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Hillary Clinton presidente del caos

Cat. “Autori
Roberto Morini (fisico nucleare e filosofo)
13 giugno 2016

Siria: 400.000 vittime (link) e milioni di siriani costretti a fuggire dalle loro case (link). Un presidente, Bashar Al-Assad, regolarmente eletto e, rieletto, dal suo popolo ma definito uno “spietato dittatore” (e… gli ignoranti abboccano sempre a questo tipo di propaganda), minacciato assieme alla sua famiglia, affinché abbandoni la guida del suo Paese. Tutto questo, per tranquillizzare lo sclerotico presidente israeliano Netanyahu, il cui partito, il Likud, è profondamente radicato nel nazionalsocialismo hitleriano come ebbe modo di osservare anche Einstein, illustre ebreo (si legga la storia e si vedano anche le chiare esternazioni pubbliche del suo promotore: Zeev Jabotinsky, soprannominato per l'appunto “Hitler Jabotinsky” e quelle dell’allora – anni ’30 – suo segretario Benzion Netanyahu, padre biologico di Benjamin. Dal Likud, tanto per restare in tema, nacque il gruppo terrorista ebraico, di estrema destra, “Irgun Zvai Leumi”, tristemente celebre per i suoi innumerevoli massacri compiuti ai danni della popolazione palestinese negli anni ’40).

Le motivazioni dei continui attacchi alla Siria emergono dalla corrispondenza desecretata il 30/11/2015 di Hillary Clinton.

Una sociopatica, frustrata dall’umiliazione pubblica delle “liposuzioni” fatte al marito dalla Lewinsky, che sfoga con estrema aggressività, provocando continui disordini nel mondo. “Una mezzana del caos e pubblica mentitrice” come l’ha definita il giudice Andrew Napolitano su “Fox News” (link) il 29/10/2015.

Il giudice Napolitano, definendola mentitrice, fa particolare riferimento all’audizione al Senato, sotto giuramento, sulla tragedia dell’ambasciatore in Libia (ne parlerò più avanti in dettaglio). Ma la Clinton mente continuamente e utilizza le solite bugie per “giustificare” la distruzione della Siria in nome di Israele, nonostante tutti i rapporti, dell’intelligence americana, abbiano respinto a lungo la tesi della “bomba atomica” dell’Iran, definendola una bufala (una conclusione supportata anche dalla “International Atomic Energy Agency”).

La reale e allarmante probabilità che qualcuno come la Clinton – la cui politica ha causato morte e miseria per milioni di persone — possa diventare il prossimo presidente americano (spalleggiata dal peggiore presidente che l’America abbia mai avuto finora: Barack Obama) è il pensiero profondamente più scioccante per la maggior parte delle persone che sono ancora abbastanza “sane di mente”.

Questa la traduzione della mail della Clinton: «Il modo migliore per aiutare Israele a occuparsi della crescente capacità nucleare dell’Iran è quello di aiutare il popolo della Siria a rovesciare il regime di Bashar Assad.
Torniamo in Siria. È la relazione strategica tra l’Iran e il regime di Bashar Assad in Siria, che rende possibile per l’Iran minare la sicurezza di Israele – non attraverso un attacco diretto, che in trent’anni di ostilità tra Iran e Israele non è mai accaduto, ma attraverso i suoi rappresentanti in Libano, come Hezbollah, che sono sostenuti, armati e addestrati dall’Iran tramite la Siria. Con la fine del regime di Assad sarebbe finita questa pericolosa alleanza. La leadership di Israele comprende bene perché, sconfiggere ora Assad, è nel suo interesse. Come detto nello show della “CNN Amanpour”, la scorsa settimana, abbattere Assad non solo sarebbe un enorme vantaggio per la sicurezza di Israele, ma appianerebbe anche il comprensibile timore di Israele di perdere il suo monopolio nucleare. Quindi, Israele e gli Stati Uniti potrebbero essere in grado di sviluppare una visione comune su quanto il programma iraniano sia pericoloso così da potere essere giustificata un’azione militare. In questo momento, è la combinazione dell’alleanza strategica dell’Iran con la Siria e i costanti progressi nel programma di arricchimento nucleare dell’Iran che ha portato i leader israeliani a contemplare un attacco a sorpresa – se necessario anche scavalcando le obiezioni di Washington. Con Assad eliminato e l’Iran non più in grado di minacciare Israele attraverso i suoi rappresentanti, è possibile che, Stati Uniti e Israele, possano traguardare linee di demarcazione invalicabili per quanto riguarda il programma iraniano. In breve, la Casa Bianca può alleggerire la tensione che si è sviluppata in Israele sull’Iran facendo la cosa giusta in Siria.
La ribellione in Siria dura ormai da più di un anno. L’opposizione non sta scemando, né il regime sta per accettare una soluzione diplomatica dall’esterno. Con la sua vita e la sua famiglia a rischio, solo la minaccia, o l’uso della forza, cambierà la mentalità del dittatore siriano Bashar Assad
».

La famiglia Clinton ha le mani continuamente immerse nel sangue. A William (Bill) Jefferson Clinton, dopo avere sposato la linea “blairiana” (di Tony Blair), dobbiamo principalmente il via libera allo strapotere di Wall Street.

