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Turchia: sparite testate nucleari dalla base di Incirlik

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
28 luglio 2016

Che in Turchia regni il caos, dopo il fallito tentativo di golpe, è comprensibile, dato che Erdogan non sa più chi siano i suoi veri alleati. I sospetti, sulla responsabilità di quanto accaduto, ricadono su tutti (tranne sulla “amica” Russia che lo ha avvertito per tempo).

Erdogan, principalmente, punta il dito verso gli americani, forte anche del fatto che la richiesta d’estradizione del suo ex amico Gülen è osteggiata e, su “altri paesi”. Diversi media accusano il Califfato del suo coinvolgimento diretto, sostenendo che il sultano turco, finiti gli intrallazzi e chiuse le frontiere, gli avrebbe voltato le spalle. E, dicendo Califfato, s’includono automaticamente tra i sospettati tutti quei paesi, alquanto noti, che lo sostengono.

Che l’Europa non gli tenda più le braccia aperte, prima tra tutti la Merkel che immediatamente invocava il rispetto dei diritti civili sanciti dall’Unione, è palese. E, che tali diritti siano stati sospesi, paventando anche la reintroduzione della pena di morte, potrebbe anche passare dal vaglio dei ben pensanti, vista la necessità di riportare l’ordine nel Paese.

Che Erdogan, isolato da tutti i suoi ex alleati e amici, sia ormai fuori di testa, lo conferma l’evidenza, avendo fatto arrestare, direttamente a scuola, anche 60 bambini per tradimento.

Che i profughi non siano più controllati e che invadano le isole greche, nonostante gli impegni con l’UE, diventa marginale in un contesto simile, anche se si sapeva fin dall’inizio che i fondi stanziati e, destinati alla Turchia per questo scopo, sarebbero stati inutili, se non addirittura una copertura per altri fini (ne ho già parlato). Ininfluente anche la diatriba con la Commissione UE, laddove Ankara lamenta il mancato rispetto degli accordi finanziari (a quanto pare dei 3-6 miliardi di Euro – non si sa più nemmeno quanti siano, dove siano finiti, o dove finiranno – solo 740 milioni sono stati stanziati finora, come ammesso in conferenza stampa dal portavoce della Commissione, Schinas).

MA che, approfittando del caos, spariscano delle bombe atomiche dalla base americana di Incirlik, è un fatto gravissimo che deve preoccuparci tutti, molto, ma molto seriamente!

Non si sa quante di queste testate nucleari fossero custodite nella base, si parla di un numero imprecisato tra le 50 e le 84. E non si sa quante di queste siano state trafugate.

È un dato certo che la corruzione in Turchia sia all’ordine del giorno, quindi che sia possibile, come strillato da qualche quotidiano ellenico (link), che Erdogan, o chi per lui, o altri, abbiano approfittato dell’occasione per sottrarre parte dell’arsenale (magari per venderlo proprio al Califfato), ma se Incirlik è una base americana e, l’inaffidabilità turca è nota, gli americani dov’erano?

Questa storia puzza di marcio lontano un miglio! E, visto che l’inventario, per ora, risulta vago, è lecito supporre che ben presto conosceremo gli effetti di qualcuna di queste testate che, stando a quanto riportato, ognuna sarebbe 10 volte più potente di quella che fu sganciata su Hiroshima.

La Grecia trema per la predizione di un vecchio profeta, che vedeva uno dei suoi quartieri distrutti da una bomba nucleare. Se vogliamo guardare le profezie, allora, anche Gerusalemme e Roma dovrebbero avere una sorte simile…

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/turchia_sparite_testate_nucleari.txt · Ultima modifica: 18/08/2021 11:00 da @Staff R.