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L'Economia istituzionale si concentra sulla comprensione del ruolo del processo evolutivo e del ruolo delle istituzioni nella formazione del comportamento economico. Il suo focus originario risiede nella dicotomia orientata all'istinto di Thorstein Veblen tra la tecnologia da una parte e la sfera “cerimoniale” della società dall'altra. Il suo nome e gli elementi principali risalgono a un articolo pubblicato sull'American Economic Review del 1919 di Walton H. Hamilton. L'Economia istituzionale enfatizza uno studio più ampio e vede i mercati come risultato della complessa interazione di queste varie istituzioni (per esempio individui, imprese, stati, norme sociali). La tradizione precedente continua oggi come un approccio eterodosso leader all'Economia. 1)
L'istituzionalismo “tradizionale” rifiuta la riduzione delle istituzioni al semplice gusto, tecnologia e natura (vedi errore naturalistico). I gusti, insieme alle aspettative sul futuro, le abitudini e le motivazioni, non solo determinano la natura delle istituzioni, ma sono dagli stessi limitati e modellati. Se le persone vivono e lavorano nelle istituzioni su base regolare, forgiano le loro visioni del mondo. Fondamentalmente, questo tradizionale istituzionalismo (e la sua controparte moderna, l'Economia politica istituzionalista) sottolinea i fondamenti legali di un'economia (vedi John R. Commons) e i processi evolutivi con cui le istituzioni sono erette e poi modificate (vedi John Dewey, Thorstein Veblen e Daniel Bromley). L'Economia istituzionale si concentra sull'apprendimento, sulla razionalità limitata e sull'evoluzione (piuttosto che sull'assunzione di preferenze, razionalità ed equilibrio stabili.
Una variante significativa è la nuova economia istituzionale del tardo XX secolo, che integra gli sviluppi successivi dell'Economia neoclassica nell'analisi. La legge e l'economia sono stati uno dei temi principali dalla pubblicazione dei “Fondamenti giuridici del capitalismo” di John R. Commons nel 1924. Da allora, si è aperto un acceso dibattito sul ruolo del diritto (un'istituzione formale) sulla crescita economica. 2) L'Economia comportamentale è un altro segno distintivo dell'Economia istituzionale basata su ciò che è noto sulla Psicologia e sulla Scienza cognitiva, piuttosto che su semplici assunzioni di comportamento economico.
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