario improvviso di cambiamento climatico. Questo brusco scenario di cambiamento è caratterizzato dalle seguenti condizioni: Le temperature medie annue scenderanno fino a 5 gradi Fahrenheit (-2,78°C) in Asia e Nord America e 6 gradi Fahrenheit (-3,33°C) nel nord Europa».

Nessuna considerazione, poi, è stata data alle innumerevoli costatazioni scientifiche riportate dalla Commissione del Senato degli Stati Uniti per l'Ambiente e i Lavori Pubblici: Parte Prima 21) (20 novembre 2008 dal titolo: «Il pianeta si è raffreddato da quando Bush è entrato in carica 22) - Gli scienziati continuano a dissentire - [Al] Gore ammette: “ho fallito gravemente” 23) - L'area globale del ghiaccio marino CRESCE!») e Parte Seconda 24) (03 dicembre 2008 dal titolo: «I dati delle Nazioni Unite mostrano [che] “Il riscaldamento si è fermato!” - Paure climatiche chiamate “Hogwash” - Sollecitata [la] “Global Carbon Tax”»

Per terminare le considerazioni riguardanti John Owen Brennan, si potrebbe assumere che un giro d'affari complessivo di 15 mila miliardi di dollari l'anno (secondo la valutazione del Climate Change Business Journal: “Informazioni strategiche per l'industria dei cambiamenti climatici”) potrebbe giustificare distrazioni, amnesie e omissioni.

Effetti collaterali

Il "Catastrofismo Climatico"

Un giro d'affari stratosferico, in linea con le aspettative di Nicholas Stern 25) e in parte dettagliato in un report del prof. Mario Giaccio 26) pubblicato dal Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA), sul quale ”filantropi“ e “Fondazioni… umanitarie” si sono buttati a capofitto. Il “Programma di ricerca sulla Geoingegneria solare” di Harvard, per esempio, (SGRP), diretto dal prof. Frank Keutsch è finanziato direttamente anche da Bill Gates, che, attraverso la sua ”Fondazione ONE“ ha ampi interessi sul ”catastrofismo climatico“, tanto da mettere a fianco dell'ennesima testimonial (Greta Thunberg), 27) Luisa Marie Neubauer ambasciatrice dei giovani della predetta Fondazione ONE dal 2015.

Protocolli (Kyoto - 11/12/1997 e Londra - 30 agosto 1975 aggiornamento 2006), Accordi (Rio de Janeiro 04-14/06/1992 e Agenda 21 - Parigi 28) 04/11/2016) e le 25 passate Conferenze delle parti (l'ultima: COP 25), sono serviti e, servono, solo per implementare i profitti di pochi, a spese dei contribuenti: 29) «La “tutela del clima” è diventata la scusa per rilanciare la finanza mondiale. Pertanto l’unica speranza per ricondurre il problema delle evoluzioni climatiche del pianeta in un ambito scientifico è che la grande finanza smetta di interessarsi al clima. Ma questo è sempre più improbabile, vista l’enorme quantità di denaro in gioco». 30)

In gioco, non c'è solo l'aspetto economico: «Il cambiamento climatico è una bufala guidata dalle Nazioni Unite in modo che possa porre fine alla democrazia e imporre un governo autoritario… Non si tratta di fatti o di logica. Si tratta di un nuovo ordine mondiale sotto il controllo delle Nazioni Unite», secondo Maurice Newman, 31) presidente del consiglio consultivo commerciale del Primo Ministro australiano Tony Abbott. Non può dirsi ”un'opinione personale“, come sottolineato da Greg Hunt, ministro dell'Ambiente, o ”uno scherzo“, come ha replicato il massimo funzionario delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, Christiana Figueres, giacché Simon Linnett, 32) vicepresidente esecutivo di Rothschild, sostiene nel suo saggio che «sarà necessaria un'autorità globale per regolare i sistemi di scambio di carbonio e che i governi nazionali devono necessariamente cedere parte della loro sovranità a questo organo». Certo, afferma Linnett, «un organismo mondiale, come tale, è poco probabile che cominci da sé» – quindi l’allarme sui gas serra serve allo scopo di contrabbandare il progetto.

Progetto, la cui paternità non è né dell'ONU, né della Banca Mondiale: «Prima di collassare per una delle più criminali bancarotte della storia Usa rovinando migliaia di azionisti, e portando in prigione i due capintesta, e trascinando nella rovina il grande revisore dei conti Arthur Andersen (che aveva giurato che i bilanci profumavano di violetta), la Enron era una compagnia del gas che però faceva i suoi super-profitti trafficando nella finanza creativa: era diventata campione del mercato dei derivati di gas, elettricità – e dal 1990, quando una nuova legge “ecologica” limitò il volume di inquinanti che poteva essere emesso da una centrale a combustibile fossile, la Enron aveva creato il mercato dei crediti di emissioni di zolfo; chi ne produceva meno, vendeva il suo “credito” residuo a chi ne emetteva di più. Enron era il primo trader di un business che valeva già 20 miliardi di dollari l’anno.
Era nata così l’idea di applicare lo stesso limite al CO2. Ma siccome il CO2 non fu considerata un inquinante dall’EPA (Environmental Protection Agency), questa non ne poteva limitare per legge l’emissione.
Ciò, fino al giorno in cui Al Gore divenne vicepresidente. Immediatamente adottò l’idea dell’amico patron della Enron, Jeffrey Skilling (che poi sarà condannato a 24 anni), d'imporre un regime internazionale di regolamentazione ambientale. Consistente nel decretare una riduzione obbligatoria del CO2 anno dopo anno, e creare così una “scarsità”, un bisogno per nazioni e imprese di fornirsi di “crediti” e di scambiarli – creando il mercato finanziario fasullo – di cui Enron, già con l’acqua alla gola, aveva bisogno per sopravvivere e continuare a truffare.
I dirigenti di Enron hanno lavorato a stretto contatto con l’amministrazione Clinton per elaborare il Protocollo di Kyoto, e poi farne un trattato internazionale vincolante; inoltre, per forgiare l’opinione pubblica al nuovo credo, dal 1994 al 1996 la Fondazione Enron ha contribuito con quasi 1 milione di dollari alla Nature Conservancy, il cui Progetto sul cambiamento climatico promuove teorie sul riscaldamento globale. Enron ha elargito quasi 1,5 milioni di dollari ad altri gruppi ambientalisti che fanno propaganda della “necessità” di “ridurre” il riscaldamento globale. Ha corrotto scienziati per ottenere quello che voleva… Non è bastato, Enron è collassata prima di vedere il “suo“ Protocollo diventare trattato globale cogente». 33)

Ecco spiegato perché, la NOAA, proiettando sui suoi grafici le temperature future, crea un'impennata anomala («Il recente aumento della temperatura media globale è così brusco rispetto al resto del periodo di tempo che quando gli scienziati tracciano un grafico dei dati, la fine della linea è quasi verticale») rispetto le precedenti tendenze al ribasso. Il team di ricerca ha utilizzato scenari di emissione di gas a effetto serra delineati dal Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici 34) (IPCC) che è stato colto più volte in flagrante alterazione dei dati scientifici sul riscaldamento climatico: ”Special Report on Emissions Scenarios35) Per ulteriori dettagli si veda: ”Summary for Policymakers“,

Così, la stampa, servile e ignorante, che è sempre pronta a dare manforte (lasciamo il testo in forma integrale: scambia il diossido di carbonio [CO2] con il Cobalto [Co], probabilmente in uno dei suoi stati d'ossidazione “2”): «La decade 2010-2020 è destinata a essere la più calda della storia. Lo rivela un rapporto annuale delle Nazioni Unite, che delinea i modi in cui il cambiamento climatico procede più velocemente della capacità umana di adattarsi ad esso. In quello che è il secondo giorno della Cop 25, a Madrid, l'Organizzazione meteorologica mondiale ha reso noto che le temperature globali quest'anno sono state di 1,1° sopra la media del periodo pre-industriale, proiettando il 2019 verso il podio dei tre anni più caldi mai registrati. Le emissioni di Co2 legate a combustibili fossili, la costruzione di infrastrutture, l'aumento delle coltivazioni e il trasporto di merci contribuiscono a rendere il 2019 l'anno record per le concentrazione di Co2 (Agi - Agenzia Giornalistica Italia S.p.A. - 03/12/2019)».

Seconde Considerazioni

Evidenti le manovre della “Industria del CO2”:

  • la Banca Mondiale, ha chiaramente interessi costituiti nel “commercio” del diossido di carbonio, la stessa che vanta trascorsi particolarmente spaventosi quanto a finanziamenti per la deforestazione e progetti di controllo delle emissioni di CO2. Solo nel 2018 ha erogato finanziamenti per 10 trilioni di dollari per promuovere lo sviluppo di centrali elettriche alimentate dai combustibili fossili in Africa (Report in inglese) 36) e nel 2019 altri 10 miliardi di dollari, per gli stessi motivi, sempre per l'Africa (Report in tedesco). 37) I flussi finanziari del Gruppo della Banca Mondiale, che includono: International Bank for Reconstruction and Development (IBRD), International Development Association (IDA), International Finance Corporation (IFC) e Multilateral Investment Guarantee Agency (MIGA), non sono affatto in linea con l'accordo sul clima di Parigi, svolgendo un ruolo importante per quanto riguarda i flussi finanziari del settore energetico in più di 65 paesi in tutto il mondo (Report L'analisi ha esaminato oltre 675 operazioni del Gruppo). 38)

Che le varie “Conferenze ONU sul cambiamento climatico” (CoP 1-25) siano solo fumo da gettare negli occhi dei contribuenti, ormai è palese: «Siamo in pieno cambiamento climatico, il mondo è già più caldo di 1,1°C rispetto agli albori della rivoluzione industriale, con un impatto significativo sul pianeta e sulle vite delle persone. Se le attuali tendenze dovessero continuare, le temperature globali potrebbero già aumentare dai 3,4 ai 3,9°C in questo secolo, causando effetti climatici distruttivi su larga scala (CoP25). Ci sono tutti gli interessi, quindi, per mantenere questo allarmismo ai più alti livelli, supportandolo con dati e schemi contrastanti, artificiosi e fasulli, che possono coinvolgere solo un pubblico impreparato e ignorante sui cambiamenti climatici, oltre a una schiera di pseudo-scienziati disonesti e opportunisti.

  • «Le istituzioni finanziarie (505 banche a livello mondiale) 39) hanno incanalato 745 miliardi di dollari per la pianificazione delle nuove centrali a carbone (Report in inglese. 40) I dati riguardano sia i prestiti sia le sottoscrizioni tra gennaio 2017 e settembre 2019 per tutti i 258 sviluppatori di centrali a carbone)». Quello che appare più ridicolo è che la banca spagnola Santander, uno dei principali sponsor del Summit delle Nazioni Unite sul clima del 2019, tenutosi a Madrid, nel 2018 e nel 2019 abbia «concesso prestiti aziendali per un totale 655 milioni di dollari a PGE, Tauron ed Energa, tre società che stanno pianificando di costruire nuove centrali a carbone in Polonia». I dati mostrano che, dal 2017, la banca ha aumentato di anno in anno il proprio finanziamento agli sviluppatori di centrali a carbone.

