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Vittime o artefici del nostro destino?

Siamo affamati di verità e assetati di giustizia e il nostro scopo, forse, non lo raggiungeremo mai tanto sono intricati gli scenari politico-economici e sociali che travagliano la nostra esistenza, ma cercheremo di avvicinarcisi il più possibile dando fondo a tutte le risorse a disposizione, per ricostruire un puzzle che, almeno, dia una qualche risposta al perché ci troviamo in questa situazione… cominciamo da qui…

Coronavirus: il piano segreto della Cina per armare i virus

Sappiamo per certo che i francesi, nel 2004, hanno avviato il progetto per costruire a Wuhan un laboratorio “P4” (“National Biosafety Laboratory” diventato pienamente operativo all'inizio del 2019 e realizzato sul modello del laboratorio “Jean-Mérieux” P4 di Lione) per la ricerca sui virus animali. Gli scienziati cinesi per anni sono stati addestrati a Lione sugli standard più elevati di sicurezza dato l’altro grado di pericolosità di questi laboratori. Impossibile, quindi una fuga accidentale, eventualità che anche l’epidemiologa americana Jonna Mazet ha escluso decisamente su “Business Insider”: «Non c’è stata nessuna falla nel laboratorio: io stessa ho collaborato con i cinesi sui protocolli di sicurezza». Ma la stessa scienziata americana ha ammesso di non avere mai visitato personalmente il laboratorio P4 di Wuhan e di non sapere quali ricerche vi fossero condotte. O le falle assurde, ma ritenute certe, da Edward Luttwak (politologo americano ed esperto di strategia) pubblicate su “Le Monde” che richiamava l’attenzione sul «gettare nei lavandini materiale biologico» e sull’elevato rapporto tra ricercatore e studenti «più che un laboratorio si trattava di un asilo».

La ricerca in Cina era diretta dalla dottoressa Shi Zheng Li, che i francesi conoscono benissimo essendo stata addestrata a Lione nel laboratorio di alta sicurezza Jean-Merieux. Per la sua tesi di dottorato è stata a Montpellier nel 2000 e, nel 2016, prima che i cinquanta ricercatori francesi fossero lasciati fuori dalla porta di Wuhan, la stessa è stata insignita della Legione d’Onore insieme al capo di tutti i laboratori cinesi, Yuan Zhiming.

Sappiamo ancora per certo che, nel 2019, l'US National Institutes of Health (NIH) ha finanziato il laboratorio di Wuhan con 3,7 milioni di dollari attraverso il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) di Anthony Fauci, che ha rapporti diretti con la B&M Gates Foundation. E non erano certo i primi finanziamenti americani: negli anni precedenti erano già arrivati dagli Usa altri 7,4 milioni.

Tuttavia, come i francesi anche gli americani che hanno finanziato i laboratori di Wuhan, sebbene secondo il giornalista Patrick Howley (13 aprile 2020) abbiano condotto esperimenti congiuntamente con lo stesso laboratorio, pur conoscendo, quindi, personalmente gli scienziati cinesi, non vi hanno mai messo piede direttamente.

Quello che non sapevamo riguardano i propositi dietro ai progetti espansionistici cinesi che prendono corpo in ciò che segue.

In un discorso segreto tenuto ai quadri del Partito Comunista di alto livello quasi due decenni fa, il ministro della Difesa cinese, il generale Chi Haotian, spiegò un piano a lungo termine per garantire una rinascita nazionale cinese.

Disse che c'erano tre questioni vitali che dovevano essere colte. Il primo era il problema dello spazio vitale, perché la Cina è gravemente sovrappopolata e l'ambiente cinese si stava deteriorando. La seconda questione, quindi, era che il Partito Comunista deve insegnare al popolo cinese a “uscire”. Con questo il generale Chi intendeva la conquista di nuove terre in cui una “seconda Cina” poteva essere creata mediante “colonizzazione”. Da ciò sarebbe nata la terza questione vitale: la “questione dell'America”.

