Cat. “Autori”
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
30 maggio 2016
Nella notte tra martedì 24/05 e mercoledì 25/05, a Bruxelles è andato in scena l’ennesimo atto del dramma della Grecia. Una vicenda che, malgrado non sia più al centro dell’interesse dei media, mantiene tutti i nodi irrisolti e la portata dirompente per quel disgraziato Paese e per l’Europa.
Secondo l’ipocrita e quanto mai bugiarda tesi, imposta da Berlino alla Ue, man mano che la Grecia procede nelle “riforme” l’Europa concede i propri aiuti (tanto attesi da “Deutsche Bank” che ha appena subito l’abbassamento della propria nota di credito da parte di Moody’s). Le “riforme” porteranno crescita, il bilancio dello Stato sarà risanato e tutto miracolosamente si risolverà. Peccato che l’economia reale sia ormai un deserto e non si sappia come pagare un debito pubblico sempre più sproporzionato, ormai per l’80% in mano alla Troika.
La Grecia è stritolata in una spirale perversa e la Ue impone altre misure tossiche di “austerità”, che aggravano la recessione e distruggono quel po’ che resta dell’economia, e così via…
Il risultato è stato il solito ignobile compromesso sulle spalle del Popolo greco: malgrado un impegno formale a esaminare la sostenibilità del suo debito (per la prima volta seriamente ufficializzato), non ci sarà nessuna ristrutturazione fino al 2018, quando si terranno le elezioni tedesche tanto temute dalla Merkel, che non può permettersi cedimenti, pena essere spazzata via con la sua coalizione di governo da AfD, il partito di estrema destra che è esploso nei gradimenti alle ultime elezioni.
Per il popolo greco è stata «La notte della vergogna e dell’umiliazione … La notte che la Grecia ha deposto completamente la sua sovranità, i suoi simboli e l’identità. La Grecia non è più dei greci, ma è finita nelle mani di un altro proprietario. La bandiera greca non è più un simbolo di sovranità, ma folklore commemorativo, per ricordare al Pianeta e alle generazioni future, un Paese essenzialmente soppresso. È la “notte sporca” dove 153 rinnegati hanno gettato la maschera e, approvata, la più umiliante capitolazione, mai firmata per un Paese nella storia di questo Pianeta (link)».
(Questo è ciò che accadrà anche all'Italia, magari in altri modi, perché noi gli “assassini” della Repubblica, della sovranità popolare e monetaria, della Costituzione, dell'economia, dei diritti umani e delle libertà, li abbiamo sempre direttamente al governo!)
Parole strazianti su un capitolo nero di una geopolitica che, prima o poi, dovrà essere chiuso, anche se l’obiettivo è tenerlo in costante stato d’agonia, con continui compromessi. Ma come? «Solo con dolore, con il sangue, con la morte, con vincitori e vinti». Questa è la visione di un popolo stremato che ha perso ogni speranza, anche in quell’art. 120 della loro Costituzione, che spinge il popolo a prendere la situazione nelle sue mani (come previsto anche dall'art. 139 della nostra Costituzione).
Un popolo che si è dato per vinto, che non ha la determinazione e la compattezza di quello francese, qualità che bisogna riconoscergli. Anche se i crescenti episodi di violenza non fanno altro che assecondare il “gioco” del potere. Ormai è talmente chiaro il vero scopo del braccio di ferro tra il governo francese e l’UE, da una parte e, il popolo dall’altra: provocare una rivolta sanguinosa, per applicare le regole marziali volute da oltreoceano.
Fortunatamente per i greci, la loro nazione rappresenta un punto strategico di prim’ordine nelle pianificazioni mediorientali di Mosca e le occasioni si ripresentano per la seconda volta sotto l’aspetto economico, con la visita a sorpresa di Putin. Per la Grecia, sono le stesse sfruttate da una parte delle aziende italiane, come ho dato già riscontro: l’apertura verso la Federazione russa che, per ora, sembra l’unica alternativa perseguibile, nell’interesse di ambo le parti.
In fondo cos’ha ancora da perdere voltando le spalle definitivamente all’Occidente?
Voltando le spalle all’Occidente, la Grecia non può andare incontro a una situazione peggiore di quella attuale! Anzi, anche se l’iniziale collaborazione sembra una piccola goccia nel mare per l’economia greca (collaborazione con “Gazprom” per la conversione di una miniera di lignite – link – semplificazione nel rilascio dei visti per 3.000.000 di turisti russi diretti in Grecia [già aumentati da marzo del 523%] – link – energia, informatica e nuove tecnologie, trasporti e investimenti reciproci – link), le dinamiche geopolitiche della situazione rendono la Grecia l’alleato ideale della Russia, per controllare la maggior parte dei flussi d’energia in Europa e per fungere da reale contrappeso alla Turchia, onde collegare il Mar Nero al Mediterraneo. Un’occasione che Tsipras dovrebbe sfruttare, abbandonando ogni ambiguità, dato che ha appena (27/05) riconosciuto quest’alleanza: «Una scelta strategica».
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a cura della Redazione di Extrapedia