Se ci fossero seri propositi sulla ”riduzione drastica delle emissioni di CO2“, come sbandierato ai “quattro venti”, i governi aderenti, firmatari dei vari protocolli e accordi promossi dall'ONU, non continuerebbero a rilasciare permessi, licenze e, quant'altro occorrente per la realizzazione di centinaia di nuove centrali a carbone (Report istantanea dell'ottobre 2018, in inglese) 41) e non ci sarebbero così tanti investitori (identificati, in un Report, in inglese, 42) di dicembre 2017, 1.455 investitori istituzionali con un investimento totale di 139,6 miliardi di dollari per gli sviluppatori di centrali a carbone). Per sapere dove siano le attuali 12.648 centrali a carbone (dai 30 MW in su, compresi tutti gli impianti proposti dal 1° gennaio 2010, incluse le informazioni di riepilogo tra cui: posizione, stato, sponsor, dimensioni ed emissioni di diossido di carbonio) si consulti il “Global Coal Plant Tracker” pubblicato da Global Energy Monitor attraverso ”Endcoal“, che pone in prima pagina, dei presunti successi, che potrebbero risultare falsi come quelli riguardanti la società energetica statale finlandese Fortum e altre contenute nel Briefing del 2020.

  • Le agenzie governative intascano maggiori introiti fiscali; le Nazioni Unite ottengono una marea di entrate; le compagnie assicurative riscuotono premi più elevati; i procuratori inventano un maggior numero di azioni legali; le borse ricavano una nuova fonte di provvigioni e competenze; le corporazioni ottengono ulteriori sovvenzioni; vari attivisti, accademici, politici, consulenti professionali e organizzazioni no-profit del settore ambientalista acquisiscono una nuova fonte di finanziamenti e influenze che sparigliano le carte. Un rapporto del 2007 esaminava in che modo i sostenitori del riscaldamento globale provocato da attività umane godono, quanto a finanziamenti, di un monumentale vantaggio rispetto agli scienziati scettici. 43)
    Le imprese di piccole e medie dimensioni sono così distrutte e/o accorpate, in quanto non possono permettersi di uniformarsi alle nuove norme.
    L'Industria del CO2 provvederà affinché il cap-and-trade sia sempre conveniente per i produttori delle centrali a carbone, così da incrementare il giro d'affari, mentre le famiglie di ogni dove continueranno a pagare, senza alcun motivo plausibile, costi punitivi per energia, acqua e terreno.
  • Anche il Vaticano si getta nella mischia, sfruttando l'Enciclica ”Laudato sì“ (che è un testo pienamente politico) 44) e lo fa attraverso un'Alleanza il cui documento programmatico, di essenza maltusiana, vuole: «Combattere il negazionismo climatico… che irride o ignora l’origine antropica dei cambiamenti climatici in corso, suffragato dalle road map tracciate dall’IPCC» 45). Persino Nasdaq si stupisce per: «quello che deve essere uno dei casi più strani di collaborazione nel mondo delle startup, il Vaticano ha appena lanciato un incubatore di startup. 46) Tuttavia, sarà diverso dagli altri in quanto ospiterà solo aziende che si concentrano sulla lotta ai cambiamenti climatici. Ogni società selezionata riceverà $ 100k in finanziamenti azionari e uffici in Vaticano. L'incubatore si chiama “Laudato Si”, facendo riferimento agli attuali scritti del papa sui cambiamenti climatici nel 2015. Il programma è inoltre finanziato da due società di capitali di rischio con sede in California».

Il mondo sarebbe già più caldo di 1,1°C e le temperature globali potrebbero già aumentare dai 3,4 ai 3,9°C in questo secolo. Orbene, senza tirare in ballo il ”dissenso scientifico“ di cui parleremo in seguito, è bene rammentare che: «Il satellite Jason 47) è una versione aggiornata e più accurata del satellite Poseidon 48) che controlla gli oceani dal 1992, rilevando la velocità del vento oceanico, l'altezza delle onde e i cambiamenti del livello del mare. Jason è gestito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA e da un team francese. Quanti anni di declino della temperatura mondiale sarebbero necessari adesso - sulla scia del decennio di non riscaldamento dal 1998 - per spezzare il “consenso sui cambiamenti climatici” di Al Gore?… non sono solo le macchie solari a prevedere un raffreddamento globale di 23 anni… [i dati satellitari mostrano] che qualcosa di più importante è all'opera: l'Oscillazione del Pacifico Decadale (DOP) molto più grande e persistente si è trasformata nella sua fase fredda, dicendoci di aspettarci temperature globali moderatamente più basse fino al 2030 circa (Dennis Avery 49) su Canada Free Press 2 maggio 2008)».

Gli stessi risultati sono stati propugnati con forza dal climatologo Cliff Harris (che è stato considerato uno dei dieci migliori climatologi al mondo degli ultimi quarant'anni): «Questo satellite oceanografico mostra un'oscillazione del Pacifico decadale (DOP) molto più grande del normale. Le fasi DOP più fredde di solito durano dai 21 ai 25 anni, quindi dovremmo essere abbastanza freddi come pianeta almeno fino al 2030, forse più a lungo».

Qualcuno riesce a immaginare cosa succederebbe se, a un prolungato periodo di raffreddamento, si aggiungessero interventi per oscurare il Sole? Sarà bene rammentare che: «In epoca neoproterozoica la linea di ghiaccio raggiunse il livello del mare vicino all'equatore in almeno due casi - secondo Paul Hoffman - dando origine alla ”Terra a palla di neve». 50) 51) Inoltre, siccome è spesso tirata in ballo l'eruzione del Pinatubo 52) (15 giugno 1991) per dimostrare gli effetti degli aerosol nella stratosfera che, «riflettendo la luce solare, causano un calo delle temperature globali per diversi anni o più», 53) e, in casi particolari: «probabilmente altererebbe i modelli meteorologici globali e avrebbe effetti enormi sull'attività umana, in particolare sulla produzione agricola, per uno o due decenni», 54), a fianco delle probabilità, poniamo delle certezze.
«Un'eruzione che ha segnato una tappa nella storia della Terra è la cosiddetta “Eruzione minoica di Thera”, al centro del Mare Egeo, davanti alla Grecia. Sicuramente essa fu uno degli eventi più catastrofici dell’antichità, del quale si hanno tracce certe. L’eruzione sembra avere avuto un forte impatto in Egitto, che negli anni prossimi a tale esplosione è stato colpito da una lunga serie di temporali, descritti nella cosiddetta Stele della Tempesta di Ahmose I. Secondo alcuni scienziati, gli effetti dell’eruzione del Thera sono riscontrabili anche in Cina dove fu accompagnata da “nebbia gialla, un fioco sole, ghiaccio a luglio, carestia e l’inaridimento di tutti e cinque i cereali». 55)

Anche l'ETC Group e la Stiftung (Fondazione) Heinrich-Böll sono stati molto chiari in materia di Geoingegneria, pubblicando un documento congiunto: ”A briefing from civil society on Geoengineering Governance“: «l'affermazione che queste tecnologie sarebbero efficaci su larga scala per affrontare il cambiamento climatico è una speculazione, basata al massimo su limitate modellazioni al computer. Nessuna delle tecniche di Geoingegneria mirano ad affrontare le cause profonde della modificazione climatica essendo destinate a contrastare parzialmente alcuni dei suoi sintomi… La Geoingegneria è di natura transfrontaliera, quando mira ad alterare intenzionalmente i sistemi terrestri quali: il ciclo del carbonio e il ciclo idrologico (Pag. 01)».
«Tale processo sbilanciato conduce verso esiti di governance distorti e non democratici (Pag. 02)».
«Il dilemma morale della rotta technofix è che da allora (CoP 25) nessuna delle tecniche di Geoingegneria mira ad affrontare le cause alla radice del cambiamento climatico (§ Holy Grail of “negative emissions” Pag. 02)»
«La Geoingegneria non è una necessità tecnica o scientifica - è una difesa di uno status quo fallito (§ A starting point Pag. 03)»
«La manipolazione del clima è stata oggetto d'interessi militari per molti decenni come mezzo per controllare il tempo [meteorologico] per scopi ostili. Gli impatti sull'uso ostile della modifica del tempo da parte degli Stati Uniti contro il Vietnam ha portato all'adozione nel 1977 del Trattato di modifica ambientale (ENMOD) delle Nazioni Unite per prevenire la manipolazione dell'ambiente come mezzo di guerra (§ Geoengineering discussions at the UN Pag. 03)»
«Autoregolazione o regolazione parziale (tematica, nazionale, regionale) degli esperimenti di Geoingegneria e il loro dispiegamento sono chiaramente inappropriati, in particolare alla luce della natura transfrontaliera, apportando pericoli significativi e ineguaglianza inerenti gli impatti che implicano proposte di Geoingegneria… l'obiettivo del clima della Geoingegneria, per definizione, deve essere distribuito su una scala che influenzerà il clima globale, sia SRM che CDR. Quindi, sarebbe molto pericoloso lasciare la decisione di spiegamento solo a livello nazionale senza considerare gli impatti di addizionalità e l'accumulo degli effetti. La natura transfrontaliera della Geoingegneria e la disuguale distribuzione degli impatti, richiede fortemente che qualsiasi decisione sulla sperimentazione e il dispiegamento sia preso a livello multilaterale, con la piena partecipazione di coloro che potrebbero essere colpiti negativamente, considerando inoltre molti tipi d'impatti diversi contemporaneamente Pag. 04)».
«Poiché la Geoingegneria per definizione mira ad alterare intenzionalmente i sistemi terrestri come l'atmosfera, il ciclo del carbonio e implicitamente il ciclo idrologico è di natura transfrontaliera. E poiché sappiamo molto poco sul funzionamento dell'ecosistema planetario nel suo insieme e sottosistemi, compreso il clima, esiste una probabilità significativa che invece di migliorare il clima, la Geoingegneria possa peggiorare le cose in modi inaspettati… la fecondazione oceanica, iniezioni di aerosol stratosferico e lo schiarimento delle nuvole, mirano tutti ad aggiungere enormi quantità di ulteriori composti in ecosistemi dinamici e fragili (§ Transboundary nature Pag. 04)».
«Tutte le discussioni devono essere libere da influenze aziendali, anche attraverso filantropo-capitalisti, quindi gli interessi privati non possono usare il loro potere per determinare risultati favorevoli o per promuovere schemi che servano ai loro interessi (§ A legitimate discussion on geoengineering governance must be: Pagg. 06-07)».

