Extrapedia

«A pensare male si commette peccato, ma a volte ci si azzecca» lo diceva Andreotti. Una frase divenuta ormai storica, ripetuta in tante occasioni… e anche a me è venuto da pensare male a proposito del tentativo di golpe in Turchia.

C’è chi sostiene che un vero golpe fosse in programma per il prossimo autunno e che Erdogan l’abbia anticipato, favorendone un altro per fare un repulisti generale (compresi i seguaci di Gulen) e mettersi le spalle al sicuro. Ma, il vero “sconfitto”, come dimostrato dalle ripercussioni internazionali, è proprio il sultano: come partner NATO ha perso ogni affidabilità! Come aspirante all’UE pure e, come “lunga mano” degli USA (quindi anche dell’ISIS), altrettanto… completamente tagliato fuori da tutto e da tutti.

Mi sono messo nei panni di Putin e ho pensato come avrei agito, se avessi voluto vendicare l’affronto subito con l’abbattimento del SU-24, castigando nel contempo uno dei più attivi fiancheggiatori dei gruppi terroristici che minacciano insistentemente i miei alleati.

La prima opzione sarebbe stata quella delle armi. Era già scontato che, in caso di conflitto armato, la prima a farne le spese sarebbe stata la Turchia. Ma, l’occasione pare ancora lontana e indipendente dalle strategie del Cremlino che, nonostante il “Brexit” e le sue ripercussioni a livello mondiale, non ha ancora tutti gli altri elementi (ne ho parlato in dettaglio qui: link) che gli permettano un’azione preventiva vincente.

La seconda, se vogliamo parallela, sarebbe stata quella di attendere una mossa falsa di Erdogan, confidando nella sua “avidità”. Ed è giunta! È stata l’improvvisa decisione di aprirsi con Israele (per il passaggio di gas israeliano verso l’Europa attraverso la Turchia) e con la Russia, scusandosi per l’abbattimento dell’aereo nel novembre 2015 e, mettendosi a completa disposizione della famiglia del pilota ucciso (… sai quanto glie ne fregava! Ma questa si chiama: diplomazia…), per riaprire i rapporti turistici e commerciali, o aprirne di nuovi.

Putin ha immediatamente aperto il canale del turismo, ma se fossi stato il lui, con una mano avrei dato e con l’altra avrei tolto. Per colpire la Turchia e, isolarla dal resto del mondo, avrei scelto proprio l’aeroporto internazionale di Istanbul, per distruggere il turismo e l’economia del Paese, con un bell’attentato. Tanto, chi avrebbe sospettato di me, dopo le bacchettate della Noylant?

E così è stato: ora Turchia e USA si guardano in cagnesco! Nessuno si fida più l’uno dell’altro. Ma non mi sarei certamente fermato qui.

Di un vero golpe, già organizzato e previsto per il prossimo settembre, ne hanno parlato anche i giornali e, ancora ne parlano. Ora più che mai, dopo l’epurazione attuata da Erdogan. Perché non tentare di anticiparlo, facendolo nel contempo fallire? Cioè, avvisando Erdogan, poche ore prima, su ciò che si stava organizzando, come diligentemente ha fatto l’Intelligence russa (link). Sarebbe stata una mossa davvero astuta.

Se si fosse verificato un vero golpe, ed Erdogan fosse stato spodestato, avrebbe richiamato l’attenzione e l’immediato aiuto dei suoi alleati. Sarebbe stato una vittima da difendere a spada tratta. Se, invece, il golpe fosse opportunamente fallito e le reazioni del governo turco fossero state drastiche, come lo sono state, era logico supporre che Erdogan fosse rimasto isolato e lasciato sprofondare nel suo stesso fallimento.

E così è! Un preziosissimo partner sia della NATO, sia dell’UE, nonché del Califfato (ISIS) si è castrato con le sue stesse mani e, ora, è lasciato solo in balia degli eventi: un altro golpe, questa volta vero, che lo toglierà di mezzo definitivamente. E con la benedizione di tutti.

Il Mar Nero per ora non è più in pericolo e, con esso, la Russia e, tutto questo, senza nessun coinvolgimento diretto…

Naturalmente le mie sono solo ipotesi, strategie che avrei cercato di mettere in campo se fossi stato al posto di Putin… altrimenti bisogna riconoscere che, questo ragazzo, ha davvero una fortunaccia sfacciata!