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Lungo le coste francesi è guerra… per il Burkini!

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
24 luglio 2016

La stupidità, qualcuno lo sa, è figlia maggiore dell’ignoranza e, cercare di portarla su una parvenza d’intelligenza è impresa ardua, al punto che si rischia d’essere più stupidi degli stupidi stessi. D’altronde, sarebbe come cercare di spremere un sasso per ricavarne il succo.

Mezzo mondo è, quasi quotidianamente, sotto attacco terroristico al grido di Allah. Torturano chi non conosce il corano e li uccidono e… il popolo bue ancora crede alla matrice religiosa.

È una guerra di religione solo per chi è stato volutamente convinto che lo sia e, lo stesso Bergoglio, che ne sa molto più di chiunque altro, lo ammette candidamente durante il volo verso Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù: «Non c’è guerra di religione, c’è guerra d‘interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli. Tutte le religioni vogliono la pace, capito?».

Ma non vogliono capirlo e ci scrivono pure su articoli titolandoli: “Caro papa Francesco, purtroppo la religione c’entra” (link) riportato anche da “Sputnik News” e molti altri.

In perfetta buona fede, il 15 luglio, all’indomani della strage di Nizza, si è dimesso Hocine Drouiche, imam di Nimes, importante esponente della comunità islamica francese, già vicepresidente degli imam francesi e candidato alla carica di rettore della grande moschea di Parigi. Il religioso ha abbandonato ogni carica pubblica, all’interno della comunità, in polemica con tutti quegli imam e predicatori che non hanno ancora speso una parola per denunciare la predetta strage che avrebbe fatto più di un’ottantina di vittime.

Davanti al silenzio di molti imam francesi di fronte alla tragedia, che Drouiche stesso definisce «terrorismo islamista», ha dichiarato sul suo account Facebook: «Annuncio le mie dimissioni e il mio rifiuto di queste istituzioni incompetenti che non fanno nulla per la pace sociale e che non la smettono di ripetere che l’estremismo non esiste, che è prodotto dai mass media. Spero che gli imam di Francia lascino perdere le loro riserve negative e, soprattutto, che non parlino nelle loro prediche del venerdì di argomenti che non hanno nulla a che fare con l’attentato. Il loro ruolo è quello di combattere l’odio e l’integralismo religioso».

“Asia News” (link) aveva pubblicato un importante discorso dell’imam di Nimes, nel quale dichiarava che «La religione oggi è il più grande problema della Umma [comunità globale dei musulmani]. Fra sciiti, sunniti, salafiti, Fratelli musulmani, l’islam politico e il jihadismo, decine di migliaia di giovani musulmani non trovano più la razionalità e la capacità di adattarsi ai tempi moderni. L’islam politico ha trasformato l’islam della vita e della speranza in un’ideologia di morte e di attentati nel nome del jihad e della difesa della Umma!».

Riconoscendo che «La crisi religiosa musulmana diviene sempre più grave e complicata», affermava che «la primavera araba ha mostrato con chiarezza che il problema dell’islamismo è legato alla crisi teologica e giuridica dell’Islam». Da qui la richiesta di una riforma della religione: «Gli ultimi attentati avvenuti in occidente e nel mondo musulmano mostrano come la riforma religiosa sia divenuta necessaria per la continuità dell’esistenza dell’Islam e dei musulmani. Tali avvenimenti hanno mostrato l’importanza di questa riforma per la pace mondiale!».

Infine, l’imam francese faceva un appello ai musulmani europei: «I musulmani europei che aderiscono a questi gruppi pseudo-religiosi non si rendono ancora conto della paura e della collera dei cittadini europei verso di loro, a causa del loro silenzio incomprensibile e ambiguo verso gli attentati terroristi in Europa e nel mondo! L’Islam politico, che descrive queste persone come razziste, fasciste, islamofobe non fa che aggravare la situazione: dipende dai musulmani europei e da questi gruppi razionalizzare il discorso e staccarsi dalle visioni importate dal mondo arabo».