Terminiamo il paragrafo riportando un altro passo del prof. Richard A. Muller: «Non ci vuole una teoria dettagliata per fare questa previsione. Non sappiamo necessariamente perché la prossima era glaciale sia imminente (almeno su scala temporale geologica), ma il modello è inconfondibile. La vera ragione per essere spaventati è che non capiamo davvero cosa provochi lo schema. Non sappiamo perché le ere glaciali siano spezzate dai brevi interglaciali. Sappiamo qualcosa - che la forza trainante è astronomica». 56)

Geoingegneria marina

A essere criminalizzato è sempre il diossido di carbonio (CO2 il driver essenziale per la vita sulla Terra) che, da una parte, retto dall'ingordigia dell'Industria del CO2, se ne aumentano le emissioni gravando gli utenti di costi arbitrari, dall'altra, invece, s'invoca l'assoluta necessità di ridurlo, mettendo a rischio l'intera vita sulla Terra, non a priori ma una volta immesso copiosamente in atmosfera, perché provocherebbe un aumento delle temperature globali in un pianeta che, sempre globalmente, si sta raffreddando ogni giorno di più. Interventi, comprensivi di una vasta e costosissima burocrazia, a carico dei contribuenti (che sono sempre gli utenti di prima).

Allora, non basta inquinare maggiormente l'atmosfera, con interventi deliberati, per ”disinquinarla“, si allargano gli orizzonti anche agli oceani per ”fertilizzarli“, con limatura di ferro [anche: urea 57)], affinché aumenti la crescita del fitoplancton (varie specie di alghe mono e pluricellulari) 58) e, attraverso l'assorbimento possa convertire il CO2 in molecole di carbonio organico 59) che dovrebbero inabissarsi nel naturale processo di decomposizione algale, 60) e mineralizzarsi nuovamente per l'azione dei batteri. «I possibili effetti collaterali includono la riduzione a lungo termine della produttività degli oceani, alterazione della struttura delle reti alimentari marine e altro ancora, compreso un rapido aumento dell'acidità degli oceani. Ancora più importante, l'aumento della rimineralizzazione associata all'aumento delle esportazioni verso il basso di particelle di carbonio organico comporterebbe un aumento della produzione di un terzo gas serra di lunga durata per importanza: N2O (Royal Society)». 61) Questo avverrebbe specialmente a concentrazioni molto basse di ossigeno disciolto, dove «la “denitrificazione” produce i gas N2 e N2O, i quali possono fuoriuscire nuovamente nell'atmosfera (Royal Society)». 62) L'ossido di azoto (N2O), è un narcotico, noto anche come gas esilarante per via dei suoi effetti euforizzanti e dissociativi. Almeno, potremo cominciare a ridere a crepapelle delle nostre miserie!

«Esistono modi molto più sicuri e comprovati per prevenire o ridurre i livelli di anidride carbonica rispetto lo scarico di ferro nell'oceano - ha affermato la dott.ssa Lara Hansen, capo scienziata del Programma internazionale sul cambiamento climatico del WWF - Questo tipo di sperimentazione con disprezzo per la vita marina e della vita delle persone che si affidano al mare è inaccettabile». 63)

All'inizio del XX secolo, Alfred C. Redfield trovò la somiglianza della composizione elementare del fitoplancton con i principali nutrienti disciolti nell'oceano profondo. 64) Redfield propose che il rapporto carbonio-azoto-fosforo (106: 16: 1) nell'oceano fosse controllato dai requisiti del fitoplancton, poiché il medesimo rilascia successivamente azoto e fosforo mentre sono rimineralizzati. Il ”Rapporto Redfield65) nel descrivere la stechiometria del fitoplancton e dell'acqua di mare è diventato un principio fondamentale per comprendere l'ecologia marina, la biogeochimica e l'evoluzione del fitoplancton. 66) Il Rapporto Redfield, tuttavia, non è un valore universale e può divergere a causa dei cambiamenti nella consegna di nutrienti esogeni 67) e nei metabolismi microbici nell'oceano, come fissazione dell'azoto, denitrificazione e anammox. 68)

Fatta questa breve premessa, va ricordato che, ufficialmente, la Geoingegneria marina nasce dall'idea del biologo inglese Joseph Hart, il quale, negli anni '30, ipotizzò che grandi “zone desolate” (HNLC) 69) dell'oceano fossero carenti di ferro. 70) Le idee di Hart rimasero ibernate fino agli anni '80, quando l'oceanografo John Martin rinnovò la controversia sull'argomento con le sue analisi dei nutrienti dell'acqua marina, accompagnato da John Gribbin, il primo scienziato a suggerire pubblicamente che i cambiamenti climatici potevano essere ridotti aggiungendo grandi quantità di ferro solubile agli oceani. 71) Nello stesso anno, a pochi mesi di distanza dall'articolo di Gribbin, «durante una conferenza alla Woods Hole Oceanographic Institution, l'oceanografo John Martin si alzò e disse con il suo miglior accento del dottor Stranamore: “Dammi una mezza petroliera di ferro e ti darò un'era glaciale (Earth Observatory della NASA - 10 luglio 2001)». Martin affermò che «spruzzando una quantità relativamente piccola di ferro in alcune aree dell'oceano, note come zone ad alto contenuto di nutrienti e bassa clorofilla (HNLC), si potevano creare grandi fioriture di quelle piante acquatiche unicellulari comunemente conosciute come alghe».

Al di là degli studi scientifici che hanno dimostrato che la quantità di carbonio esportata in acque profonde è molto bassa o non rilevabile perché gran parte del carbonio è nuovamente rilasciato attraverso la catena alimentare, 72) e, nonostante divieti 73) e ammonimenti, 74) negli ultimi 30 anni ci sono stati diversi esperimenti scientifici di fertilizzazione dell'oceano con il ferro (OIF), 75) dimostrando che Martin, fortunatamente, si sbagliava.

Esperimenti

Per i dettagli ci siamo serviti di quanto reperito, o trasferito, su WayBack Machine in quanto molte pagine originali sono sparite (si spera per la vergogna!).