Il curriculum di Hillary (che ha appoggiato una guerra dopo l’altra) include il supporto ai barbari “Contras” contro il popolo del Nicaragua negli anni ’80; il supporto ai bombardamenti NATO nell’ex Jugoslavia (1999), il supporto alla guerra in Iraq di Bush (dal 2003 tuttora in corso); i disordini ancora in corso in Afghanistan, la distruzione – in qualità di segretario di Stato – della Libia e l’eliminazione del cosiddetto “dittatore” Gheddafi, il tutto per i soliti “motivi umanitari” (2011); il colpo di stato militare in Honduras e l’attuale tentativo di “cambiare regime” in Siria. I risultati sono stati un bagno di sangue dopo l’altro, e le ferite aperte tutt’oggi fomentano l’ISIS, il terrorismo e le migrazioni di massa (per maggiori dettagli si veda: l’articolo sul blog “Liberty Blitzkrieg” di Michael Krieger, 06/06/2016 link – l’articolo di Jeffrey Sachs sul “Huffington Post, 06/05/2016 link – e i commenti di Oliver Stone, 31/03/2016 link).

La Clinton si difende, trovando l’appoggio anche del ”Washington Post“ e del ”New York Times“ che cercano inutilmente, con grandi mezzi, di ripulire la sua immagine: «A differenza [di Trump] ho una certa esperienza con le decisioni difficili e il duro lavoro di Stato. Ho lottato con i cinesi riguardo l’accordo sul clima a Copenaghen, ho negoziato un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ho negoziato la riduzione delle armi nucleari con la Russia, ho costretto il mondo a imporre sanzioni globali contro l’Iran, e ho sostenuto i diritti delle donne, delle minoranze religiose e del popolo LGBT in tutto il mondo».

Pura millanteria.

Certo, la Clinton “ha lottato con la Cina” per un accordo sul clima, ma non è riuscita a ottenerlo. Certo, ha “negoziato un cessate il fuoco tra Israele e Hamas ma, anzitutto non è riuscita a evitare la disastrosa Guerra di Gaza. Certo, ha “negoziato la riduzione delle armi nucleari con la Russia” ma, ha sostenuto un approccio estremamente conflittuale con Mosca, espandendo la NATO in Ucraina e Georgia e, innescando una nuova corsa alle armi nucleari, che costerà ai contribuenti americani più di 355 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Nonostante sbandieri di “aver sostenuto i diritti delle donne, delle minoranze religiose” la sua avventurosa politica in Siria ha devastato il Paese, fatto scappare 10 milioni di persone, e distrutto le comunità religiose minoritarie che sostiene di difendere.

La Clinton ha anche dichiarato di avere un piano per sconfiggere l’ISIS, ma l’ISIS non sarebbe nemmeno esistita se non fosse stato per la sua insistente politica di “cambio di regime” in Siria. L’ISIS si è affermata in risposta alla politica USA di schierarsi con l’Arabia Saudita per rovesciare Bashar Al-Assad. Questa politica errata ha creato un caos nel quale l’ISIS ha guadagnato terreno e rastrellato armi, incluse le armi USA sottratte ai jihadisti sostenuti dall’America.

Naturalmente, c’è molto di più e lo troviamo evidenziato in un altro articolo di Michael Krieger del 26/05/2015 dal titolo: “Come le donazioni alla Fondazione Clinton hanno portato decine di miliardi di vendite di armi ai regimi autocratici” (link). «Anche paragonato agli altri accordi sugli armamenti tra USA e Arabia Saudita, questo è davvero enorme. Un consorzio di società americane guidate da “Boeing” forniranno aerei militari avanzati per 29 miliardi di dollari all’alleato ricco di petrolio degli USA nel Medio Oriente. I funzionari israeliani si sono agitati, lamentandosi con l’amministrazione Obama che questo sostanziale rafforzamento della potenza saudita rischia di distruggere il fragile equilibrio di potere della regione. L’accordo sembra in contrasto con i timori del dipartimento di Stato riguardo le politiche repressive della famiglia reale dell’Arabia Saudita. Queste non sono le uniche relazioni che legano i leader delle due nazioni. Negli anni precedenti l’insediamento della Clinton come segretario di Stato, l’Arabia Saudita ha contribuito con almeno 10 milioni di dollari alla Fondazione Clinton, una società filantropica che lei presiede con il marito. Appena due mesi prima della firma dell’accordo, la “Boeing” – il fornitore che produce gli aerei militari che i Sauditi erano interessati ad acquistare, gli F-15 – ha contribuito con 900 mila dollari alla Fondazione Clinton, secondo un comunicato stampa della società stessa».

E ora veniamo alla Libia.