E, al “Foglio” (la pagina non esiste più - ndr) ribadiva: «Non si potranno mai fare passi avanti se i musulmani europei non si mettono in testa che l’estremismo è diventato un fenomeno evidente all’interno della loro stessa comunità. Dobbiamo dire la verità. Io auspico che gli eventi di Parigi possano svegliare i musulmani in Francia, in Italia e in tutta Europa per salvare la nostra convivenza e il futuro delle nostre società».

Ma, questi razzisti, fascisti, islamofobi, che descrive Drouiche, dove stanno? Qualcuno ha mosso un dito contro i musulmani dopo gli attentati, i massacri e le stragi? Qualcuno è entrato in una qualsiasi moschea, come avrebbero fatto alcuni di loro a Rouen, e hanno tagliato la gola, come sicuro deterrente, a cento musulmani per ogni vittima cattolica, se è una guerra di religione come la si vuole far passare?

Il fatto è che i coglioni ci cascano sempre da tutte le parti. Quelli, poi, che vivono in preda al fervore inculcato loro da qualche imam appositamente “addestrato”, si comportano come è accaduto in qualche chiesa nel centro di Venezia, dove il patriarcato è subito corso a minimizzare su atti definiti, in ogni caso sacrileghi (link).

Non sono drastico come Putin, che ha promesso di ammazzare in mezz’ora tutti i musulmani se qualcuno di loro compie un attentato in Russia (link), ma se, di fronte a un gruppo di musulmani che entra in chiesa e si fa fotografare davanti al crocefisso facendo le corna, oppure dopo avere assunto l’ostia la sputa in terra ridacchiando (link), beh… se fossi un buon cattolico, avrei chiuso le porte della chiesa e, dopo avergli rotto le gambe e le braccia gli avrei anche spaccato tutti i denti. Ben poca cosa in confronto a quello che avrebbero fatto loro, in questi casi, laddove come minimo ti avrebbero tagliato la testa, ma come deterrente sarebbe sicuramente contato anche per il futuro.

Invece, nessuno ha mai fatto nulla, né per gli attentati al grido di Allah, né per fatti come quelli appena descritti. Però…

I primi di agosto, è scoppiata una rovente polemica quando un parco acquatico, a les Pennes-Mirabeau (Bouches du Rhône) ha annunciato di volere organizzare una giornata “burkini” (costume da bagno che copre interamente il corpo delle donne musulmane). Iniziativa che è subito stata annullata per placare il clima (link).

A Sisco, in Corsica, il 13 agosto, duecento persone che gridavano “questa è casa nostra” hanno cercato d’irrompere in un complesso residenziale abitato in gran parte da famiglie d’origine maghrebina, perché le donne in spiaggia indossavano il burkini. Diversi i feriti. Per cui, il sindaco, Ange-Pierre Vivoni ha emesso un’ordinanza di divieto per il burkini (link).

Il sindaco di Villeneuve-Loubet, Lionnel Luca, ha emesso lo stesso tipo d’ordinanza per i medesimi motivi. A Cannes, l’11 agosto, il sindaco David Lisnard ha firmato un’ordinanza che vieta l’accesso in spiaggia a chi indossa il burkini. Secondo l’amministrazione locale questo tipo d’abbigliamento non rispetterebbe “il laicismo” e potrebbe essere un problema per l’ordine pubblico (link).

Ecco, questi sono i veri valori da difendere a spada tratta!… c’è da scatenare una guerra per un costume che assomiglia a quello dei “puffi”… mentre, le centinaia di vittime innocenti, sono solo dettagli insignificanti da buttarsi alle spalle…

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/lungo_le_coste_francesi_e_guerra_per_il_burkini.txt · Ultima modifica: 24/08/2021 17:10 da @Staff R.