  • IronEx I (1993) - Martin morì durante i preparativi dell'esperimento che fu condotto dai suoi colleghi del Moss Landing Marine Laboratories (MLML) 76) e altri, in rappresentanza di 15 istituzioni in tutto il mondo, partecipando al primo esperimento di fertilizzazione in mare aperto. L'esperimento consisteva in una singola aggiunta di ferro in un'area di 100 chilometri quadrati vicino le Isole Galapagos. 77)
  • IronEx II (1995) - Fu condotto per determinare perché i risultati di IronEx I non erano così drammatici come previsto (in altre parole, il primo esperimento fu condotto in modo irresponsabile e delinquenziale in quanto certi di scatenare una catastrofe climatica). Le aggiunte sequenziali di ferro solubilizzato in un'area del Pacifico equatoriale produssero un'enorme fioritura di fitoplancton che non ebbe il tipico comportamento di migrazione verticale. 78)
  • SOIREE 79) (1999) - Esperimento sul rilascio di ferro nell'Oceano Antartico. Dai “Risultati Preliminari” 80) emerse che «I livelli di dimetil solfuro nell'oceano superiore sono aumentati durante l'esperimento» (L'ossidazione del dimetil solfuro nell’atmosfera porta alla formazione di composti solforati tra i quali l’acido solforico responsabile del fenomeno delle piogge acide con conseguenti danni sugli ecosistemi acquatici e sulla vegetazione). 81) Per conoscere il Team scientifico e verificare gli Istituti e le Università partecipanti si veda qui.
  • EisenEx (2000) - Selezione delle specie di plancton durante l'esperimento di ferro-fertilizzazione nell'Oceano Antartico. Il Dr. Philipp Assmy: «Gli esperimenti di fecondazione con il ferro in situ forniscono un potente strumento per studiare l'ecologia e le caratteristiche biologiche di queste specie chiave che determinano l'entità e la composizione del flusso. Durante EisenEx, condotto con RV Polarstern nella zona frontale polare nel novembre 2000, è stata studiata in dettaglio l'ecologia delle specie di fitoplancton dominanti nella fioritura fertilizzata con ferro». Per i dettagli sull'esperimento si veda qui.
  • SEEDS 82) (2001-2002) - Il primo esperimento sul campo fu condotto nella zona subartica occidentale del Pacifico settentrionale (48,5° N, 165° E) dal 18 luglio al 1 agosto 2001. L'esperimento consisteva in una singola aggiunta di 350 kg di ferro con esafluoruro di zolfo (SF6) come tracciante, su un'area di 8 x 10 km con una profondità a strati misti di 10-15 mt. Il secondo esperimento di fertilizzazione si svolse nel Nord-Est del Pacifico settentrionale nell'estate 2002. Gli obiettivi principali di quest'esperimento erano comprendere le differenze est-ovest nella risposta dell'ecosistema alla fertilizzazione con il ferro e ottenere informazioni sul problema più importante rimasto irrisolto dal primo esperimento, cioè il destino della materia organica espansa che rimane nella zona fertilizzata. Per maggiori dettagli si veda il Rapporto n° 476 (01/11/2002) del Ministero giapponese dell'agricoltura, delle foreste e della pesca.
  • SOFeX 83) (2002) - In quest'esperimento (condotto dal 5 gennaio al 26 febbraio 2002), finanziato dalla National Science Foundation, dal Dipartimento dell'Energia e dalla Guardia costiera degli Stati Uniti, oltre a università e istituzioni, vede coinvolta anche la NOAA con l'Atlantic Oceanographic and Metereological Laboratory (AOML). 84) Al posto dell'esafluoruro di zolfo fu «utilizzato il torio-234 come tracciante dei flussi di particelle oceaniche di superficie. Il torio-234 è stato ora ampiamente utilizzato 85) come un tracciante per lo scavenging negli oceani e per calcolare l'esportazione di POC nell'oceano superiore» 86) Componenti e interviste qui.
  • SERIE 87) (2002) - Iniziato il 29 giugno, nel nord Pacifico, fu il secondo esperimento subartico e il primo sul campo del canadese SOLAS (Surface Ocean Lower Atmosphere Studio) finanziato congiuntamente dal NSERC (Natural Science and Engineering Research Council), CFCAS (Canadian Foundation for Climate and Atmospheric Sciences) e DFO (Fisheries and Oceans Canada). L'esperimento coinvolse scienziati delle università e delle istituzioni governative di tutto il Canada e 45 ricercatori provenienti da oltre 20 istituzioni. Furono impiegati 5.500 litri di acqua di mare satura di esafluoruro di zolfo e altri 20.000 litri acidificati a pH di 1,6-1,7. Ai 25.500 litri furono aggiunti 1.068 chilogrammi di eptaidrato di solfato di ferro (dalla scheda tecnica: “Tossicità acuta, Categoria 4, H302 - Irritazione cutanea, Categoria 2, H315 - Irritazione oculare, Categoria 2, H319), per essere iniettati su un'area di 65 km2 a una profondità di 30 metri. Il 16 luglio fu eseguita una seconda iniezione con il 25% dei litri iniziali. Maggiori particolari sull'esperimento qui.
  • SAGE 88) (2004) - Esperimento condotto dal 17 marzo al 25 aprile a Sud-Est della Nuova Zelanda. Finanziato principalmente dalla New Zealand Foundation for Research, Science and Technology (FRST), da Ocean Ecosystems e con il contributo della U.S. National Science Foundation e di altre istituzioni che hanno fornito supporto, ha visto impegnati 30 scienziati guidati da Mike Harvey. Dal 25 marzo al 06 aprile rilasciò, durante quattro fasi: ferro, esafluoruro di zolfo ed elio-3. Per maggiori dettagli si veda il Report. 89)
  • SEEDS II (2004) - Dal ”Workshop on SEEDS-II”, tenutosi dal 17 al 18 ottobre 2005, presso l'Ocean Research Institute dell'Università di Tokyo, si evince che la spedizione SEEDS-II fu condotta nell'ovest subartico del Pacifico nell'estate del 2004, con i seguenti obiettivi: 1) - osservare iniziazione, sviluppo e declino della fioritura di diatomee indotti dal ferro e chiarire il destino del carbonio fisso; 2) - misurare parametri aggiuntivi per determinare il complesso di risposte biogeochimiche all'arricchimento del ferro; 3) - determinare l'influenza del ferro sulla produzione di gas in traccia e formazione di aerosol; 4) - misurare i flussi di gas dalla superficie dell'oceano all'atmosfera. Dal dibattito è emerso che l'esperimento non sia stato un vero e proprio successo. Tra i partecipanti diversi membri del comitato scientifico di SOLAS (Canada).
  • EIFEX 90) - Un esperimento condotto nel 2004 in un vortice oceanico di mesoscala 91) nell'Atlantico meridionale che provocò un'abbondante fioritura di diatomee, poiché l'area selezionata conteneva abbastanza silicio disciolto da farle prosperare. Una gran parte morì e affondò sul fondo dell'oceano al termine della fecondazione. Nell'articolo pubblicato su Nature, 92) tuttavia, si continuano ad ammettere le incertezze: «poiché il destino della biomassa da fiore non può essere adeguatamente risolto in questi esperimenti, i tempi del sequestro del carbonio dall'atmosfera sono incerti». Entrando nei dettagli dell'esperimento, poi, a proposito delle diatomee, si rammenta quanto riportato da “elmostrador” il 6 aprile 2017, laddove è stata pubblicata una lettera firmata da diversi scienziati del “Millennium Institute of Oceanography”. Gli studiosi avvertono che: «Uno dei molteplici rischi che la fecondazione marina con ferro può causare è l'aumento dell'abbondanza di una microalga dannosa, la diatomea pseudo-nitzschia, che produce la neurotossina dell'acido domoico. Un altro rischio identificato è che, dopo la fioritura algale in risposta all'aggiunta di ferro artificiale, la grande biomassa algale potrebbe decomporsi nelle acque sotterranee, abbassando in modo critico il livello di ossigeno e influenzando negativamente i crostacei, i pesci e i molluschi». “Le tossine algali marine sono responsabili di oltre 60.000 intossicazioni ogni anno, con una mortalità complessiva di circa l'1,5%. Le intossicazioni umane sono dovute al consumo di frutti di mare e all'esposizione respiratoria alle tossine aerosol. Le tossine algali sono anche responsabili di estese eliminazioni di pesci e molluschi, nonché della mortalità negli uccelli marini, nei mammiferi marini e in altri animali a seconda della rete alimentare marina”. 93)
  • CROZEX 94) (RRS Discovery Cruises 95)285 dal 03/11/2004 al 10/12/2004 e n° 286 dal 13/12/2004 al 21/01/2005) Un progetto pilota in due tappe, pianificato 96) per studiare la fioritura che si verifica ogni anno intorno e a nord delle Isole Crozet. Dagli articoli pubblicati dai ricercatori su “Science Direct”: 97)
    «Recenti esperimenti di fertilizzazione del ferro su scala mesica suggeriscono che il ferro può essere un importante micronutriente nelle regioni HNLC, ma le stime sull'esportazione di carbonio da tali esperimenti sono inconcludenti. Particolare.
    «La persistenza di una profonda miscelazione nella parte meridionale delle acque arricchite di ferro stava ritardando, o in alcune aree impedendo, lo sviluppo della fioritura. Particolare.
    «Sono stati usati isotopi di Radio (228 Ra: emivita ~ 5,75 anni) come traccianti di fonti di ferro che alimentano una fioritura di fitoplancton nell'Oceano Meridionale. Particolare.
    «Le stime di esportazione POC sono state ottenute utilizzando il tracciante radionuclide particellare reattivo naturale 234Th (Torio). Particolare.
  • Planktos (2007) - una società californiana di eco-restauro, dopo un primo test OIF al largo delle coste delle Hawaii, usando lo yacht privato del cantante Neil Young, 98) annunciò che stava per scaricare 100 tonnellate di nanoparticelle di ferro nelle acque intorno alle Isole Galapagos (un luogo scelto perché, tra le altre ragioni, non sarebbe stato necessario alcun permesso o controllo da parte del governo), coprendo un'area più grande di Puerto Rico. La grande idea era quella di vendere crediti di carbonio in uno schema che Russ George, CEO di Planktos, definiva “più un esperimento commerciale che scientifico“, 99) per aprire la semina del ferro all'industria della compensazione del carbonio. 100) Planktos affermò di essere stata vittima di “una campagna di disinformazione molto efficace condotta da crociati anti-offset … [che] fece sì che la compagnia incontrasse serie difficoltà nel reperire il capitale necessario per finanziare la sua serie di prove pianificate”. 101)
  • LOHAFEX 102) (2009) - L'esperimento faceva parte del memorandum d'intesa tra il National Institute of Oceanography (NIO) dell'India e l'Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research dell'Associazione Helmholtz della Germania firmato dai capi delle rispettive organizzazioni 103) alla presenza del Cancelliere della Repubblica Federale tedesca Angela Merkel e del primo ministro indiano Manmohan Singh, a Nuova Delhi il 30 ottobre 2007. 104) Nonostante le critiche e i tentativi del Centro africano per la biosicurezza di Johannesburg di bloccare l'esperimento (300 chilometri quadrati non è né su piccola scala, né limitato alle acque costiere) 105) un team di 48 scienziati di nove istituzioni dell'India, Europa e Cile diretti dal prof. Victor Smetacek (Germania) e dal dott. Wajih Naqvi (India), a bordo della nave rompighiaccio da ricerca tedesca Polarstern, scaricò sei tonnellate di ferro disciolto nel settore sud-occidentale atlantico, dell'oceano Antartico, fertilizzando un tratto di 300 chilometri quadrati. 106) Dalla stessa pagina dell'Alfred Wegener Institute si apprende la notizia di: «cinque precedenti esperimenti condotti nell'Oceano Antartico, tra cui due condotti da RV Polarstern nel 2000 e nel 2004» di cui non si conoscono i particolari. Per un resoconto sulla missione si veda qui.
  • HSRC: Haida Salmon Restoration Corporation (2012) - È ancora l'irrefrenabile Russ George, ex CEO di Planktos a presentarsi questa volta come capo scienziato e presidente del consiglio di amministrazione della società, con sede a Old Massett (un villaggio aborigeno canadese sull'isola di Graham a Haida Gwaii, nella Columbia Britannica), diretta da John Disney, ufficiale di sviluppo economico del villaggio. Secondo il BC Corporate Registry, oltre a Russ George e John Disney ci sarebbero altri due direttori della società: Marlene Liddle e Jason McNamee residente a Victoria (Vancouver Sun del 25/10/2012). Sulla stessa pagina si apprende che Russ George avrebbe contattato più volte un uomo d'affari tedesco, tale Alexander Schoppmann, per la vendita di crediti sulla riduzione di gas serra anche prima del progetto della HSRC: nel 2009 e 2010 con un progetto di fertilizzazione chiamato “Blue CO2”. Le prime notizie sul progetto HSRC, apparso sul quotidiano britannico The Guardian il 15 ottobre 2012, lo presentavano come un piano di Geoingegneria canaglia - il più grande della storia (120 tonnellate 107) di solfato di ferro nell'oceano al largo del Canada occidentale) - in “palese violazione” dei trattati internazionali. Il progetto, in ogni caso, ha ottenuto oltre 2,5 milioni di dollari di finanziamenti dalla comunità indigena; 70.000 dollari canadesi dal Canadian National Research Council e 20 boe per monitorare le condizioni dell'acqua dalla NOAA degli Stati Uniti. 108) 109) 110)
  • KIFES (2016-2020) - Programma di ricerca progettato dal Korea Polar Research Institute e finanziato dal Ministero coreano degli oceani e della pesca. Mira a svolgere una ricerca sugli esperimenti di fertilizzazione del ferro nell'Oceano Antartico. Cinque università coreane e diverse istituzioni internazionali, tra cui università statunitensi e canadesi, sono tra le “reti collaborative nazionali/internazionali del progetto. KIFES ha scelto una zona nel bacino orientale di Bransfield, non lontano dalla penisola antartica, per i suoi esperimenti di fertilizzazione, pianificando anche una seconda fase del progetto. L'interesse dichiarato di KIFES è quello di fornire “una risposta chiara sul fatto che la fertilizzazione con ferro oceanico sia promettente o meno come soluzione di Geoingegneria”. 111) 112)
  • Oceaneos (2017) - Troviamo ancora coinvolti parte dei membri di HSRC (John Disney, Peter Gross e l'attuale presidente di Oceaneos, Michael Riedijk, che era responsabile della “monetizzazione” dei crediti di carbonio generati dalle attività di fertilizzazione oceanica di HSRC, attraverso la sua società Blue Carbon Solutions). «Nel tentativo di prendere le distanze dall'oscuro episodio in cui HRSC era soggetto ad azione legale, Oceaneos ha cambiato il nome e l'attività dell'azienda. La Geoingegneria con la fecondazione oceanica fu ribattezzata “seeding oceanico”. Non si parla più apertamente di crediti di carbonio: è semplicemente una tecnologia per aumentare le popolazioni ittiche. Prima che fosse presentato come una soluzione magica al cambiamento climatico; ora è la tecnica che risolverà il problema del calo degli stock ittici oceanici. Tuttavia, ci sono ancora riferimenti all'esperimento illegale di Haida Guaii come prova del successo della tecnologia. Nel “Deal Book” presentato da Open Angel agli investitori per l'evento del 2018, Oceaneos si presenta come una “Green Tech Company” con sede a Vancouver, con una tecnologia Ocean Seeding unica per ripristinare la vita oceanica e riportare il crollo degli stock ittici a livelli storici. Attualmente [Oceaneos] sta raccogliendo 10 milioni di dollari per eseguire due processi commerciali su larga scala. In Cile, si sono presentati come la “Oceaneos Marine Research Foundation”, ma è evidente che provengono dalla società canadese a scopo di lucro Oceaneos Environmental Solutions, che possiede numerosi brevetti per le tecniche di fertilizzazione oceanica come mezzo per la cattura del carbonio. In Perù, si sono presentati direttamente come società commerciale: Oceaneos Perù SAC. Hanno presentato richieste di esecuzione di esperimenti di fecondazione oceanica nei dipartimenti di Ica, Arequipa y Moquegua. Questi non sono stati approvati, a causa delle obiezioni dell'Istituto per il mare del Perù». 113) 114) Quello che appare sempre più chiaro è il progetto di truffare gli investitori.
Mappa dei siti di fertilizzazione del ferro. Credits: Woods Hole Oceanographic Institution

Nonostante l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) pubblichi le “Tendenze delle emissioni globali” e confermi, nel “Rilascio dati” che: «le emissioni globali di CO2 legate all'energia si sono stabilizzate nel 2019 a circa 33 giga-tonnellate (Gt), dopo due anni di aumenti», diverse società negli Stati Uniti e in Australia hanno pianificato di sequestrare il carbonio attraverso “l'ocean seeding”, che potrebbe essere venduto come compensazione sui mercati del credito di carbonio.