Il generale Chi avvertì i suoi ascoltatori: «Questo sembra essere scioccante, ma la logica è in realtà molto semplice. La Cina è in conflitto fondamentale con l'interesse strategico occidentale». Pertanto, «gli Stati Uniti non permetteranno mai alla Cina di accogliere altri paesi per costruire una seconda Cina. Gli Stati Uniti ostacolano la Cina».

Il generale Chi spiegò il problema in questi termini: «Gli Stati Uniti ci permetterebbero di uscire per guadagnare nuovo spazio vitale? In primo luogo, se gli Stati Uniti sono risoluti nel bloccarci, è difficile per noi fare qualcosa di significativo per Taiwan, Vietnam, India o persino Giappone, [quindi] quanto più spazio vitale possiamo ottenere? Molto banale! Solo paesi come gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia hanno la vasta terra per soddisfare il nostro bisogno di colonizzazione di massa».

«Non siamo così sciocchi da voler morire insieme all'America usando armi nucleari – disse il generale - Solo utilizzando armi non distruttive che possono uccidere molte persone saremo in grado di riservare l'America per noi stessi. La risposta si trova nelle armi biologiche. Naturalmente - aggiunse - non siamo stati inattivi, negli ultimi anni abbiamo colto l'opportunità di padroneggiare armi di questo tipo».

Il Partito Comunista Cinese al governo considerava le armi biologiche le più importanti per raggiungere il loro obiettivo di “ripulire l'America”. Non c'è da stupirsi, siamo nella Cina di Mao che fece morire di fame 65mln di cinesi per raggiungere i suoi scopi. Il generale Chi attribuì a Deng Xiaoping il “merito” di aver messo le armi biologiche davanti a tutti gli altri sistemi d'arma nell'arsenale cinese: «Quando il compagno Xiaoping era ancora con noi, il Comitato centrale del partito ha avuto la perspicacia di prendere la decisione giusta di non sviluppare gruppi di portaerei e concentrarsi invece sullo sviluppo di armi letali in grado di eliminare in massa le popolazioni del paese nemico».

Potrà sembrare difficile da credere, ma il generale Chi si considerava un comunista “umanitario”, e quindi ammetteva sentimenti personali contrastanti su questo argomento: «A volte penso quanto sia crudele che Cina e Stati Uniti siano nemici… dopo tutto – osservò - gli Stati Uniti hanno aiutato la Cina nella seconda guerra mondiale. I cinesi ricordano che gli Stati Uniti si opposero all'imperialismo giapponese. Ma niente di tutto questo ha importanza adesso».

«A lungo termine - disse il generale Chi - il rapporto tra Cina e Stati Uniti è una lotta per la vita o la morte. Questa tragica situazione deve essere accettata. Non dobbiamo dimenticare che la storia della nostra civiltà ci ha ripetutamente insegnato che una montagna non consente a due tigri di vivere insieme».

Secondo il generale Chi, il problema della sovrappopolazione e il degrado ambientale della Cina avrebbero portato alla fine al collasso sociale e alla guerra civile e stimò che “più di 800 milioni” di cinesi sarebbero morti in un tale collasso. Pertanto, il Partito Comunista Cinese non avrebbe avuto alternative politiche.

«O gli Stati Uniti sono “ripuliti” da attacchi biologici, o la Cina subisce una catastrofe nazionale». Il generale, poi, pose le seguenti osservazioni: «Dobbiamo prepararci per due scenari. Se le nostre armi biologiche riusciranno nell'attacco a sorpresa, il popolo cinese sarà in grado di mantenere al minimo le proprie perdite nella lotta contro gli Stati Uniti. Se, tuttavia, l'attacco fallisse e innescasse una rappresaglia nucleare da parte degli Stati Uniti, la Cina potrebbe forse subire una catastrofe in cui più della metà della sua popolazione morirebbe. Ecco perché dobbiamo essere pronti con i sistemi di difesa aerea per le nostre città di grandi e medie dimensioni».

