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Prove di forza tra America e Russia

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
22 aprile 2016

Russia e America non si stanno “combattendo” solamente in Siria e in Ucraina. Esiste anche una guerra nascosta che si combatte tra i fondali marini. Una guerra fredda, se vogliamo, perché imperniata per ora unicamente sul “mostrare i muscoli”, per avere la supremazia marittima. In altri termini, per ora, è un “ringhiare” senza mordere. Già, a fine dicembre, era saltato fuori un importante dossier dei servizi segreti americani in cui era segnalato un incremento significativo della potenza navale russa (link).

In questi ultimi giorni, il comandante in capo della VI flotta Usa di stanza a Napoli, l’ammiraglio a quattro stelle Mark Ferguson, in un’intervista alla CNN (link), ha rilanciato l’allarme, sottolineando il fatto che «I sottomarini russi sono più moderni, meno intercettabili (dai sonar), meglio armati, con sistemi missilistici che possono colpire da una maggiore distanza». La conferma è avvenuta il 22 Marzo scorso nel mare Egeo e non si tratta di sommergibili meno intercettabili come ha sostenuto l’ammiraglio, ma di veri e propri “ghost”.

L’America comincia quindi a temere la Russia. Per questo motivo, come riportava ieri il “New York Times” (link), il Pentagono ha chiesto 8,1 miliardi di dollari da destinare, nei prossimi cinque anni, allo sviluppo di nuove “capacità sottomarine”. Questo ingente investimento servirà a produrre nuove unità di attacco di “classe Virginia”, in grado di portare fino a 40 missili Tomahawk (il triplo della capacità attuale).

«Siamo tornati alla competizione tra le grandi potenze», ha sottolineato l’ammiraglio John Richardson, capo delle operazioni navali Usa. Concretamente, la dichiarazione dell’ammiraglio significa questo: il mondo unipolare è finito. Anche e, forse soprattutto, dal punto di vista militare.

L’arsenale russo e quello americano a confronto

La marina russa è, ufficialmente, la terza potenza mondiale dopo la Cina e l’America. Attualmente e, sempre ufficialmente, dispone di 45 sottomarini d’attacco, una dozzina con motori nucleari e 20 diesel, sviluppati per affondare altri sottomarini o navi, raccogliere informazioni d’intelligence ed effettuare missioni di pattuglia. Ma solo la metà di queste unità possono essere dispiegate in qualsiasi momento. Quindi di sottomarini veramente attivi la Russia ne ha poco più di venti. (qui l’elenco “completo” delle navi e dei sottomarini russi reso pubblico. Ovviamente è solo quello che vogliono si sappia – link).

Gli Stati Uniti invece, ufficialmente, possono contare su 53 sottomarini d’attacco, tutti nucleari (link), oltre ad altri quattro in grado di portare missili cruise e forze delle operazioni speciali. In qualsiasi momento, circa un terzo di questa flotta è dispiegata in mare, per missioni di pattugliamento, o addestramento, mentre gli altri sono in manutenzione. Questo significa che, di sottomarini attivi, l’America ne avrebbe meno di una ventina giustificando, così, le sue lecite preoccupazioni.

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/prove_di_forza_tra_america_e_russia.txt · Ultima modifica: 28/08/2021 09:53 da @Staff R.