In un seminario, tenutosi nel 2008, presso l'istituzione oceanografica di Woods Hole in Massachusetts, gli esperti di politica marittima hanno stimato il valore potenziale della fecondazione oceanica fino a un massimo di 100 miliardi di dollari del mercato emergente internazionale del commercio del carbonio. Ma i progetti di fecondazione oceanica non sono ancora stati approvati nell'ambito di alcun regime normativo. 115)

Artico e Antartico

Un vano tentativo di verificarne le condizioni

Un record di dati satellitari che inizia alla fine del 1978 mostra che in effetti si sono verificati rapidi cambiamenti nell'Artico, dove la copertura del ghiaccio marino è diminuita a un ritmo sostanziale. Al contrario, nell'Antartico la copertura del ghiaccio marino è aumentata, sebbene a un ritmo inferiore rispetto alle diminuzioni nell'Artico. 116) La copertura del ghiaccio marino artico, registrata attraverso rilievi satellitari il 22 marzo 2020, è di 13,7 milioni di Km2, di poco inferiore alla media (1979-2020) di 14,3 milioni di Km2. La copertura del ghiaccio marino antartico, attraverso gli stessi sistemi di rilevazione e in pari data, è di 3,5 milioni di Km2 con tendenza al rialzo. La media (1979-2020) dà lo stesso valore.

Su questi dati, tuttavia, è bene sapere che: «Gli utenti devono essere consapevoli del fatto che le mappe di concentrazione del ghiaccio sono state derivate da algoritmi “sintonizzati” per ridurre al minimo le differenze nell'estensione del ghiaccio e nell'area coperta di ghiaccio durante i periodi di sovrapposizione durante la transizione da uno strumento al successivo (sovrapposizione da SMMR a DMSP-F8 SSM/I, da DMSP-F8 a -F11 SSM / I, da DMSP-F11 a -F13 SSM/I e da DMSP-F13 SSM/I a DMSP-F17 SSMIS). Ciò non significa che le concentrazioni di ghiaccio stesse siano ben abbinate. È anche importante sapere che SMMR e SSM/I-SSMIS presentano lacune di dati diverse al Polo Nord a causa delle differenze orbitali. Pertanto, qualsiasi serie temporale di parametri, come l'estensione del ghiaccio e l'area coperta di ghiaccio, deve tener conto di queste differenze (NSIDC)». 117)

In un articolo pubblicato su “Focus” del 26/11/2014, 118) parlando delle due diverse spedizioni, nel 2010 e nel 2012, condotte da un team di ricercatori del British Antarctic Survey, dell'Institute of Marine and Antarctic Studies (Australia) e della Woods Hole Oceanographic Institution (USA), da cui emerge che: «tra il livello del mare e il limite inferiore dei ghiacci ci sono in genere tra gli 1,4 e i 5,5 metri, con un valore massimo misurato di 16 metri», rispetto «le precedenti osservazioni stimavano che il ghiaccio marino qui avesse uno spessore medio di circa 1 metro» è riportata anche l'estensione che dà valori molto diversi. Conclude Focus: «Il prossimo passo sarà quello di intensificare le osservazioni ed estenderle alle vaste porzioni di ghiaccio ancora inesplorato: si calcola che il ghiaccio marino antartico, nei momenti di massima estensione annua, raggiunga i 20 milioni di chilometri quadrati». Una differenza di 16,5 milioni di Km2 dai dati satellitari suddetti!

Secondo un articolo pubblicato da “Meteoweb” il 13/02/2020, 119) riguardante il ghiaccio artico: «Non c’è stata un’estensione del ghiaccio marino così grande almeno dal 2010. Negli ultimi 20 anni, il 2020 è attualmente alla 7a estensione del ghiaccio più grande per l’inizio di febbraio e appena sopra l’estensione media del periodo 2001-2010. Secondo le previsioni, la crescita dell’area di ghiaccio marino si estenderà al mese di marzo con un ritmo simile…». Riferendoci nuovamente ai dati satellitari non possiamo fare a meno di notare l'incongruenza laddove si specifica che: «si sono verificati rapidi cambiamenti nell'Artico, dove la copertura del ghiaccio marino è diminuita a un ritmo sostanziale», riportando dati aggiornati al 22 marzo 2020.

Con questi presupposti si lanciano allarmi sullo “scioglimento dei ghiacci” e si sbraita sul “cambiamento climatico”! Come ha fatto recentemente (19/03/2020) anche “The Guardian”: «Lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia ha innalzato il livello del mare globale di 2,2 mm in due mesi. L'analisi dei dati satellitari rivela un'incredibile perdita di 600 miliardi di tonnellate di ghiaccio la scorsa estate mentre l'Artico ha registrato l'anno più caldo mai censito». 120) Su quest'ultima “fake news” ha nuovamente risposto in dettaglio Paul Homewood. Lo aveva già fatto con il “Washington Post” (articolo del 31/07/2019): «La banda di Capital Weather del Washington Post ha venduto molto tempo fa l'anima ai truffatori del riscaldamento globale. Vergognosamente anche gli scienziati della DMI (Danish Meteorological Institute) si sono ora uniti alla banda». Homewood non ha riportato giudizi personali, ha solo posto in evidenza i dati censiti dall'Arctic Report card della NOAA: «[…] la perdita di ghiaccio dai ghiacciai è praticamente ferma dal 2012». Altri dati tratti dalla “GISS Surface Temperature Analysys” della NASA, secondo i quali: «l'attuale temperatura è la stessa registrata negli anni '30, senza innescare un ulteriore riscaldamento… le temperature della Groenlandia sono crollate tra gli anni '60 e '90», in particolare a Nuuk, nella Groenlandia SW, dove le “elevate” temperature registrate ultimamente erano le stesse del 1888!

“Warming Island” non è una gran novità

L’ex climatologo dello stato della Virginia Dr. Patrick Michaels ha sfatato i timori inerenti a un discioglimento senza precedenti della Groenlandia. Michaels ha fatto notare il recente risalto dato dai media alla “scoperta”, per l’appunto in Groenlandia, di una “nuova” isola creata dai ghiacciai in discioglimento, denominata “Warming Island”. Ha schernito l’asserzione secondo cui l’isola sarebbe “nuova” citando un libro del 1957, Arctic Riviera dell’esploratore svizzero Ernst Hofer, che riportava un’illustrazione raffigurante chiaramente la medesima isola nei primi anni Cinquanta. Michaels ha fatto presente che negli anni Trenta e Quaranta le temperature della Groenlandia erano le stesse – o più elevate – di quelle odierne.

Vista l'impossibilità d'ottenere dati coerenti sul ghiaccio marino (artico e antartico), non ci addentriamo nemmeno sulle rispettive calotte, accontentandoci di quanto riferisce “Meteoweb” in proposito sul citato articolo: «La calotta polare è in buone condizioni» e passiamo oltre…

Dissenso scientifico

È totalmente falso che ci sia un “unanime consenso scientifico”! «C’è una notevole variabilità di opinioni, infatti, tra gli specialisti – climatologi, meteorologi, geologi, geofisici, astrofisici – molti dei quali riconoscono un contributo naturale importante al riscaldamento globale osservato dal periodo preindustriale e anche dal dopoguerra a oggi. Ci sono state anche petizioni sottoscritte da migliaia di scienziati che hanno espresso dissenso con la congettura del riscaldamento globale antropico. Tra queste si ricordano quella promossa nel 2007 dal fisico F. Seitz, già presidente della National Academy of Sciences americana, e quella promossa dal Non-governmental International Panel on Climate Change (NIPCC) il cui rapporto del 2009 conclude che “La natura, non l’attività dell’Uomo governa il clima” (Petizione italiana 2019)». 121)

«Gli scienziati scettici sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo, che si sono incontrati alla Conferenza internazionale del 2008 a New York City, hanno descritto le “storie dell'orrore assoluto” su come alcune riviste scientifiche si sono impegnate in “comportamenti scandalosi e non etici” nel tentativo di sopprimere la pubblicazione dei loro lavori su riviste peer-reviewed. La conferenza rivoluzionaria del 2-4 marzo, che ha visto la partecipazione di circa 100 relatori con oltre 500 persone presenti, ha presentato il rapporto di un team di scienziati internazionali che hanno formato un gruppo per contrastare l'IPCC delle Nazioni Unite. L'evento, che ha attirato l'attenzione dei media internazionali e statunitensi, ha visto la partecipazione di molti scienziati dell'IPCC dell'ONU provenienti da tutto il mondo.

La conferenza si è svolta pochi mesi dopo la pubblicazione di un rapporto di minoranza del Senato degli Stati Uniti, con oltre 400 scienziati di spicco che hanno recentemente contestato le dichiarazioni di riscaldamento globale fatte dall'uomo. Gli oltre 400 scienziati presenti nel rapporto hanno completamente smentito le affermazioni secondo cui “tutti gli scienziati concordano” sul riscaldamento globale causato dall'uomo. Un sondaggio canadese, inoltre, condotto da scienziati il ​​6 marzo 2008 ha offerto ulteriori prove del fatto che il presunto “consenso” sia inesistente. Una valutazione promossa da oltre 51.000 scienziati con l'Associazione degli ingegneri professionisti, geologi e geofisici di Alberta (APEGGA) ha riscontrato che il 68% (34.680) di loro non è d'accordo con l'affermazione secondo cui “il dibattito sulle cause scientifiche dei recenti cambiamenti climatici è risolto”. L'indagine ha confermato che solo il 26% (13.260) degli scienziati ha attribuito il riscaldamento globale a “attività umane come la combustione di combustibili fossili”. Neil Windsor, direttore esecutivo di APEGGA, ha dichiarato: “Non siamo affatto sorpresi. Non esiste un chiaro consenso degli scienziati di cui siamo a conoscenza” (EPW Senato USA)». 122)

È sulla base di questi presupposti che molti eminenti e, onesti, scienziati hanno abbandonato le loro prestigiose carriere. È il caso, per esempio, dello scienziato ungherese, Dr. Ferenc Miskolczi, un fisico atmosferico, che si è dimesso dal suo incarico presso il Langley Research Center della NASA perché disgustato dalla mancanza di libertà scientifica dell'agenzia. Oppure del Dr. Paul Reiter, scienziato del Pasteur Institute di Parigi, il quale ha rassegnato le dimissioni dall’IPCC-ONU in segno di protesta.