Possibile che non si ricordi, o non si sappia, o si faccia finta di non sapere e di non ricordare:

  • che abbiamo bombardato uno stato che non ci aveva fatto nulla (come in Iraq e Afghanistan, del resto).
  • Che le nazioni cosiddette “cristiane” (Italia, Francia USA, GB), superpotenze con oltre mezzo miliardo di abitanti, hanno attaccato uno stato musulmano di appena 6 milioni di persone.
  • Che la scusa, come sempre in questi casi, è stata quella “dell’intervento umanitario”.
  • Che tale scusa era stata creata, come sempre in questi casi, da operazioni di infiltrazione di terroristi, addestrati, armati e profumatamente pagati, al fine di avere il pretesto per intervenire.
  • Che lo scopo vero era fermare sul nascere il progetto di creare una valuta alternativa al dollaro e all’euro, basata sulla convertibilità in oro (il dinaro africano) che avrebbe sconvolto gli attuali schemi di potere, che permettono, grazie al debito indotto dalla creazione di moneta carta straccia, alle nazioni “sviluppate” di rubare e ridurre alla fame nazioni che, tra l’altro, sono piene di risorse naturali.
  • Che la Libia, grazie al suo cosiddetto “dittatore”, era passata dall’ultimo posto nella classifica mondiale della povertà (nel 1951 dati ONU), al più ricco Stato africano, dove l’energia elettrica era gratuita per tutti; dove l’abitazione principale era un diritto sancito per legge; dove le coppie che si sposavano ottenevano l’equivalente di 50.000 euro dallo Stato per comprare casa; dove l’istruzione e la sanità erano gratuite per tutti.
  • Che la Libia, in quanto uno dei pochissimi Stati al mondo con una banca centrale pubblica, non controllata dai Rothschild, NON emetteva “denaro/debito” come il resto delle Banche centrali nel mondo.
  • Che la Libia era nel mirino degli USA, come annunciato pubblicamente dal generale Clark.
  • Che alla fine, le riserve nazionali della Libia, ammontanti a più di 200 miliardi di dollari, sono sparite senza lasciare traccia (link alla videointervista a Hugo Chávez).

La “Citizen Commission on Benghazi” (CCB, gruppo civico americano che ha lo scopo di stabilire la verità su quanto accadde a Bengasi l’11 settembre 2012, quando fu attaccata la sede distaccata dell’ambasciata americana e i terroristi massacrarono l’ambasciatore Chris Stevens – sodomizzandolo dopo morto – e tre marines) ha dimostrato attraverso testimonianze giurate del vice ammiraglio Chuck Kubik e della ex dirigente della CIA, Clare Lopez, che: «Gheddafi era un nostro alleato di fatto nella guerra al terrorismo islamico … l’amministrazione Obama e Hillary Clinton decisero di sostenere i ribelli legati ad “Al-Qaeda”, invece che tenere negoziati di tregua con Gheddafi, ciò che avrebbe portato alla sua abdicazione e alla transizione pacifica del potere».

Cos’altro serva per fare capire gli ottusi, tanto infatuati di americanismo, non saprei, forse le dichiarazione dell’ex ambasciatore inglese in Siria.

Dopo Richard Black, il senatore dello Stato della Virginia, che aveva affermato che il caos in Siria era stato provocato dall’Occidente, arriva la dura accusa di Peter Ford (link), ex ambasciatore inglese in Siria: «Gli Usa sono effettivamente alleati con una parte di “Al-Qaeda” (“Al-Nusra”) nel tentativo di eliminare il governo secolare di Bashar Al-Assad in Siria. Non ci sono grandi differenze tra “Al-Nusra” e gruppi come “Jaish al-Islam”, “Ahrar al-Sham” e “Jaish al-Fatah”». Una verità sacrosanta, come raccontavano gli abitanti di Aleppo nel 2012.

Ford denuncia anche «l’ossessione americana di esautorare Assad – loro la chiamano eufemisticamente “transizione” – in vista dei negoziati, ma i cosiddetti ribelli siriani rappresentano una parte piccolissima di tutta l’opposizione».

Proprio pochi giorni fa, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov (link) ha affermato che gli americani avevano richiesto a Mosca di non bombardare “Al-Nusra” in quanto considerati “un normale gruppo d’opposizione siriana”. Un’idea fissa, dato che David Petraeus, ex direttore della Cia, propose anch’egli (link) di addestrare i jihadisti di “Al-Nusra” in funzione anti ISIS.

E, per concludere, chissà a chi sarà venuta la splendida idea (balzana ovviamente) che vede impegnati gli agenti dell’FBI in un ruolo sempre più attivo, aiutando gli aspiranti terroristi a procurarsi armi, denaro e informazioni per compiere attentati (per compiere iniziative che, probabilmente, non intraprenderebbero mai da soli), per poi arrestarli subito prima che i sospettati li mettano a segno.

Una prassi giunta alla ribalta dopo una lunga inchiesta pubblicata pochi giorni fa dal “New York Times” (link) che fa discutere, perché le indagini in cui gli agenti federali forniscono armi, informazioni sui possibili obiettivi, o sui percorsi più efficaci per raggiungere i jihadisti dell’ISIS in Siria, sono effettuate in maniera autonoma e senza nessun controllo da parte del Congresso.

Buon “America” a tutti!

Extrapedia Autori
a cura della Redazione di Extrapedia


db/hillary_clinton_presidente_del_caos.txt · Ultima modifica: 24/08/2021 09:28 da @Staff R.