Nel suo discorso, il generale Chi ci fornisce una chiave per comprendere la strategia di sviluppo della Cina. Secondo Chi, «Il nostro sviluppo economico consiste nel prepararci per i bisogni della guerra! Non si tratta di migliorare la vita dei cinesi nel breve periodo. Non si tratta di costruire una società capitalista orientata al consumo. Pubblicamente, continuiamo a sottolineare lo sviluppo economico come il nostro centro, ma in realtà, lo sviluppo economico ha la guerra come centro!».

Non molto tempo dopo aver pronunciato il suo discorso, il generale Chi, nel 2003, si dimise da ministro della Difesa, lo stesso anno dell'epidemia di SARS (coronavirus) in Cina. Questo è stato anche, guarda caso, lo stesso anno in cui Pechino decise di costruire il laboratorio di virologia Wuhan P4.

Ecco spiegato l'intenso interesse della Cina per le scienze biologiche: per armare i virus e l’Occidente deve ancora cogliere il motivo alla base della pronta partecipazione della Cina ai laboratori di microbiologia P4 dell'Occidente, dove sono studiati i microbi più mortali del mondo (cioè laboratori di letalità dei patogeni di livello 4).

Vale la pena considerare tre punti dati. In primo luogo, nel 2008 il massimo funzionario della sicurezza di Taiwan disse ai legislatori che Taiwan disponeva d’informazioni d’intelligence che collegavano il virus della SARS alla ricerca condotta nei laboratori cinesi: «L'ufficio lo ha elencato come un agente di guerra biochimica. Abbiamo alcune prove e abbiamo chiesto agli esperti delle Nazioni Unite di esaminarle. Ci sono alcune aree che coinvolgono la Cina». «Se il virus della SARS fosse usato come arma biologica, causerebbe danni irreparabili all'umanità. Esortiamo la comunità internazionale a intervenire e indagare (portavoce del DPP Cheng Wen-tsang)» come pubblicato dal “Sydney Morning Herald”. Dato il peso economico della Cina e l'infiltrazione politica dei media in lingua cinese, non sorprende che il direttore dell'Ufficio di sicurezza nazionale Tsai Chao-ming sia stato costretto a ritirare la sua dichiarazione, che non aveva nessuna delle solite caratteristiche di una “gaffe”. Il direttore Tsai è stato costretto a ritirare una dichiarazione che era vera, dal momento che non poteva rivelare le sue fonti d'intelligence all'interno della Cina?

Il secondo dato da considerare: il “Virology Journal” ha un articolo di Gulfaraz Khan, pubblicato il 28 febbraio 2013, che delinea la scoperta di un nuovo coronavirus in Arabia Saudita nel giugno 2012: «Un nuovo coronavirus è stato isolato da un paziente in Arabia Saudita che era morto per una malattia respiratoria acuta e insufficienza renale. La presentazione clinica ha ricordato l'epidemia causata dal coronavirus SARS (SARS-CoV) esattamente dieci anni fa che ha provocato oltre 8000 casi. L'analisi della sequenza del nuovo virus ha rivelato che era effettivamente un membro dello stesso genere di SARS-CoV». Sarebbe lo stesso coronavirus con la seguente differenza: Quando è stato scoperto per la prima volta, non poteva essere facilmente trasmesso da uomo a uomo.

Il terzo dato da considerare: è la notizia di una violazione della sicurezza da parte di scienziati cinesi presso il National Microbiology Lab canadese (P4) a Winnipeg, dove il nuovo coronavirus sarebbe stato conservato insieme ad altri organismi letali. In maggio 2019, la Royal Canadian Mounted Police è stata chiamata per indagare e il 5 luglio i cinesi sono stati cacciati dalla struttura. Il capo scienziato cinese, Xiangguo Qiu, avrebbe fatto viaggi tra Winnipeg e Wuhan.

È altamente probabile che l'organismo 2019-nCoV sia una versione armata dell'NCoV scoperto dai medici sauditi nel 2012. 1)

Avremmo bisogno di un'inchiesta onesta… ma, in questi e in altri tempi, l'onestà è statasuicidata”…

05 novembre 2020
Redazione di Extrapedia


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Spunti tratti da GGI
db/vittime_o_artefici_del_nostro_destino.txt · Ultima modifica: 03/03/2021 09:51 da @Staff R.