Geoingegneria clandestina

Premesso che i primi documenti che parlano di esperimenti per modificare il clima risalgono al lontano 1877 quando Nathaniel Shaler, professore all'Università di Harvard, “propose di deviare le correnti marine al fine di sciogliere il Polo Nord“ 123) e che il primo brevetto che utilizzava strumenti per le modificazioni climatiche è datato 16 luglio 1891, 124) gli esperimenti di modificazione climatica su larga scala sono iniziati, per quanto consta, durante l'ultimo evento bellico mondiale e nell'immediato dopoguerra. 125) Già nel 1948 il vice Ammiraglio Ellis Zacharias (ex capo del servizio informazioni della Marina americana), nel corso di un’intervista, dichiarava che gli Stati Uniti possedevano tre armi più potenti della bomba atomica e con un’efficacia distruttiva a larghissimo raggio: «Gli Stati Uniti sono in possesso di armi biologiche, batteriologiche e climatologiche, tutte sviluppate durante l’ultima guerra e disponibili su larga scala». 126)

L'impiego occulto della Geoingegneria, danneggiando qualcun'altro a proprio vantaggio, non trova altra definizione che “Geoingegneria clandestina”.

È il caso, per esempio, del “Progetto Popeye”: «Modifica del tempo in Vietnam del Nord e Laos» i cui test furono approvati dallo Stato americano e dal Ministero della difesa e condotti nell'ottobre del 1966 in una striscia del Lao Panhandle, a est dell'Altopiano di Bolovens, nella valle del fiume Se Kong. I test furono condotti senza consultare le autorità laotiane (informando solo l'ambasciatore Sullivan) e, conosciuto solo da un numero limitato di funzionari statunitensi. L'obiettivo del programma era quello di produrre precipitazioni sufficienti lungo le linee di comunicazione «per impedire o almeno interferire con il traffico di camion tra il Vietnam del Nord e del Sud. Le tecniche di seed seeding recentemente migliorate verrebbero applicate su base continuativa, in uno sforzo non pubblicizzato per indurre continue piogge durante i mesi della normale stagione secca (”Memorandum Dal Vice Sottosegretario di Stato agli Affari Politici (Kohler) al Segretario di Stato Rusk“». Washington, 13 gennaio 1967).

L'ex URSS non è stata da meno dopo il disastro nucleare di Chernobyl nel 1986, laddove, come riferisce ”The Telegraph“ in un articolo del 22 aprile 2007, 127)[…] oltre 4.000 miglia quadrate della Bielorussia sono state sacrificate per salvare Mosca, Voronezh, Nizhny Novgorod, Yaroslavl dal materiale radioattivo tossico utilizzando ioduro d'argento per influenzare la pioggia“, come dichiarato dal maggiore Aleksei Grushin a ”Science of Superstorms“, un documentario della BBC2. Pur riferendo, nell'articolo, che l'area d'intervento non fu limitata solo a Chernobyl, ma si ”estese per un raggio di 100 Km, invertendo la direzione del vento che si stava spostando da ovest a est“, omette di porre in evidenza che gran parte dell'Europa occidentale ha subito le ricadute radioattive che ancora oggi sono strumentalmente rilevabili. 128)

Mosca ha sempre negato che la semina delle nuvole fosse avvenuta dopo l'incidente, ma nel 2006, in occasione del 20° anniversario del disastro, il maggiore Grushin, che è stato tra quelli decorati per il coraggio, affermò di aver ricevuto il premio per le missioni di ”pulizia“ di Chernobyl. Un secondo pilota sovietico, che chiese di non essere nominato, confermò ai produttori di BBC2 che le operazioni di seeding delle nuvole ebbero luogo già due giorni dopo l'esplosione. 129)

Alan Flowers, uno scienziato britannico che fu uno dei primi scienziati occidentali autorizzati a entrare nell'area per esaminare l'entità delle ricadute radioattive intorno a Chernobyl, affermò che la popolazione bielorussa era stata esposta a dosi di radiazioni 20-30 volte superiori al normale, causando avvelenamento da radiazioni intense nei bambini. Flowers, che fu espulso dalla Bielorussia nel 2004 dopo aver affermato che la Russia aveva inseminato le nuvole, riferì che: ”La popolazione locale dice che non ci sono stati avvertimenti prima che arrivassero queste forti piogge e le ricadute radioattive“. 130) Vergognose e raccapriccianti, invece, sono state le dichiarazioni del ex responsabile dell’attività nucleare di ENEL, Paolo Fornaciari, il quale a sostegno delle sue idee vanitose, dichiarò su “Il Resto del Carlino” del 21 gennaio 2005, rivolto al disastro di Chernobyl: “[…] in oltre 40 anni un solo incidente ha provocato morti. E neanche tantissimi! I morti accertati in diretta conseguenza dell’incidente sono stati solo 48 […] Certo le conseguenze si sono sentite per parecchio tempo, ma già tre anni dopo l’incidente, quando sono andato a visitare il sito, la contaminazione dell’area recintata era scesa a livelli perfettamente accettabili”.

Il 24 marzo 1999, la NATO, senza mandato dell’ONU e con la partecipazione dell’Italia (sotto il governo D'Alema), 131) scatenava una criminale guerra contro la Jugoslavia, provocando morte e distruzione. Fu una campagna condotta unicamente dal cielo attraverso massicci bombardamenti di strutture civili come: case, ospedali, scuole, ponti, fabbriche, centrali. Dopo il bombardamento dell’impianto petrolchimico a Pancevo, che dal 4 aprile continuarono inesorabilmente fino al 7 giugno (41 bombe e 7 attacchi missilistici), si alzarono in volo piloti americani inseminando la nube tossica con agenti chimici per evitare che la pioggia di veleni cadesse sulle teste dei militari USA. 132)

La NATO ha volutamente causato una catastrofe ambientale in Jugoslavia. La NATO si aspettava che, bombardando senza pietà Pancevo e altre zone abitate da civili, il risultato sarebbe stato d'intimidire Belgrado forzandola ad accettare l’Accordo di Rambouillet, compresa la famigerata Military Appendix [“l'Allegato B” del testo proposto dalla delegazione statunitense] che, essenzialmente, garantiva alla NATO il diritto di occupare tutta la Jugoslavia“. (Jugocord - Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - ONLUS). «Nel Danubio sono state riversate più di mille tonnellate di etilene-dicloride provenienti dal complesso petrolchimico di Pancevo (attraverso il canale che collega l’impianto al fiume). Più di mille tonnellate di natrium idrossido fuoriuscirono dal complesso petrolchimico di Pancevo. Circa 1.000 tonnellate di idrogeno-cloro confluirono nel Danubio». 133) «Otto tonnellate di mercurio si riversarono nel terreno. Anche l’impianto per il trattamento delle acque fu bombardato, contribuendo così ad aggravare l’impatto ecologico (Michael Chossudovsky)», 134) concludendo con: «La complicità dell’UNEP, un’agenzia specializzata dell’ONU che ancora si ritiene mantenga un minimo di integrità, è un ennesimo sintomo del deterioramento del sistema delle Nazioni Unite che sta svolgendo un fondamentale ruolo nel fornire copertura ai crimini di guerra della NATO».

La NATO non era nuova su questo tipo di procedure e, già nel 1976, fu messa sotto accusa per: ”Gli eventi che circondano le tempeste che hanno colpito il continente europeo intorno al nuovo anno causate da modifiche meteorologiche coordinate dalla NATO contro l'Europa. Questa operazione di modifica del tempo aveva l'intenzione deliberata di mettere in gioco la protezione civile e il personale militare… comprese le informazioni sul sabotaggio deliberato dei sistemi di allerta tempesta europei prima che colpissero, e l'apparato militare che era pronto a svolgere funzioni di protezione civile sulla scia distrutitva delle tempeste. Come sarà mostrato chiaramente a breve, le azioni del personale della protezione civile durante e dopo le tempeste sono parallele alle operazioni militari necessarie per stabilire e mantenere governi militari nazionali in grado di far rispettare i programmi di austerità che attualmente rappresentano la politica governativa adottata negli Stati Uniti, in Canada e in Europa occidentale… L'ondata di tempeste si è verificata nel contesto di una continua spinta economica e politica da parte della fazione finanziaria internazionale alleata dei Rockefeller per preservare la struttura del debito, denominata in dollari, contro le crescenti pressioni del crollo della depressione. Relativo a questo quadro politico è il fatto della continua ricerca e attuazione delle tecniche di guerra geofisica… (Executive Intelligence Review - “The 1976 New Year Storms in Europe” 25/01/1976)

Geoingegneria di confine

Nella sua riunione del 29 marzo 1966 il Consiglio Federale chiedeva all'ICAS di preparare un rapporto che delineasse “cosa sta facendo chi modifica il tempo, i piani futuri delle agenzie (in particolare Commercio e Interni) e le loro interrelazioni, e le considerazioni che dovrebbero incidere sulle decisioni, suddividendo le responsabilità sulla ricerca della modifica del tempo”.

Nel rapporto di risposta redatto per l'ICAS dal Dr Omero E. Newell, membro della NASA all'ICAS, presentato da J. Herbert Hollomon (Chairman) e datato 1 ottobre 1966 dal titolo: “A Recommended National Program In Weather Modification (Programma nazionale raccomandato nella modifica del tempo)” MEMORANDUM PER IL DR. DONALD F. HORNIG con Oggetto: Programma di modifica del tempo, è testualmente posto in evidenza che tali sperimentazioni sono iniziate nell'immediato dopoguerra, cioè nel 1946: «Negli ultimi vent'anni sono stati condotti esperimenti sulla modifica del tempo»

Riflessioni

«I cambiamenti climatici sono causati dall'uomo…»
«I cambiamenti climatici hanno origini astronomiche…»
«I cambiamenti climatici sono dipendenti dalla pressione atmosferica…»

E se, invece, ci fosse “qualcosa” che si sta spostando, molto più velocemente di quanto raccontano al JPL 135) determinando un significativo cambiamento climatico, più locale che globale (che nessuno in verità sa quantificare), tipo: «l’elevarsi della linea equatoriale [che] potrebbe contestualmente far crescere il valore dei terreni nell’Europa settentrionale»? 136)

Secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’Ambiente, appena chiamato in causa, «lo spostamento verso nord delle zone climatiche ottimali suggeriscono che altre regioni in Europa potranno beneficiare di futuri climi più caldi… (Punto 4.2.1 pag. 45)

E non manca di nominare «Gli effetti benefici del CO2 sulla resa delle colture», rilevando che: «In generale, l'aumento della concentrazione atmosferica di CO2 dovrebbe avere effetti positivi sull'accumulo di biomassa, a causa del maggiore tasso di fotosintesi»


Extrapedia Science


3)
A M Mercer, D W Keith, e J D Sharp (24 ottobre 2011) - Public understanding of solar radiation management e Christine Shearer, Mick West, Ken Caldeira e Steven J Davis (10 agosto 2016) - Quantifying expert consensus against the existence of a secret, large-scale atmospheric spraying program
4)
Lucas Stanczyk, ricercatore di filosofia, Università di Harvard
5)
Gernot Wagner, Università di New York
6)
Loretta Mickley, Senior Research Fellow. Gruppo di modellistica di chimica atmosferica
7)
Steve Rayner (22 maggio 1953 - 17 gennaio 2020), era James Martin, Professore di Scienza e Civiltà all'Università di Oxford. Un interesse di ricerca chiave è stata la politica climatica, in particolare l'adattamento e la geoingegneria come modi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico
8)
News: Le Accademie nazionali di scienze, ingegneria e medicina lanciano un nuovo studio per strategie d'intervento sul clima che riflettano la luce solare per raffreddare la Terra - 16 ottobre 2018
9)
National Geographic: “Inequality is decreasing between countries—but climate change is slowing progress - 22 aprile 2019
10)
F. William Engdahl è consulente e docente di rischio strategico, ha conseguito una laurea in politica presso la Princeton University ed è un autore di best seller in petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”
11)
È la leggendaria scienziata climatica Wallace Smith Broecker che ha coniato il termine “riscaldamento globale
12)
John Owen Brennan è stato Direttore della Central Intelligence Agency (CIA) dall'8 marzo 2013 al 20 gennaio 2017
13)
Ozone depletion, the greenhouse effect, and climate change” - Hearings before the Subcommitee on Environmental Pollution of the Commitee on Environmetal and Public Works - United States Senate - Ninety-ninth Congress - secon session - 10-11 june 1986 (pagg. 320-321) «Nel 1974 la CIA pubblicò due rapporti, “Uno studio sulla ricerca climatica relativa ai problemi di intelligence”, Office of Reseach and Development; e “Potenziali implicazioni delle tendenze della popolazione mondiale, della produzione alimentare e del clima”, direzione dell'intelligence, ufficio di ricerca politica. Il primo ha presentato i risultati e le opinioni della comunità climatologica: il mondo si stava raffreddando e l'inizio della prossima era glaciale era imminente. Il secondo concordò, affermando “Se il raffreddamento continuasse per diversi decenni, ci sarebbe quasi sicuramente una carenza assoluta di cibo … Ci sarebbero tentativi sempre più disperati da parte delle nazioni potenti, ma arrabbiate, di ottenere il grano in qualsiasi modo possibile. Massicce le migrazioni, a volte sostenute dalla forza, diventerebbero un problema vivo e l'instabilità politica ed economica sarebbe diffusa … Nelle aree povere e impotenti, la popolazione dovrebbe scendere a livelli che potrebbero essere sostenuti. Il problema della popolazione si sarebbe risolto da solo nel modo più spiacevole»
14)
Ice Ages and Astronomical Causes“ su Springer (coautore: G.J. MacDonald - Anno: 2000) - Estratto: ”Brief introduction to the history of climate“ pubblicato dal Lawrence Berkeley National Laboratory
15)
NOAA - Perché la temperatura della superficie terrestre ha smesso di aumentare negli ultimi dieci anni? - Vari aggiornamenti dal 2014 al 2018
16)
NOAA - Interludio estivo finito, La Niña riprende nel Pacifico - 28 settembre 2011
17)
PETM: acronimo di Paleocene-Eocene Thermal Maximum
18)
NOAA - What's the hottest Earth's ever been? - 12 agosto 2014
19)
Per ora, quasi tutti gli sforzi di Extrapedia sono concentrati sul reperimento, catalogazione e conservazione di documenti ritenuti importanti, se non indispensabili, per lo svolgimento dei temi trattati
20)
Un brusco scenario del cambiamento climatico e le sue implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti
21)
Archiviata su WayBackMachine il 20/02/2020
22)
Estratto del 12 novembre 2008: ”in questa data simbolica, sembra utile riflettere che il pianeta non si sia solo raffreddato da quando George W. Bush è entrato in carica ma iniziò a raffreddarsi significativamente quasi esattamente nel momento in cui abbiamo firmato il protocollo di Kyoto, esattamente dieci anni fa
23)
Estratto dal Washington Post del 12 novembre 2008. Alla domanda sull'obiettivo del suo film “An Inconvenient Truth” - svegliare le persone su una crisi ambientale globale in avvicinamento, Gore ha detto ”Penso che sia stato un fallimento … Sento, in un certo senso, che ho fallito gravemente
24)
Archiviata su WayBack Machine il 20/02/2020
25)
Barone Nicholas Herbert Stern, autore del Rapporto Stern sui cambiamenti climatici pubblicato nell'ottobre del 2006 (ex responsabile della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ed ex capo economista della Banca Mondiale). Dopo un incontro a Parigi nel 2015 disse: «Gli investitori mondiali chiedono: grandi possibilità di investimenti, buoni profitti e libertà di azione… essi vedono nel cambiamento climatico la nuova svolta economica da cui estrarre valore». Il barone che, ovviamente, è un Fellow of the Royal Society, raccomanda di diventare vegetariani per invertire il corso del mutamento climatico…
26)
Professore ordinario di Tecnologia e innovazione nonché di Tecnologia ed economia delle fonti di energia nel Dipartimento di Scienze dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. Si veda anche il suo articolo pubblicato da Ticino LiveLa finanziarizzazione del clima“ - 17 settembre 2019
27)
Prima di Greta, nel 1992, salì alla ribalta Severn, la figlia dodicenne di un celebre ambientalista canadese e personalità televisiva: David Suzuki
28)
Accordo di Parigi: elementi essenziali - «Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, saranno messi in atto adeguati flussi finanziari»
29)
Il bilancio approvato del programma per il biennio 2020-2021 costerà ai contribuenti 63.542.327 di Euro. La quota per l'Italia sarà di 2.048.604 Euro
30)
Prof. Mario Giaccio - Ibidem
31)
Articolo pubblicato su The Sidney Morning Herald dell'8 maggio 2015
32)
Simon Linnett Fondazione Nesta
33)
Greta creatura di Enron - Maurizio Blondet - 03 ottobre 2019
34)
Il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) è stato istituito nel 1988 dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) - About
35)
Published for the Intergovernmental Panel on Climate Change - Cambridge university Press
36)
Archiviato su Extrapedia
37)
Archiviato su Extrapedia
38)
Archiviato su Extrapedia
40)
Archiviato su Extrapedia
41)
Archiviato su Extrapedia
42)
Archiviato su Extrapedia
43)
Marc Morano è stato direttore delle comunicazioni per i Repubblicani presso la Commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato. Ha iniziato a svolgere tale incarico sotto il senatore James Inhofe, presidente di maggioranza della commissione sino a gennaio 2007 e poi importante membro della minoranza. A dicembre 2006 Morano ha inaugurato un blog sul sito web della commissione, che propugna ampiamente le vedute degli scettici sul cambiamento climatico
44)
Documento programmatico del 16/06/2019 - pag. 12
45)
Documento programmatico del 16/06/2019 § 1.3 pag. 14
46)
Definizione: «Un incubatore aziendale o business incubator è una società che supporta le startup in tutto ciò che gli necessita durante le prime fasi di vita (early stage). In cambio di una partecipazione societaria, l’incubatore mette a disposizione delle startup tutta una serie di risorse e servizi fondamentali allo sviluppo del nuovo progetto d’impresa»
47)
Jason-1 è stato lanciato il 7 dicembre 2001 e disattivato il 1° luglio 2013. Jason-2 è stato lanciato il 20 giugno 2008 e disattivato il 9 ottobre 2019. Jason-3 è stato lanciato il 17 gennaio 2016
48)
TOPEX/Poseidon era una missione satellitare congiunta tra la NASA, l'agenzia spaziale americana; e il CNES, l'agenzia spaziale francese, per mappare la topografia della superficie dell'oceano. Lanciato il 10 agosto 1992 e disattivato il 18 gennaio 2006
49)
Dennis Avery, senior fellow dell'Hudson Institute di Washington (DC) e direttore del Center for Global Food Issues (http://www.cgfi.org). Precedentemente era analista senior presso il Dipartimento di Stato
50)
Archiviato su Extrapedia
51)
Paul F. Hoffman è un geologo presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Harvard
52)
USGS - «Quasi 20 milioni di tonnellate di anidride solforosa sono state iniettate nella stratosfera nelle eruzioni del 1991 del Pinatubo e la dispersione di questa nuvola di gas in tutto il mondo ha causato un calo temporaneo delle temperature globali (1991-1993) di circa 1°F (0,5°C)» - Scheda informativa US Geological Survey 113-97
53)
USGS - Volcano Watch
54)
USGS - ”Potenziali cambiamenti climatici a seguito di una grande eruzione di Yellowstone
56)
”Ice Ages and Astronomical Causes“ su Springer (coautore: G.J. MacDonald - Anno: 2000) - Estratto: ”Brief introduction to the history of climate“ pubblicato dal Lawrence Berkeley National Laboratory
57)
L'estrazione di azoto gassoso dall'atmosfera e la conversione in urea è stata proposta e sono state realizzate applicazioni su piccola scala Ocean Nourishment Corporation
58)
La fioritura delle alghe (HABS) è responsabile, ogni anno, della morte di migliaia di miliardi di pesci, molluschi e altre creature marine, costringendo gli allevatori a utilizzare “algae skirts” e “bubble curtaine” nel vano tentativo di arginare il fenomeno. Si veda Moria Animali su “Extrapedia Nature”.
Asian Scientist: «Quando le alghe muoiono, sono scomposte da batteri e funghi, un processo che consuma ossigeno e produce ammoniaca … Alcuni dinoflagellati e diatomee hanno una modalità di funzionamento ancora più letale. Le fioriture algali possono essere dominate da specie che producono potenti neurotossine che sono dannose per l'uomo e gli animali… alcuni milligrammi della più potente tossina dinoflagellate, la sassitossina, possono uccidere un essere umano adulto» - Archiviato su WayBack Machine 02/03/2020
59)
alcune specie formano anche CaCO3, come carbonio inorganico particolato [PIC]
60)
Earth Observatory - NASA: «Il fitoplancton assorbe il carbonio attraverso il processo di fotosintesi e lo incorpora nella sua struttura cellulare. Quando il fitoplancton muore, molti affonderanno nel fondo dell'oceano. Dal momento che al carbonio non è più permesso di vagare liberamente nell'atmosfera, non può contribuire all'effetto serra e al riscaldamento del pianeta»
61)
Vol. 364: 219–225 (29 luglio 2008) - Kenneth L. Denman: ”Climate change, ocean processes and ocean iron fertilization“ pag. 217
62)
Vol. 364: 219–225 (29 luglio 2008) - Kenneth L. Denman: ”Climate change, ocean processes and ocean iron fertilization“ pag. 219
63)
MONGABAY.COM - (19 febbraio 2008) - ”Planktos kills iron fertilization project due to environmental opposition“ - Archiviato su Arquivo.pt
64)
Alfred C. Redfield (1934) - ”Sulle proporzioni di derivati ​​organici nell'acqua di mare e la loro relazione con la composizione del plancton“. Nel volume del memoriale di James Johnstone - Liverpool university Press pagg. 176–192
65)
Il rapporto Redfield o stechiometria Redfield è il rapporto atomico costante di carbonio , azoto e fosforo presenti nel fitoplancton marino e in tutti gli oceani profondi
66)
Kevin R. Arrigo (2005) - ”Microrganismi marini e cicli nutrizionali globali“ su Nature 437 (7057) pagg. 349–355
67)
Kent A. Fanning (1989) - ”Influenza dell'inquinamento atmosferico sulla limitazione dei nutrienti nell'oceano“ su Nature 339 (6224) pagg. 460–463
68)
Anammox: abbreviazione di “anaerobic ammonium oxidation”
69)
HNLC: “High-nutrient, low-chlorophy” regions
70)
Earth Observatory - NASA: «All'inizio degli anni '70, gli oceanografi si aggrapparono all'idea che il fosforo e l'azoto fossero gli unici nutrienti vitali nel determinare la distribuzione delle popolazioni di alghe nel mondo. Credevano che maggiori fossero i livelli di questi elementi non metallici, maggiore sarebbe il fitoplancton e maggiori sarebbero le popolazioni di zooplancton e pesci»
71)
John Gribbin (18 febbraio 1988) - ”Qualche ferro vecchio?“ su Nature 331 (6157) pag. 570
72)
Aaron Strong et al - ”Ocean fertilization: time to move on“ - Nature 461 (2009). Si veda anche: Secretariat of the Convention on Biological Diversity: “Scientific Synthesis of the Impacts of Ocean Fertilization on Marine Biodiversity” - Montreal (2009) - Technical Series n° 45 in particolar modo le conclusioni a pag. 50 - Archiviato su Extrapedia
73)
Per esempio: la già citata Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) del 2008 che ha richiesto alle parti membri di: “Assicurare che le attività di fecondazione oceanica non abbiano luogo fino a quando non vi sarà un adeguato livello scientifico, base su cui giustificare tali attività
74)
Per esempio: CRS Report for Congress (Arguments Against - Tabella 1 - pag. 07): ”Incertezza sul clima: Informazioni inadeguate sul sistema climatico terrestre creano un rischio tecnico, politico, sociale ed economico nelle attività di Geoingegneria. Senza un'adeguata conoscenza, le tecnologie possono portare a conseguenze indesiderate. La prudenza suggerisce che le tecnologie dovrebbero essere completamente controllate per potenziali impatti ambientali o sociali negativi. Prima dell'impiego dovrebbe sussistere un “approccio precauzionale” applicato a tecnologie che possono rappresentare la minaccia di un grave danno irreversibile. Concepibilmente, alcune tecnologie, una volta sviluppate, potrebbero essere utilizzate negativamente da entità ostili e porre minacce alla sicurezza“. Archiviato su Extrapedia
75)
Ocean Iron Fertilization
76)
MLML: consorzio di ricerca marina multi-campus del California State University System, con sede a Moss Landing, California
79)
SOIREE: Southern Ocean Iron Release Experiment
80)
SOIREE Experiment
81)
Dimetilsolfuro - nome I.U.P.A.C. solfuro dimetile
82)
SEEDS: Subarctic Pacific Iron Experiment for Ecosystem Dynamics Study
83)
SOFeX: Southern Ocean Iron Experiments - Nord e Sud
84)
MBARI - Istituto di ricerca dell'acquario della baia di Monterey: ”Storia e scopo della spedizione
85)
Convenzione e protocollo di Londra pubblicato dall'International Maritime Organisation (IMO) London Dumping Convention - Londra, 29 Ottobre - 2 Novembre 1990: “L'Allegato 20 - Risoluzione LDC 14(7) «Smaltimento di rifiuti radioattivi e di altre sostanze radioattive in mare» chiedeva la sospensione di tutto lo scarico in mare di materiali radioattivi in ​​attesa della presentazione alle Parti Contraenti della relazione finale della riunione degli esperti in materia di radioattività relativa alla London Dumping Convention”
86)
Il Torio 234 è un elemento della catena dell'Uranio 238 nonché componente del combustibile nucleare che alimenta i sommergibili (link). Il Torio ha la capacità di mutare il materiale genetico. Un notevole rilascio in un corpo idrico può essere dannoso per piante e animali acquatici (link). La disintegrazione di isotopi instabili del Torio produce un isotopo del Radon (220Rn) che è radioattivo e pericoloso per la salute (link). Il Torio, una volta assorbito dal fitoplancton entra nella catena alimentare
87)
SERIE: Subarctic Ecosystem Response to Iron Enrichment Study
88)
SAGE: acronimo di SOLAS Air-Sea Gas Experiment
89)
Report archiviato su WayBack Machine
90)
EIFEX: European Iron Fertilization Experiment
91)
Mesoscala: in oceanologia, termine che si riferisce alla circolazione dovuta ai vortici di mesoscala che costituiscono una componente ubiqua della circolazione oceanica
92)
Nature volume 487, pagg. 313–319 - (18/07/2012) - “Deep carbon export from a Southern Ocean iron-fertilized diatom bloom
93)
Annalisa Zaccaroni e Dino Scaravelli (2008) - “Tossicità delle tossine delle alghe marine per l'uomo e gli animali” - Springer
94)
CROZEX: è l'acronimo di una crociera a due tappe che ha avuto luogo su RRS Discovery
95)
Royal Research Ship del National Oceanography Center
96)
Cruise Report redatto dal National Oceanography Centre di Southampton in maggio 2005 e pubblicato nel 2006
97)
The Crozet Natural Iron Bloom ed Export Experiment” (settembre-ottobre 2007) - A cura di Raymond Pollard, Richard Sanders, Mike Luca , Peter Statham - Volume 54, numeri 18-20 - Pagine 1905-2290
98)
Geoengineering Monitor - (maggio 2008) - “Geoengineering Technology Briefing
99)
ETC Group (27 marzo 2013) - ”Background informativo sulla discarica di ferro Haida Gwaii 2012
100)
EcoEarth - (21 maggio 2007) ”Country Scientists to fight global warming with plankton
101)
mongabay.com - (19 febbraio 2008) ”Planktos kills iron fertilization project due to environmental opposition
102)
LOHA è hindi e significa: “ferro”, FEX: è l'acronimo di Fertilization EXperiment
103)
L'Associazione Helmholtz, Germania, e il Consiglio di ricerca scientifica e industriale, India
104) , 106)
Alfred Wegener Institute - (13 gennaio 2009) - ”An Indo-German iron fertilization experiment
105)
Nature - (09 gennaio 2009) - ”Ocean fertilization experiment draws fire
107)
Il quantitativo, diverso da quanto riportato in altri documenti che citano solo 100 tonnellate, è ripreso dal Sito di Russ George
108)
The New York Times - 18/10/2012. Archiviato su WayBack Machine
109)
Nature - 23/10/2012
110)
ETC Group - 27/03/2013
112)
Biogeosciences - ”Ocean Iron Fertilization Experiments: Past–Present–Future with Introduction to Korean Iron Fertilization Experiment in the Southern Ocean (KIFES) Project” - 15/11/2016
113)
Silvia Ribeiro - direttrice dell'America Latina del gruppo ETC (12 luglio 2018) - “Pirati del Pacifico”. Archiviato su WayBack Machine
114)
Economía y Negocios - 13 aprile 2017
115)
Nature - “Ocean fertilization experiment draws fire” - 09/01/2009
116)
NASA - “Current state sea ice cover
117)
NASA: “Sea Ice Concentrations from Nimbus-7 SMMR and DMSP SSM/I-SSMIS Passive Microwave Data, Version 1” - aggiornato al 21/11/2019
118)
Focus: “Il ghiaccio antartico? Più spesso del previsto” - Archiviato su WayBack Machine
119)
Meteoweb - “Meteo, il potente Vortice Polare e gli effetti positivi sul ghiaccio dell’Artico: estensione più grande per l’inizio di Febbraio degli ultimi 11 anniArchiviato su WayBack Machine
120)
The Guardian: articolo a cura di Oliver Milman
121)
Petizione (del 17/06/2019 pubblicata il 25/06/2019) - “Gli scienziati si ribellano al catastrofismo climatico” - Archiviata su WayBack Machine 04/06/2020
122)
Marc Morano (06/03/2008) - “Gli scettici sul clima rivelano “storie dell'orrore” di repressione scientifica (Rapporto della Conferenza sul clima di New York - Parte prima dei rapporti)” - Archiviato su WayBack Machine il 04/06/2020
123)
S.F. Magdalena del Amo (2019) - “Cospirazioni contro l'umanità
124)
Brevetto numero 0462795, pubblicato il 10/11/1891: “Method Of Producing Rain-Fall
125)
"A Recommended National Program In Weather Modification - Documento redatto l'1 ottobre 1966. J. Herbert Hollomon Chairman: Negli ultimi vent'anni sono stati condotti esperimenti sulla modifica del tempo
126)
Il Giornale del Mondo - Miami - USA 22 aprile 1948
127) , 129) , 130)
How we made the Chernobyl rainArchiviato su WayBack Machine il 05/06/2020
131)
Al bombardamento Nato della Jugoslavia nel 1999 parteciparono 54 aerei italiani, che effettuarono 1378 sortite, attaccando gli obiettivi indicati dal comando Usa. «Per numero di aerei siamo stati secondi solo agli Usa. L’Italia è un grande paese e non ci si deve stupire dell’impegno dimostrato in questa guerra», dichiarò il presidente del consiglio D’Alema. Fonte: Pinotti, ”droni e padri padroni“, di M. Dinucci e T. Di Francesco, su il manifesto, 8 novembre 2015 - Magnum Crimen - ”172 missioni in Kosovo dell'Aeronautica militare italiana“ - Archiviato su WayBack Machine il 05/06/2020
132)
Michael Chossudovsky (2000) ”La NATO ha volutamente causato una catastrofe ambientale in Jugoslavia“ - Archiviato su WayBack Machine il 05/06/2020
133)
Studi scientifici del REC: Regional Environment Center per l’Europa Centro-orientale, realizzati per la Commissione Europea - Archiviato su WayBack Machine il 05/06/2020
134)
Intervista realizzata dall’autore a Pancevo, Marzo 2000, riportata su Jugocord
136)
Tratto da: Terra e Vita che riassume il rapporto dell’Agenzia Ue per l’Ambiente: “Climate change adaptation in the agricultural sector in Europe” - link Originale
db/geoingegneria.txt · Ultima modifica: 14/06/2021 18:06 da @Staff R.